Diritto e rovescio su quell’area contaminata, la LI53

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PIOMBINO 20 mag­gio 2016 — La situ­azione del­l’area LI53, inter­na allo sta­bil­i­men­to Luc­chi­ni, con­tin­ua a destare inter­rog­a­tivi, tan­to più dopo che la Regione ha avvi­a­to il pro­ced­i­men­to per l’individuazione defin­i­ti­va dei sogget­ti respon­s­abili del­la con­t­a­m­i­nazione che lì  è abbon­dante.
In tut­ta la zona indus­tri­ale, sec­on­do la Regione Toscana, che fin dal­l’agos­to 2013 era tenu­ta all’i­den­ti­fi­cazione dei respon­s­abili del­la con­t­a­m­i­na­zone pre­sente, con con­seguente dif­fi­da a provvedere, «…le prin­ci­pali fonti di con­t­a­m­i­nazione riscon­trate sono ricon­ducibili alle attiv­ità siderur­giche svolte negli anni sul sito ed in par­ti­co­lare alle attiv­ità di cok­e­ria ed ai cosid­det­ti imbon­i­men­ti derivan­ti dal riem­pi­men­to di alcune zone del sito con scar­ti del­la lavo­razione siderur­gi­ca, cui si aggiunge la riscon­tra­ta pre­sen­za di cumuli di materie prime e stoccag­gio dei prodot­ti di scar­to derivan­ti dall’attività siderur­gi­ca, per i quali non è sta­to adot­ta­to alcun accorg­i­men­to final­iz­za­to alla pro­tezione del suo­lo, sot­to­suo­lo e delle acque sot­ter­ra­nee…».
La LI53 è un’area indus­tri­ale in cui sono sta­ti ammas­sati per anni i rifiu­ti siderur­gi­ci. Sono cir­ca 16 ettari dove si trovano residui del­la lavo­razione siderur­gi­ca di diver­so genere, stoc­cati in modo incon­trol­la­to.
La Regione ha avvi­a­to pri­or­i­tari­a­mente il pro­ced­i­men­to per l’individuazione defin­i­ti­va dei sogget­ti respon­s­abili del­la con­t­a­m­i­nazione di quel­la zona, rite­nen­do che quelle attiv­ità sono state effet­tuate dalle varie soci­età che si sono suc­ce­dute nel­la ges­tione del­lo sta­bil­i­men­to e che han­no con­cor­so alla real­iz­zazione di uno sta­to di inquina­men­to del sito, com­pre­sa la fal­da.
L’avvio del pro­ced­i­men­to è sta­to noti­fi­ca­to a Fin­tec­na, in quan­to ulti­ma soci­età pub­bli­ca suben­tra­ta nel com­p­lesso dei rap­por­ti giuridi­ci rel­a­tivi allo sta­bil­i­men­to Luc­chi­ni, e a Luc­chi­ni, oggi Luc­chi­ni spa in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia, in quan­to ulti­ma soci­età pri­va­ta che ha gesti­to il sito, per avere la stes­sa con­cor­so alla ver­i­fi­cazione del dan­no e, comunque, al suo aggrava­men­to, con la pro­pria con­dot­ta atti­va e omis­si­va durante il peri­o­do in cui la stes­sa ha gesti­to lo sta­bil­i­men­to.
La comu­ni­cazione di avvio del pro­ced­i­men­to è sta­ta invi­a­ta anche agli attuali pro­pri­etari del sito e cioé Afer­pi, Piom­bi­no Logis­tics e Agen­zia del Demanio Toscana Umbria.
Forse in quest’ul­ti­mo caso quan­do par­la di sito si ha pre­sente tut­to l’ex sta­bil­i­men­to Luc­chi­ni per­ché non risul­ta che la LI53 sia di pror­i­età né di Afer­pi, né di Piom­bi­no Logis­tics. È di pro­pri­età  sì dell’ Agen­zia del Demanio Toscana Umbria, ma, data a suo tem­po  in con­ces­sione alla Luc­chi­ni,  è tut­to­ra in con­ces­sione a quest’ul­ti­ma.

Con la dizione Area ogget­to d’in­ter­ven­to si intende l’area occu­pa­ta dal­la LI53

Luc­chi­ni in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia si è tira­ta subito fuori tan­t’è che nel­la set­ti­ma relazione del com­mis­sario Nar­di si ricor­da che i rifiu­ti prodot­ti dall’imprenditore fal­li­to «…non sono beni da acquisire alla pro­ce­du­ra fal­li­menta­re … con con­seguente esclu­sione del­la pos­si­bil­ità di sus­sumere legit­ti­ma­mente i rifiu­ti nel com­pen­dio fallimentare…l’amministrazione stra­or­di­nar­ia non ha così pre­so in cari­co i rifiu­ti orig­i­nati dal­la prece­dente ges­tione Luc­chi­ni… La ges­tione com­mis­sar­i­ale ha trat­ta­to i rifiu­ti in “ fase” cioè smal­tendoli o recu­peran­doli man mano che veni­vano prodot­ti, in un regime di depos­i­to tem­po­ra­neo ( tre mesi).Tutti i rifiu­ti “prodot­ti” dal 2013 al 30.6.2015 sono sta­ti “cedu­ti” …Stante la estraneità del­la ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia … pende il giudizio nei con­fron­ti dei prece­den­ti pos­ses­sori…».
Dif­fi­cile prevedere come si evolver­an­no le cose anche per­ché non va dimen­ti­ca­to l’in­gres­so recente del Cor­po fore­stale del­lo Sta­to in Afer­pi per con­trol­li appro­fon­di­ti sul­la ges­tione dei rifiu­ti. Sul­l’e­si­to di quel­l’azione non si han­no notizie.
Per non par­lare poi del con­tenzioso anco­ra non con­clu­so tra Min­is­tero del­l’am­bi­ente e Luc­chi­ni pro­prio in tema di dan­ni e ris­arci­men­ti ambi­en­tali.
Ciò che ancor meno si capisce è pur tut­tavia anche un altro ele­men­to.
Il 10 luglio 2013 Asiu ha pre­sen­ta­to al Min­is­tero dell’ ambi­ente il Prog­et­to di bonifi­ca e mes­sa in sicurez­za per­ma­nente del­la porzione di area Luc­chi­ni su cui sorg­erà l’ampliamento del­la dis­car­i­ca, cioé la LI53. La stes­sa Asiu ha chiesto il 29 gen­naio 2014 l’autorizzazione in via provvi­so­ria all’avvio dei lavori pre­visti ed il Min­is­tero dell’ ambi­ente, vis­to lo sta­to di con­t­a­m­i­nazione del suo­lo e delle acque di fal­da e l’esistenza di una grave situ­azione di com­pro­mis­sione del ter­ri­to­rio sia dal pun­to di vista ambi­en­tale che san­i­tario, ha emana­to il 14 mag­gio 2014 il decre­to di autor­iz­zazione all’avvio dei lavori.
La cosa non può las­cia­re inter­det­ti dato che Asiu non ave­va la tito­lar­ità, cioé né la pro­pri­età né la con­ces­sione, del ter­reno e dunque non si capisce come potesse spendere denaro per risanare una zona con­t­a­m­i­na­ta anco­ra in con­ces­sione a Luc­chi­ni. Del resto la stes­sa Asiu sem­bra aver capi­to a suo tem­po il prob­le­ma dato che nel novem­bre 2014 affer­ma­va: «…Il prog­et­to di mes­sa in sicurez­za per­ma­nente dell’ area denom­i­na­ta LI53 approva­to in urgen­za dal Min­is­tero per l’ambiente è quo­ta­to 12,5 mil­ioni. Il cos­to del­la rimozione delle scorie Luc­chi­ni stoc­cate sul­la LI53 è sti­ma­to in 6/8 mil­ioni di euro. La indisponi­bil­ità di Luc­chi­ni a far­si cari­co dei costi di mes­sa in sicurez­za è scon­ta­ta ed un even­tuale inter­ven­to sos­ti­tu­ti­vo diret­to di Asiu nel­la MISP pone non pochi prob­le­mi in ter­mi­ni di ris­chio per respon­s­abil­ità erar­i­ale.…».
Ma il decre­to c’è ed è sta­to emana­to a segui­to di una richi­es­ta del­la stes­sa Asiu.
Come si vede molti prob­le­mi aper­ti e molti dub­bi.
Ma il tem­po pas­sa e non sem­bra che né si risolvano i prob­le­mi né si sci­ol­gano i dub­bi.

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