Donne del Mediterraneo, foto di Pino Bertelli

· Inserito in Bertelli, Spazio aperto

PIOMBINO 23 agos­to 2014 — La mostra fotografi­ca — Donne del Mediter­ra­neo — di Pino Bertel­li, al Museo di Cit­tadel­la di Piom­bi­no dal 24 agos­to al 6 set­tem­bre, è trat­ta dal libro Volti del Mediter­ra­neo (Edi­zioni Arte’m, Napoli) che Bertel­li e Pao­la Gril­lo (doc­u­men­tarista) han­no real­iz­za­to per il Forum Mon­di­ale delle cul­ture a Napoli, il Comune di Napoli e Fon­dazione Isis-Cit­tà del­la Scien­za, Uni­ver­sità degli Stu­di di Napoli l’Orientale… con la pre­fazione del più grande stu­dioso del­la civiltà mediter­ranea, Pedrag Matve­je­vic… è una sor­ta di atlante umano, una scrittura/visione fotografi­ca antropo­log­i­ca che mostra lo stra­or­di­nario nell’ordinario del­la vita quo­tid­i­ana.
Le immag­i­ni sono state fat­te nelle strade di molte cit­tà-por­to del Mediter­ra­neo (Napoli, Mar­siglia, Bar­cel­lona, Alessan­dria d’Egitto, Gaza, Tel Aviv, Istan­bul, Atene, Duraz­zo, Rije­ka…) e vogliono rap­p­re­sentare una fotografia del­la diver­sità, di pace e di bellez­za… le donne ritrat­tate han­no sot­to­scrit­to una dichiarazione di pace e si sono fat­te tes­ti­moni nel ripu­dio di ogni guer­ra.
I ritrat­ti di Bertel­li sono sta­ti esposti in musei inter­nazion­ali, accad­e­mie d’arte e una sua immag­ine con­tro tutte le guerre è sta­ta espos­ta alla Bien­nale di Venezia nel 2011. Adesso è (insieme ad una sua pic­co­la antolo­gia) pres­so la Gal­le­ria degli Uffizi di Firen­ze.
Sul­la car­tografia fotografi­ca di Bertel­li han­no scrit­to crit­i­ci dell’immagine (Arturo Car­lo Quin­tavalle, docente di sto­ria dell’arte all’Università di Par­ma), crit­i­ci d’arte (Anto­nio Natali, Diret­tore del­la Gal­le­ria degli Uffizi di Firen­ze), stori­ci dell’arte (Gio­van­na Giusti, Diret­trice dei dipar­ti­men­ti Otto­cen­to e Arte con­tem­po­ranea del­la Gal­le­ria degli Uffizi di Firen­ze), fotografi tra i più gran­di al mon­do (Oliviero Toscani, Gian­pao­lo Bar­bi­eri), gal­leristi di fotografia artis­ti­ca (Dolores Cat­ta­neo, Gal­le­ria del Palaz­zo Viti di Volter­ra), stori­ci del­la fotografia impor­tan­ti come Ando Gilar­di, Mau­r­izio Rebuzzi­ni, Rober­to Mut­ti… i volti, gli sguar­di, le espres­sioni di tante iden­tità civili fotografate da Bertel­li invi­tano a risco­prire le radi­ci comu­ni, le ragioni pro­fonde del­la pace, del­la con­di­vi­sione e del dirit­to di avere dirit­ti nel Mediter­ra­neo e nel mon­do.

Le strade del­la fotografia di Pino Bertel­li
di Car­lo Arturo Quin­tavalle , Ordi­nario di Sto­ria del­l’Arte, Uni­ver­sità di Par­ma
Pino Bertel­li è uno dei fotografi più impor­tan­ti del nos­tro tem­po, è un fotografo di con­sapev­olezze com­p­lesse, di qual­ità molto alta, di pas­sioni anche estreme. Comunque le sue immag­i­ni sono di quelle che restano nel­la sto­ria del­la fotografia, e non solo in quel­la del nos­tro paese. Se siano davvero real­is­tiche non impor­ta, i real­is­mi sono molti e pro­prio Bertel­li ne ha sper­i­men­tati diver­si per giun­gere alla qual­ità delle sue raf­fig­u­razioni, ma ha anche vis­su­to da vici­no, ne sono cer­to, la fotografia del­la astrazione, quel­la delle avan­guardie. Che esse siano borgh­e­si non cre­do, come non cre­do al filo rosso del real­is­mo stac­ca­to da queste ricerche non di seg­no diver­so, cre­do. Ma tut­to questo non impor­ta, anche le avan­guardie, quelle del­la astrazione, han­no con­tribuito a dis­trug­gere le immag­i­ni piani­fi­cate di ogni uffi­cial­ità, dai futur­isti ai costrut­tivisti, da Dada al Sur­re­al­is­mo, e par­lo di fotografia. Così forse un giorno potremo meglio riper­cor­rere le matri­ci del­la ricer­ca di Bertel­li pro­prio den­tro la astrazione, come cer­to non sarebbe piaci­u­to a Zdanov e ai suoi poveri evo­ca­tori. Ma ques­ta, forse, sarà altra sto­ria.
La fotografia di Bertel­li ha dialoga­to e dialo­ga anco­ra oggi con le immag­i­ni scat­tate da alcu­ni gran­di pro­tag­o­nisti del­la fotografia, e sopra tut­to con Hen­ri Carti­er-Bres­son, e con alcu­ni altri fotografi del­la Mag­num, ma anche con altri attori sul­la sce­na stor­i­ca del­la fotografia, quel­li legati alla Farm Secu­ri­ty Admin­is­tra­tion. Come pen­sare dunque che siano nate queste foto che anal­iz­zano le per­sone, non i mestieri delle per­sone, se non da una parte­ci­pazione atten­ta allo spazio del loro lavoro, dal­la com­pren­sione del­la loro fat­i­ca? Come non pen­sare a quel­lo che sug­gerivano Stryk­er e gli altri del­la FSA, dunque a Dorothea Lange e a Walk­er Evans, sul modo di por­si di fronte a un even­to, sul come anal­iz­zar­lo, sul come rac­con­tar­lo per immag­i­ni? Bertel­li ha una sapien­za diver­sa rispet­to a tan­ti fotografi impeg­nati, sa fer­mare il tem­po e sa con­den­sar­lo nelle fotografie.

MOSTRA PINO

 

Istambul-I

Pino Bertelli a

 (Foto di Pino Bertel­li)

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