Aferpi: un buon incontro in Senato con M5S e SI/SEI

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 15 LUGLIO 2016 — Piom­bi­no tredices­i­mo mese dell’ Era Cevi­tal. Il giorno 14 luglio 2016 siamo sta­ti rice­vu­ti a Palaz­zo Madama dai sen­a­tori Sara Pagli­ni (mem­bro del­la com­mis­sione Lavoro) e Lau­ra Bot­ti­ci (Que­store del Sen­a­to) entrambe del Movi­men­to 5 Stelle ed in segui­to dai loro col­leghi Sen­a­tori di SI/SEL Loredana De Petris (Capogrup­po al Sen­a­to), da Gio­van­ni Barozzi­no (mem­bro del­la com­mis­sione Lavoro) ed Alessia Petraglia. A loro abbi­amo espres­so tut­ta la pre­oc­cu­pazione dei lavo­ra­tori di Luc­chi­ni, Luc­chi­ni Servizi e Afer­pi e indot­to cir­ca i gravi ritar­di nell’ attuazione del piano indus­tri­ale e la crit­ic­ità del­la situ­azione attuale del­lo sta­bil­i­men­to
La riu­nione è sta­ta cor­diale e costrut­ti­va; da parte nos­tra abbi­amo sol­lecita­to i sen­a­tori a cer­care risposte chiare sul­la situ­azione del mod­el­lo Piom­bi­no per far com­pren­dere ai lavo­ra­tori la vera situ­azione nel­la sua interez­za. Sulle ques­tioni di segui­to  i Sen­a­tori M5s e SI/SEL si sono resi disponi­bili :

  1. a for­mu­la­re, da subito, inter­rogazioni per dare la mas­si­ma pub­blic­ità ai com­por­ta­men­ti di Cevi­tal e del Gov­er­no e Regione, soprat­tut­to per quan­to riguar­da lo stravol­gi­men­to ulti­mo del piano pro­dut­ti­vo ed occu­pazionale dell’ aprile 2015,
  2. a richiedere un ques­tion time,
  3. a chiedere un’audizione in com­mis­sione lavoro per noi lavo­ra­tori,
  4. a recar­si a Piom­bi­no per incon­trare i lavo­ra­tori riguar­do i prob­le­mi del­la fab­bri­ca ed infor­mar­li sull’ esi­to delle inter­rogazioni,
  5. a procu­rar­ci al più presto dei con­tat­ti sia con grup­pi che agis­cono in realtà siderur­giche sim­ili alle nos­tre (per l’o­bi­et­ti­vo di imporre l’e­lab­o­razione di un piano siderur­gi­co nazionale), sia con realtà uni­ver­si­tarie e di esper­ti per l’in­di­vid­u­azione di nuovi filoni pos­si­bili di svilup­po.

Ci han­no inoltre sol­lecita­to a fare al più presto un pas­sag­gio pres­so i grup­pi par­la­men­tari region­ali.
Ci siamo infine ripromes­si di man­tenere aper­ti i canali di comu­ni­cazione tra di noi, sia diret­ta­mente che attra­ver­so i grup­pi con­sil­iari locali.
In sin­te­si abbi­amo descrit­to ai sen­a­tori le seguen­ti prob­lem­atiche:

Emer­gen­za

  1. è appu­ra­to lo stravol­gi­men­to del piano indus­tri­ale dell’ aprile 2015;
  2. i treni di lam­i­nazione mar­ciano a scar­ta­men­to ridot­to per­ché non ci sono i sol­di per pagare i semi­prodot­ti da lam­inare;
  3. dicono che han­no prob­le­mi di “cir­colante” e vuol dire che non han­no sol­di per la ges­tione ordi­nar­ia;
  4. quan­do a novem­bre dovran­no assumere tut­ti i lavo­ra­tori parcheg­giati in cas­sa inte­grazione dal­l’ex Luc­chi­ni si por­rà il prob­le­ma del­la loro uti­liz­zazione per la quale non c’é spazio nem­meno con la for­mu­la del­la sol­i­da­ri­età;
  5. si pro­fi­la il ris­chio con­cre­to di una nuo­va cas­sa inte­grazione, ques­ta vol­ta con Afer­pi, e sec­on­do la nuo­va nor­ma­ti­va;
  6. il man­ca­to paga­men­to TFR con­ge­la­to ai lavo­ra­tori da parte del com­mis­sario gov­er­na­ti­vo;

Prob­le­mi strut­turali Afer­pi

  1. il piano indus­tri­ale aprile 2015, alle­ga­to all’ac­cor­do di pro­gram­ma del giug­no 2015,  su cui si basano tut­ti gli accor­di fino­ra sot­to­scrit­ti non è mai sta­to real­iz­za­to e nem­meno par­ti­to sia per la parte siderur­gi­ca, sia per la parte agroal­i­menta­re, sia per la parte logis­ti­ca;
  2. la pro­ce­du­ra di ver­i­fi­ca del­la neces­sità del­la Via si basa su un piano indus­tri­ale ridot­to e dunque la prospet­ti­va cer­ta che non tut­ti i lavo­ra­tori pos­sano avere il lavoro assi­cu­ra­to;
  3. nes­suna sicurez­za sui finanzi­a­men­ti né per il cir­colante né per gli inves­ti­men­ti ed i sol­di che Rebrab ha li ha in Alge­ria e, ammes­so che voglia inve­stire, non li può far uscire dal Paese.

Prob­le­mi strut­turali isti­tuzioni pub­bliche

  1. la bonifi­ca nec­es­saria non è sta­ta mai prog­et­ta­ta ed i 50 mil­ioni stanziati sono lun­gi dal pot­er essere spe­si;
  2. i finanzi­a­men­ti per la rein­dus­tri­al­iz­zazione non sono stat­ti spe­si per man­can­za di prog­et­ti, man­can­za di aree e per­ché ind­i­riz­za­ti ver­so inter­ven­ti teori­ci ed irre­al­is­ti­ci;
  3. i lavori sul por­to che sono andati avan­ti rischi­ano di essere inutili per­ché man­cano i col­lega­men­ti fer­roviari e viari mai finanziati.

Inoltre abbi­amo sot­to­lin­eato durante l’incontro che:

  1. l’ac­cor­do di pro­gram­ma e il piano indus­tri­ale è sta­to fir­ma­to sen­za la affid­abil­ità finanziaria né di mer­ca­to;
  2. ci sono le con­dizioni per annullare l’ac­cor­do di pro­gram­ma e ricom­in­cia­re tut­to da capo con una direzione polit­i­ca com­ple­ta­mente diver­sa.

Anche se Cevi­tal real­iz­zasse il piano indus­tri­ale (sep­pur in ver­sione ridot­ta) lo sta­bil­i­men­to di Piom­bi­no non avrebbe un futuro cer­to sen­za il varo di un piano nazionale del­la siderur­gia che per­me­t­ta di met­tere in sin­er­gia (invece che in com­pe­tizione, come avviene oggi) i vari siti siderur­gi­ci e che pro­muo­va la ricer­ca per giun­gere a prodot­ti di qual­ità sem­pre più alta.

Infine abbi­amo pos­to la pre­oc­cu­pazione di cosa accadrà il 1° luglio 2107, quan­do Afer­pi non avrà più obb­lighi di legge a pros­eguire per almeno un bien­nio le attiv­ità impren­di­to­ri­ali e a man­tenere per il medes­i­mo peri­o­do i liv­el­li occu­pazion­ali sta­bil­i­ti all’at­to del­la ven­di­ta.

Coor­di­na­men­to art. 1 — Camp­ing CIG

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