ok del cipe sui 50 milioni ma il cammino è ancora lungo

Aspetta e spera che la bonifica si avvicina

PIOMBINO 20 mar­zo 2015 — Chec­ché se ne dica, annun­ci, con­tro annun­ci, pre­cisazioni e pun­tu­al­iz­zazioni, la dif­feren­za tem­po­rale tra le attese e la reale ese­cuzione delle opere è e sarà ril­e­vante. Addirit­tura incon­cepi­bile per una situ­azione di crisi come quel­la del­la siderur­gia piom­bi­nese.
Gli operai, intere famiglie, aspet­tano con ansia di rien­trare al lavoro, osser­vano con trep­i­dazione i giorni che pas­sano e le sca­den­ze degli ammor­tiz­za­tori che si avvic­i­nano e invi­tano ad accel­er­are i tem­pi.
I rime­di, le azioni intrap­rese per cer­care di risol­vere i prob­le­mi, il cam­mi­no del­la buro­crazia pro­ce­dono invece con una lentez­za esasper­ante tan­to grande da ren­dere incerte le con­clu­sioni. E, in questo cli­ma, val­go­no sem­pre meno le ras­si­cu­razioni degli addet­ti ai lavori, politi­ci, tec­ni­ci, impren­di­tori, che, giorno dopo giorno, stan­no per­den­do cred­i­bil­ità e fidu­cia per­ché agli annun­ci sem­pre più spes­so non seguono fat­ti con­creti.
È di questi giorni la notizia del­lo stanzi­a­men­to di 50 mil­ioni di euro per le boni­fiche, una som­ma che per la pri­ma vol­ta è sta­ta indi­ca­ta nell’accordo di pro­gram­ma del 24 aprile 2014.
L’erogazione da parte del gov­er­no ha dovu­to tran­sitare per le forche cau­dine del Cipe che in effet­ti ha delib­er­a­to il 10 novem­bre 2014. Alla meta però si è arrivati solo in questi giorni, il 19 mar­zo, quan­do l’atto final­mente è appar­so sul­la Gazzetta uffi­ciale (per leg­gere clic­ca qui). Oltre quat­tro mesi per arrivare a vedere la nec­es­saria pub­bli­cazione. Basterebbe questo per com­pren­dere quan­to sia dif­fi­cile accettare la tesi sec­on­do cui la pro­ce­du­ra per ottenere il finanzi­a­men­to sia sta­ta addirit­tura insoli­ta­mente rap­i­da.
Ma c’è ben altro. A questo pun­to l’uomo del­la stra­da potrebbe pen­sare che i 50 mil­ioni (le boni­fiche oltre ad avere una valen­za ambi­en­tale cos­ti­tu­is­cono anche un’occasione di lavoro) siano in arri­vo. Purtrop­po non è così.
Pri­or­i­tari­a­mente si dovrà infat­ti atten­dere la definizione del­la pro­ce­du­ra di ven­di­ta del­lo sta­bil­i­men­to a Cevi­tal (dovrebbe com­ple­tar­si a mag­gio). Una con­dizione essen­ziale per chiarire quale siano le aree da bonifi­care a spese del pri­va­to algeri­no e quali invece spet­ti­no alla parte pub­bli­ca dal momen­to che, come facil­mente si com­prende, tut­ti i costi non pos­sono essere addos­sati ai nuovi pro­pri­etari i quali non sono sicu­ra­mente gli uni­ci respon­s­abili del degra­do causato negli anni all’ambiente del­la fab­bri­ca ed al sot­to­suo­lo. Il pas­sag­gio è deci­si­vo per pro­cedere nelle boni­fiche e non si pre­sen­ta affat­to rapi­do. Nel­la stes­sa delib­era del Cipe si richia­ma infat­ti l’articolo 6 dell’accordo di pro­gram­ma dell’ aprile 2014 che riman­da a sua vol­ta ad un arti­co­lo (il 252) del decre­to 3 aprile 2006. Una nor­ma in mate­ria ambi­en­tale che prevede la stesura di un nuo­vo accor­do di pro­gram­ma con i pro­pri­etari delle aree con­t­a­m­i­nate. Per far­la breve il min­is­tero dell’ambiente, il min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co e, per le loro com­pe­ten­ze il min­is­tero del lavoro e il min­is­tero dei beni cul­tur­ali, con­giun­ta­mente alla Regione toscana e verosim­il­mente all’agenzia Invi­talia, incar­i­ca­ta del­la ges­tione del provved­i­men­to, si dovran­no sedere ad un tavo­lo insieme al nuo­vo pro­pri­etario Cevi­tal. In quel­la sede si dovrà chiarire chi, cosa e come real­iz­zare le opere for­mal­iz­zan­do il tut­to in un atto che sarà appun­to il nuo­vo accor­do di pro­gram­ma. Si igno­ra quan­to tem­po pos­sa richiedere ques­ta pro­ce­du­ra.
Non è fini­ta. A questo pun­to i 50 mil­ioni per arrivare a Piom­bi­no dovran­no pas­sare per Firen­ze, in quan­to la pri­ma des­ti­nataria delle risorse è la Regione Toscana che dovrà effet­tuare “la nec­es­saria istrut­to­ria per ver­i­fi­care che l’assegnazione sia com­pat­i­bile con la nor­ma­ti­va euro­pea in mate­ria di aiu­ti di Sta­to”. Pras­si nec­es­saria per­ché comunque, alla fine dei sal­mi, si avvar­rà del­la bonifi­ca, anche se non pri­or­i­tari­a­mente, un sogget­to pri­va­to. Di fat­to quin­di si dovrà atten­dere l’ok europeo per con­seg­nare mate­rial­mente i 50 mil­ioni alla stazione appal­tante che dovrà indire le gare al fine di asseg­nare l’esecuzione delle opere e quin­di final­mente per con­clud­er­le “pro­muoven­do – come recita l’articolo 252 del decre­to 2006 – il riu­ti­liz­zo dei siti in con­dizione di sicurez­za san­i­taria e ambi­en­tale”.
Accan­to alla paro­la “fine” non ci sen­ti­amo di accostare date ma di cer­to l’iter non sarà pro­prio bre­vis­si­mo al di là di procla­mi facil­mente preved­i­bili, sec­on­do un cos­tume ormai di moda.

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