LE INIZIATIVE REGIONALI PER IL LAVORO ANCHE NELLE AREE DI CRISI

Alti incentivi alle imprese per poca occupazione

PIOMBINO 15 luglio 2015 — Sono sta­ti approvati dal­la Regione gli incen­tivi alle assun­zioni per l’an­no 2015 (per leg­gere clic­ca qui). Sono incen­tivi alle imp­rese o ai datori di lavoro tesi a favorire

  • la ricol­lo­cazione dei lavo­ra­tori inter­es­sati, a par­tire dal 1° gen­naio 2008, da licen­zi­a­men­to che, alla data di assun­zione, siano in sta­to di dis­oc­cu­pazione,
  • l’as­sun­zione di sogget­ti che siano a meno di cinque o tre anni dal­la pen­sione, che si tro­vi­no in situ­azione di dis­oc­cu­pazione o mobil­ità non inden­niz­za­ta o che siano comunque privi di ammor­tiz­za­tori sociali,
  • l’inserimento di per­sone con dis­abil­ità, dis­oc­cu­pate e iscritte negli apposi­ti elenchi del col­lo­ca­men­to mira­to ai sen­si dell’art. 8 del­la L. 68/1999,
  • l’as­sun­zione di per­sone svan­tag­giate, donne over 30 dis­oc­cu­pate, gio­vani lau­re­ati, dot­tori di ricer­ca.

Alcune di queste mis­ure si appli­cano solo alle pic­cole e medie imp­rese altre a tutte le imp­rese e datori di lavoro.
Gli incen­tivi sono vari e diver­sa­mente mod­u­lati. Citi­amo alcu­ni esem­pi::
8.000 euro per le assun­zioni a tem­po inde­ter­mi­na­to, 4.000 per le assun­zioni a tem­po deter­mi­na­to, 4.000 per la trasfor­mazione da tem­po deter­mi­na­to a tem­po inde­ter­mi­na­to full time o part time con aumen­ti per le per­sone svan­tag­giate, vouch­er for­ma­tivi azien­dali per la qual­i­fi­cazione delle per­sone assunte.
Si trat­ta di erogazione di con­tribu­ti una tan­tum. Solo nel caso di sogget­ti che siano a meno di cinque o tre anni dal­la pen­sione il con­trib­u­to è pluri­en­nale.
Per il 2015 sono pre­visti com­p­lessi­va­mente 5.192.256 euro di cui 1.012.447 ris­er­vati alle donne, 1.349.932 ai dis­abili e 400.000 ai neo­lau­re­ati o dot­tori di ricer­ca.
Per ognuna delle tre aree di crisi (Comu­ni del­la Val di Cor­nia, Comu­ni di Livorno, Colle­sal­vetti e Rosig­nano, Comu­ni del­la Provin­cia di Mas­sa-Car­rara) sono ris­er­vati 500.000 euro.
Il prob­le­ma che si pone è quan­to e per quante per­sone pos­sono con­tribuire a creare lavoro queste mis­ure. Assumen­do che per la creazione di un pos­to a tem­po inde­ter­mi­na­to full time l’in­cen­ti­vo medio sia di 8.000 euro avrem­mo a liv­el­lo toscano 649 per­sone e a liv­el­lo di ognuna delle aree di crisi 62 per­sone che pas­sano dal­la dis­oc­cu­pazione al lavoro a tem­po inde­ter­mi­na­to. Si può fare un cal­co­lo anche più ottimista pen­san­do che gli incen­tivi vadano tut­ti alla trasfor­mazione dei con­trat­ti di lavoro a tem­po deter­mi­na­to in con­trat­ti di lavoro a tem­po inde­ter­mi­na­to e da part time a full time e con­sid­er­are un incen­ti­vo medio di 4.000 euro ma sarem­mo sem­pre a cifre del­l’or­dine di 1.298 per­sone in Toscana e 124 in ognuna delle aree di crisi che pas­sano da un lavoro all’al­tro.
Per avere il sen­so del­la pochez­za di questi numeri basti pen­sare che nel 2014 sono sta­ti assun­ti nelle aziende del­la Val di Cor­nia 11.105 per­sone a tem­po deter­mi­na­to e 1.708 a tem­po inde­ter­mi­na­to.
Il prob­le­ma che si pone per questo tipo di politiche è se aiu­tano davvero la creazione di nuovi lavori, se l’en­tità dei loro effet­ti è tale da gius­ti­fi­care la quan­tità di risorse messe in cam­po, se, insom­ma, sono mis­ure assis­ten­ziali (in questo caso lo si dica e allo­ra non si par­li di politiche attive del lavoro ma di politiche sociali che sono del tut­to legit­time e mag­a­ri nec­es­sarie ma han­no un’al­tra log­i­ca), diret­ta­mente per le imp­rese e indi­ret­ta­mente per i sogget­ti che di lavoro han­no bisog­no, che potreb­bero essere sos­ti­tu­ite, con risul­tati più profi­cui, con inter­ven­ti tesi a creare le con­dizioni ambi­en­tali per inves­ti­men­ti pri­vati dura­turi nel tem­po e capaci sia di stare sul mer­ca­to sia di creare nuovi posti di lavoro. E con­dizioni ambi­en­tali vuol dire, inves­ti­men­ti in infra­strut­ture, ricer­ca, for­mazione, ori­en­ta­men­to e tut­to ciò che da un lato può ren­dere sta­bile l’in­ves­ti­men­to pri­va­to, ma sopratut­to ciò che accresce la lib­ertà di scelta del­la sin­go­la per­sona, impren­di­tore o lavo­ra­tore che sia, com­pre­sa la dimin­uzione del liv­el­lo del­la tas­sazione e del­la pesan­tez­za buro­crat­i­ca.
Ma così non è e dunque sem­bra che, dopo anni, abbia ripreso la ten­den­za oppos­ta.
Del resto in Val di Cor­nia lo dimostra il fat­to che men­tre si spendono sol­di pub­bli­ci per questo tipo di inizia­tive il BIC di Ven­tu­ri­na, nato nel 2002 per “sostenere lo start up di microim­p­rese high-tech con par­ti­co­lare atten­zione alle biotec­nolo­gie ed allo svilup­po di tec­nolo­gie e servizi nel set­tore agroin­dus­tri­ale”, ma non solo per questo, è chiu­so ormai da tem­po e nes­suno si pone il prob­le­ma di una sua ridefinizione e riu­ti­liz­zazione sem­pre al fine di aiutare la costruzione di imp­rese inno­v­a­tive per la rein­dus­tri­al­iz­zazione del­la zona. Anzi si pen­sa alla ven­di­ta del­l’im­mo­bile. E Svilup­po Toscana la soci­età regionale che lo dove­va far fun­zionare è ormai diven­ta­ta una soci­età stru­men­tale che gestisce ban­di region­ali per l’erogazione di finanzi­a­men­ti alle imp­rese, com­pre­so il ban­do per l’erogazione degli incen­tivi all’oc­cu­pazione del 2015.

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