Chi entrerà in Tiemme rinunci al compenso

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PIOMBINO 1 otto­bre 2015 — Il Sin­da­co di Piom­bi­no Mas­si­mo Giu­liani ha spie­ga­to sul Tir­reno di giovedì 1° otto­bre la richi­es­ta di dimis­sioni di Tor­lai da mem­bro del Con­siglio di Ammin­is­trazione e vicepres­i­dente di Tiemme con ragioni di spe­sa pub­bli­ca «…Da sem­pre il pres­i­dente di Atm è sta­to anche nel Cda di Tiemme. È una scelta log­i­ca che evi­ta costi doppi e anche doppi incar­ichi. Fino­ra ave­va­mo due per­sone invece di una.….…io non ho obbli­ga­to nes­suno. Però gli [a Tor­lai ndr] ho spie­ga­to le ragioni per cui un cam­bio sarebbe sta­to cor­ret­to. Lui pote­va accettare o non accettare, sarebbe potu­to restare fino ad aprile 2016. Però i costi sareb­bero gra­vati sui cit­ta­di­ni…».
Cer­to la moti­vazione è nobile, pec­ca­to però che non cor­rispon­da alla realtà, a parte il fat­to che non si capisce per­ché se è val­i­da ora non fos­se val­i­da il 25 luglio quan­do si è svol­ta l’assem­blea di Atm.
Tor­lai in qual­ità di pres­i­dente di Atm gode­va di un com­pen­so di 6.000 euro lor­di annui, in qual­ità di vicepres­i­dente di Tiemme di 24.000.
L’assem­blea dell’ Atm del 25 luglio ha nom­i­na­to Mac­chioni pres­i­dente e gli ha con­fer­ma­to lo stes­so emol­u­men­to (6.000 euro lor­di annui).
Quan­do Mac­chioni sarà nom­i­na­to vicepres­i­dente di Tiemme godrà del­lo stes­so trat­ta­mente che ave­va Tor­lai, cioé 24.000 euro all’an­no.
Nes­suna dif­feren­za tra la situ­azione in cui Mac­chioni abbia ambedue le cariche o le cariche siano divise tra Mac­chioni e Tor­lai.
E dunque?
C’è una pos­si­bil­ità: che Mac­chioni rin­un­ci al com­pen­so di Tiemme. In questo caso sarebbe bene che il sin­da­co Giu­liani e lo stes­so Mac­chioni ren­dessero pub­bli­ca ques­ta inten­zione ed altret­tan­ta pub­blic­ità fos­se data alla con­seguente delib­er­azione di Tiemme.
Stes­so ragion­a­men­to ovvi­a­mente nel caso di rin­un­cia al com­pen­so dell’ Atm.

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