Gravi irregolarità contabili nei bilanci dal 2005 al 2012

Corte dei conti: Piombino tra i peggiori

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PIOMBINO 1 mar­zo 2015 - Un’attività lun­ga e com­p­lessa che ha richiesto un impeg­no per tut­to il 2013 e buona parte del 2014: la sezione toscana del­la Corte dei Con­ti ha prodot­to un lavoro di con­trol­lo e di mon­i­tor­ag­gio che ha riguarda­to i bilan­ci con­sun­tivi 2012 degli enti locali del­la Regione per poi allargare il con­fron­to alle vari­azioni inter­corse nei sette anni dal 2005 al 2012 (per leg­gere clic­ca qui). Un peri­o­do di tem­po nel quale la com­p­lessa nor­ma­ti­va per la for­mazione dei bilan­ci è sta­ta carat­ter­iz­za­ta da impor­tan­ti vari­azioni per i trib­u­ti pro­pri, per i trasfer­i­men­ti dal­lo Sta­to, per la pos­si­bil­ità di incidere sulle diverse addizion­ali, per l’avvio del­la rifor­ma sull’armonizzazione e il risana­men­to dei bilan­ci pre­vista da gen­naio di quest’anno.
In par­ti­co­lare, nelle loro val­u­tazioni, i mag­is­trati con­tabili han­no pre­so in con­sid­er­azione le “gravi irre­go­lar­ità con­tabili” che sono state riscon­trate nelle relazioni dei diver­si sin­daci revi­sori e sulle quali sono sta­ti sol­lecitati inter­ven­ti cor­ret­tivi.
Il risul­ta­to per ciò che si riferisce al ren­di­con­to 2012 non è sta­to con­for­t­ante nel­la Regione. Si pen­si che la Corte dei con­ti ha riscon­tra­to 217 pro­fili rel­a­tivi a gravi irre­go­lar­ità con il risul­ta­to che cir­ca un quin­to degli enti toscani risul­ta­to in difet­to.
Delle 217 gravi irre­go­lar­ità 27 in par­ti­co­lare si riferiscono ad un dis­a­van­zo di ammin­is­trazione, for­male o sostanziale, e 4 un dis­a­van­zo cor­rente pari o supe­ri­ore al due per cen­to delle entrate cor­ren­ti. Nel­la tabel­la rel­a­ti­va agli enti con un dis­a­van­zo sostanziale di ammin­is­trazione nel 2012 tro­vi­amo anche il Comune di Piom­bi­no (1.462.347,68 euro) a cui fan­no com­pag­nia, nel­la provin­cia di Livorno, il Comune capolu­o­go (9,7 mil­ioni) e gli elbani Por­to Azzur­ro e Capo­liv­eri. La Corte, nel caso speci­fi­co di Piom­bi­no, ha ritenu­to nec­es­sario un “ulte­ri­ore appro­fondi­men­to istrut­to­rio” per val­utare le mis­ure cor­ret­tive che l’ente ha nel frat­tem­po adot­ta­to al fine di rimuo­vere l’irregolarità accer­ta­ta dai sin­daci revi­sori.
Lo stes­so Comune di Piom­bi­no, nel mon­i­tor­ag­gio dei mag­is­trati, viene cita­to anche nelle pro­nunce rel­a­tive alla “vetustà dei residui attivi di cui ai titoli pri­mo e ter­zo del bilan­cio” (in questo caso l’ente è sta­to con­sid­er­a­to “inot­tem­per­ante” rispet­to alla neces­sità di adottare mis­ure cor­ret­tive), al “man­ca­to accan­ton­a­men­to del fon­do di sva­l­u­tazione cred­i­ti” e al “supera­men­to del lim­ite rifer­i­to allo stock del deb­ito”. Per l’uno o per l’altro di questi rilievi, nel­la tabelle del­la Corte, sono pre­sen­ti anche i Comu­ni livor­ne­si di Capra­ia, Mar­ciana, Suvere­to e Por­to Azzur­ro.
Pas­sa­ta attra­ver­so un mon­i­tor­ag­gio dei risul­tati di ammin­is­trazione, del­la ges­tione dei residui, del­la ges­tione di cas­sa e dell’indebitamento degli enti (si accen­na, per la Regione, a miglio­ra­men­ti ed inver­sioni di ten­den­za in qualche caso anche con­for­t­an­ti), la Corte tor­na ad inter­es­sar­si di Piom­bi­no pro­prio in relazione ai residui attivi totali e vetusti per i quali l’ente finisce in un elen­co di sette comu­ni toscani che pre­sen­tano, per i residui attivi più vec­chi, un impor­to supe­ri­ore al mil­ione di euro (1,1).
Il capi­to­lo del mon­i­tor­ag­gio rel­a­ti­vo alle risul­tanze nel peri­o­do 2005–2012 si apre con una lun­ga descrizione dell’attività di con­trol­lo e dei cri­teri con cui è sta­ta por­ta­ta avan­ti negli anni. Non man­ca l’analisi delle diverse gravi irre­go­lar­ità riscon­trate per le quali si va da un’incidenza del 29,91 per cen­to sul totale per quan­to riguar­da il dis­a­van­zo reale di ammin­is­trazione, al 17,86 per cen­to rel­a­ti­vo all’inattendibilità del risul­ta­to con­se­gui­to. Tra questi due lim­i­ti sono con­tenute le per­centu­ali di inci­den­za del “risul­ta­to neg­a­ti­vo di com­pe­ten­za del bilan­cio cor­rente (22,77%), del dis­a­van­zo sostanziale (29,46%).
Infine, in rifer­i­men­to par­ti­co­lare alla legge 149/2011 che ha con­fer­i­to alla Corte il com­pi­to di anal­iz­zare e fare emerg­ere situ­azioni suscettibili di con­durre un ente al disses­to, il mon­i­tor­ag­gio ha esam­i­na­to il det­taglio delle ver­i­fiche con­dotte in mer­i­to alla sana ges­tione del bilan­cio nel peri­o­do 2005–2012. Nelle tabel­la, inseri­ta nel­lo stu­dio dei mag­is­trati, il Comune di Piom­bi­no viene cita­to per 41 fat­tispecie nel 2008. Nel grup­po fig­u­ra­no, tra gli altri, il capolu­o­go Livorno (ver­i­fiche nel 2007 e nel 2010 per un totale di 73), Porto­fer­raio (2 nel 2006) e Capo­liv­eri (194 nel 2011).

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