Confconsumatori rileva tariffe quattro volte più alte che altrove

Acqua a peso d’oro e malgrado tutto ancora rincari

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 23 giug­no 2015 – Il dato è impi­etoso. In provin­cia di Livorno l’acqua pota­bile è quat­tro volte più cara rispet­to ad altre aree del Paese. Non osi­amo sof­fer­mar­ci su Iser­nia, un mira­co­lo in fat­to di risorse idriche. Nel­la provin­cia molisana una famiglia media (tre per­sone con un con­sumo di 150 metri cubi all’anno) deve, infat­ti, ver­sare al pro­prio gestore appe­na 86 euro. L’Asa, ad una famiglia nelle stesse con­dizioni, ne chiede addirit­tura 370. Pos­si­amo invece par­lare di Milano (103 euro/anno), di Roma (212), di Paler­mo (227), di Tori­no 246), di Napoli (189), di Cagliari (262).
E non sono neanche aggior­nati i dati che emer­gono da un’inchi­es­ta di Con­f­con­suma­tori sulle tar­iffe domes­tiche res­i­den­ziali del sis­tema idri­co inte­gra­to nel 2014. Infat­ti le prime ril­e­vazioni del 2015 indi­cano un ulte­ri­ore aumen­to a far data dall’8 luglio scor­so. Così oggi la stes­sa famiglia di tre per­sone, con un con­sumo di 150 metri cubi nei dod­i­ci mesi, arri­va a pagare 393,98 euro.
Non un novità e neanche una sor­pre­sa se solo si rilegge il nos­tro arti­co­lo del 23 giug­no scor­so nel quale dava­mo notizia del­la bef­fa che sta dietro a questo incre­men­to causato – incred­i­bile a dirsi – dal­la pos­i­ti­va rispos­ta dei cit­ta­di­ni all’appello cir­ca il risparmio dei con­su­mi. Sì per­ché calan­do i metri cubi uti­liz­za­ti ovvi­a­mente diminuis­cono anche gli incas­si pre­visti in bilan­cio. Quin­di la neces­sità di recu­per­are a cui si è fat­to fronte nel modo più sem­plice, ovvero col ritocchi­no ai costi del­la “risor­sa da risparmi­are”.

È la Toscana la regione con le tar­iffe del­l’ac­qua più care d’I­talia
Non è cer­to una novità ben­sì una con­fer­ma il fat­to che Livorno si adegui all’andazzo del­la Toscana, regione deten­trice di ogni record nazionale nel­la clas­si­fi­ca di demer­i­to sui costi dell’acqua pota­bile.
L’indagine sulle tar­iffe del servizio idri­co inte­gra­to nel 2013 venne real­iz­za­ta, oltre che da altri, anche da Cit­tad­i­nan­zat­ti­va i cui dati ven­nero da noi esam­i­nati e pub­bli­cati. Per il 2014 abbi­amo pre­so in con­sid­er­azione le risul­tanze del­lo stu­dio di Con­f­con­suma­tori che da 14 anni esegue sim­ili, utili ver­i­fiche. Ebbene è cam­bi­a­to il suona­tore ma non la musi­ca. Si con­sid­eri solo che tra le dieci province ital­iane con le tar­iffe più ele­vate ben sei sono toscane: Pisa, ulti­ma in clas­si­fi­ca con 415 euro all’anno, poi Siena, penul­ti­ma con 409, e poco oltre Pra­to, Pis­toia, Firen­ze (378). Pro­prio a ridos­so di queste cener­en­tole sta Car­rara (372) e quin­di l’accoppiata Livorno e Arez­zo (370 euro). Per avere un’idea di quan­to siano pesan­ti le bol­lette per i toscani, e quin­di per i livor­ne­si, si con­sid­eri che l’importo medio nazionale per la soli­ta famiglia cam­pi­one è di 260 euro. Soltan­to una provin­cia toscana, ovvero Luc­ca, si avvic­i­na a questo indi­ca­tore facen­do reg­is­trare un cos­to di 264 euro.

Una sequen­za di rin­cari che va avan­ti da anni
Le sper­anze per un futuro migliore sono poche. Ce lo dice la sto­ria: in sette anni dal 2007 al 2014 l’incremento nelle tar­iffe in provin­cia di Livorno è sta­to del 58,3 per cen­to. E se pote­va resistere almeno l’illusione essa è defin­i­ti­va­mente tra­mon­ta­ta quan­do il Garante per la Toscana ha annun­ci­a­to, pochi giorni fa, altri, prossi­mi rin­cari. Nel­la sostan­za si pros­egue con il soli­to meto­do ovvero risol­ven­do ogni tipo di prob­le­ma eco­nom­i­co con il ricor­so alle tar­iffe.
Dal pri­mo gen­naio 2014 ad oggi sono sta­ti addirit­tura tre gli inter­ven­ti che han­no rimod­u­la­to il cos­to dell’acqua in provin­cia di Livorno .

La bol­let­ta, un rebus spie­ga­to con tabelle lil­lipuziane
Come è noto la bol­let­ta di Asa pre­sen­ta, per le tar­iffe (qui ci rifer­i­men­to ai con­trat­ti domes­ti­ci res­i­den­ziali) una quo­ta fis­sa ed una dif­feren­zi­azione in fasce di con­sumo rel­a­tive a tut­to il ciclo idri­co inte­gra­to (acque­dot­to, fog­na­ture e depu­razione).
Sten­di­amo un velo pietoso su come il tar­if­fario viene pre­sen­ta­to negli alle­gati alle bol­lette. I carat­teri di un tabel­lone con tutte le indi­cazioni dei costi sono tal­mente pic­coli e così “ammuc­chiati” da scon­sigliare anche il più stren­uo ten­ta­ti­vo di let­tura.
Meglio quin­di andare al sodo.
Tariffe 214 tutto

Tariffe da 1-1-2015 a 7-7-2015

Tariffe attuali

Nelle tabelle le indi­cazioni degli impor­ti a sei dec­i­mali sono dovute a com­p­lessi cal­coli adot­tati per definire le tar­iffe sec­on­do pre­fis­sati para­metri di rifer­i­men­to

La quo­ta fis­sa, che una vol­ta veni­va sig­ni­fica­ti­va­mente indi­ca­ta come “noleg­gio del con­ta­tore”, pesa nor­mal­mente sul­la bol­let­ta per cir­ca il nove per cen­to del totale. A Livorno, per la soli­ta famiglia tipo, siamo di poco sopra il 10 per cen­to. L’importo invece è abbas­tan­za sopra la media nazionale  che si indi­ca in 24 euro all’anno.  Con l’ultima revi­sione dei prezzi nell’estate scor­sa, la quo­ta fis­sa di Livorno viene cal­co­la­ta con rifer­i­men­to alle tre com­po­nen­ti del servizio inte­gra­to. Quin­di un impor­to per l’acquedotto, un altro per le fog­na­ture ed un ter­zo per la depu­razione. Il totale por­ta ad un balzel­lo di poco infe­ri­ore ai 38 euro all’anno.
In pas­sato, come si può notare dai nos­tri grafi­ci, l’Asa face­va pagare la quo­ta fis­sa annua sen­za rifer­i­men­ti alle com­po­nen­ti del servizio. Il pas­sag­gio, pro­mosso da indi­cazioni dell’Authority, non ha gio­va­to agli uten­ti. Per capire bas­ta riferire due impor­ti, ovvero quel­lo paga­to alla data del 31 dicem­bre 2014 (28,25 euro) e quel­lo richiesto un anno dopo, il 31 dicem­bre 2015 (37,98 euro).
caro acquaLa pri­ma fas­cia di con­sumo del­la la bol­let­ta con­tem­pla la cosid­det­ta “tar­if­fa agevola­ta”, ovvero quel­la su cui si cal­colano i con­su­mi più bassi. Anche in questo caso c’è da riferire di una con­sid­erev­ole rimod­u­lazione delle tar­iffe avvenu­ta pochi mesi fa. Infat­ti, fino al 7 luglio 2015, la fas­cia agevola­ta arriva­va a 75 metri cubi all’anno. Le ultime deci­sioni estive dell’autorità l’ambito han­no ridot­to ques­ta fas­cia a 30 metri cubi. Come con­seguen­za sono state riv­iste anche le suc­ces­sive clas­si di con­sumo e sono sta­ti adat­tati ai nuovi cri­teri tut­ti i costi di acque­dot­to, fog­na­ture e depu­razione.
Da sot­to­lin­eare che le tar­iffe agevolate pren­dono in con­sid­er­azione i con­su­mi ridot­ti ma non riguardano, se non in modo indi­ret­to, le cosid­dette uten­ze deboli, quelle cioè rel­a­tive a nuclei famil­iari in con­dizioni eco­nomiche dis­agiate. Sono altri gli inter­ven­ti a sosteg­no che non riguardano, in questo caso, il gestore ma enti diver­si, i Comu­ni in pri­mo luo­go.
Le tre tabelle che pub­blichi­amo pos­sono offrire un’idea del pas­sag­gio da una con­dizione ad un’al­tra nel tar­if­fario.
Dopo l’ultimo adegua­men­to la bol­let­ta di Asa prevede tre altre fasce oltre quel­la con le tar­iffe agevolate. La pri­ma, carat­ter­iz­za­ta dalle cosid­dette “tar­iffe base”, va da 31 a 90 metri cubi di con­sumo all’anno e si dis­tingue per un impor­to totale di 2,18 euro al metro cubo, balzel­lo tutt’altro che irril­e­vante.
La sec­on­da fas­cia, denom­i­na­ta “pri­ma ecce­den­za” rispet­to alla tar­if­fa base, con­tem­pla i con­su­mi da 91 a 180 metri cubi all’anno, fat­turati a 3,29 euro al metro cubo.
L’ultima fas­cia è quel­la dei con­su­mi oltre i 180 metri cubi per i quali è pre­vista una stan­ga­ta (5,59 euro al metro cubo). Al riguar­do c’è da dire che non è raris­si­mo il supera­men­to del­la soglia lim­ite con le con­seguen­ze che si pos­sono immag­inare.
Medi­a­mente in Italia il servizio di dis­tribuzione dell’acqua pota­bile pesa sul­la bol­let­ta per il 42 per cen­to, le fog­na­ture per il 13 per cen­to, il servizio di depu­razione per 28 per cen­to, l’I­va per il 10. A Livorno, per la soli­ta famiglia di tre per­sone e con 150 metri cubi di con­sumo ann­uo, si ril­e­va una situ­azione abbas­tan­za diver­sa: il servizio di dis­truzione dell’acqua gra­va, infat­ti, sui costi per oltre il 50 per cen­to, le fog­na­ture (13%) sono in lin­ea con la media nazionale men­tre per la depu­razione siamo oltre il 33 per cen­to.

 Dopo quat­tro anni resiste anco­ra l’aiuti­no ai ter­re­mo­tati
Infine una notazione par­ti­co­lare. Nel 2012 l’Emilia venne col­pi­ta da un pesante ter­re­mo­to e in quell’occasione l’Autority per il servizi idri­co decise di dare una mano alle famiglie e alle imp­rese col­pite dal sis­ma impo­nen­do a tut­ti i gestori l’inserimento in bol­let­ta di una quo­ta pari a 0,0005 euro a metro cubo. L’importo rel­a­ti­vo denom­i­na­to “UI1” è pre­sente in tutte le fat­turazioni da gen­naio 2013. Dal ter­re­mo­to nel frat­tem­po sono trascor­si quat­tro anni e l’Emilia è rius­ci­ta a soll­e­var­si tan­to che dell’aiuto “UI1” potrebbe non essercene più bisog­no. Neanche per sog­no. L’Authority, con un nuo­vo atto alla fine del 2013, decise addirit­tura che, dal pri­mo gen­naio 2014, la com­po­nente tar­if­faria UI1 fos­se por­ta­ta a 0,004 euro “per ogni metro cubo fat­tura­to per cias­cun servizio di acque­dot­to, fog­natu­ra e depu­razione”.
E per con­clud­ere non è male ricor­dare che, accan­to a questo regali­no “nazionale”, ne esiste anche uno locale, mai com­ple­ta­mente diger­i­to. Ci rife­ri­amo agli impor­ti, spun­tati improvvisa­mente fuori dal nul­la durante il 2014 e che, fino al 31 dicem­bre 2016, ver­ran­no addeb­i­tati nelle bol­lette per recu­per­are il cos­to di lavori ese­gui­ti da Asa nel quin­quen­nio 2008–2013.

 

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