Il canile e l’urbanistica improvvisata

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Francesco Ferrari

PIOMBINO 21 otto­bre 2016 — Al di là dell’esito del con­tenzioso e del­la volon­tà espres­sa del Comune di Piom­bi­no di pro­porre reclamo, è la totale assen­za di una cor­ret­ta pro­gram­mazione urban­is­ti­ca a las­cia­r­ci scon­cer­tati.
Sì per­ché quel canile, che lì non dove­va evi­den­te­mente nep­pure sorg­ere, è sta­to ristrut­tura­to appe­na sedi­ci mesi fa, quan­do il Comune, pur uti­liz­zan­do per metà un lasc­i­to di una cit­tad­i­na e per l’altra metà un con­trib­u­to regionale, spese ben 118mila euro.
Ed allo­ra, in con­sid­er­azione anche del fat­to che al pos­to dei vici­ni macel­li è da tem­po pre­vista la nasci­ta di un resort, forse era meglio che quei sol­di venis­sero spe­si per iniziare la costruzione di un nuo­vo canile in una zona più adat­ta, lon­tana dalle abitazioni.
Del resto, il piano par­ti­co­lareg­gia­to del 2014 prevede pro­prio lo sposta­men­to del canile all’esterno dell’ambito urbano ed il Sin­da­co stes­so, recen­te­mente, ha man­i­fes­ta­to l’intenzione di costru­ire un nuo­vo canile in local­ità Asca. Se questo è l’obiettivo, per­ché sono sta­ti spe­si tut­ti quei sol­di poco più di un anno fa?
Ma non è tut­to. È sta­to il Comune di Piom­bi­no, non altri, a con­cedere la pos­si­bil­ità di costru­ire civili abitazioni a poche decine di metri dal canile; quan­tomeno avrebbe potu­to e dovu­to pre­tendere dal tito­lare del­la con­ces­sione edilizia la relazione pre­vi­sion­ale di cli­ma acus­ti­co pre­vista dal­la legge.
Se questo fos­se sta­to fat­to, le opere di insonoriz­zazione che oggi l’amministrazione è sta­ta con­dan­na­ta a com­piere – ed il cui cos­to è sti­ma­to in 230mila euro – sareb­bero state fat­te al tem­po, a cura e spese del costrut­tore anziché del­la cit­tad­i­nan­za.

*Francesco Fer­rari è Pres­i­dente di Fratel­li d’I­talia-AN del­la Val di Cor­nia

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