Capannoni inutili invadono la campagna

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CAMPIGLIA 4 feb­braio 2016 — La Val di Cor­nia si dis­tingue anco­ra per il con­sumo di suo­lo. I dati a liv­el­lo nazionale sono dram­mati­ci: il nos­tro Paese ha un liv­el­lo di con­sumo di suo­lo tra i più alti in Europa. Sec­on­do il Rap­por­to ISPRA 2015 il suo­lo con­suma­to è oltre il 7% del­la super­fi­cie, men­tre la media euro­pea è poco più del 2%.
Questo nonos­tante le carat­ter­is­tiche ambi­en­tali e il val­ore pae­sag­gis­ti­co del ter­ri­to­rio ital­iano, che dovreb­bero (o avreb­bero dovu­to) evitare l’espansione urbana in zone ad ele­va­ta fragilità ambi­en­tale e ter­ri­to­ri­ale. La lim­i­tazione del con­sumo del suo­lo è, quin­di, uni­ta­mente alla mes­sa in sicurez­za del ter­ri­to­rio, una direzione strate­gi­ca per l’Italia. Tut­ti lo dicono, ma nonos­tante le enun­ci­azioni si con­tin­ua a con­sumare suo­lo. E la nos­tra zona non è da meno.
L’ultimo esem­pio? A Ven­tu­ri­na, nel­la bel­la e fer­tile cam­pagna a est del­la Monaca sono com­parse recinzioni e cartel­li che annun­ciano la costruzione di nuovi capan­noni. Prati­ca­mente si apre un altro fronte di espan­sione edilizia, con nuovi capan­noni men­tre ce ne sono altri che giac­ciono vuoti e semi­ab­ban­do­nati nei pres­si del­la stazione e in altre par­ti del ter­ri­to­rio. Uno scem­pio inutile e vano, campi fer­tili che se ne van­no e il pae­sag­gio detur­pa­to, perfi­no la pre­gia­ta col­li­na di Mon­teso­laio (det­ta del Tavoli­no roves­ci­a­to) risul­ta feri­ta da un’economia di tipo spec­u­la­ti­vo che dan­neg­gia l’agricoltura e il tur­is­mo che invece dovreb­bero rap­p­re­sentare le attiv­ità del futuro in un’area come la Val di Cor­nia col­pi­ta dal­la crisi indus­tri­ale.

Comi­ta­to per Campiglia
Simona Lec­chi­ni Gio­van­noni

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