Il controllo analogo che s’è perso per strada

· Inserito in Da non perdere

PIOMBINO 15 mag­gio 2015 — Tra le ris­erve che i revi­sori han­no esplic­i­ta­to sul ren­di­con­to del­la ges­tione per l’e­ser­cizio 2014 del Comune di Piom­bi­no (per leg­gere clic­ca qui) due riguardano le soci­età parte­ci­pate e cioè

  • l’ev­i­den­zi­azione di situ­azioni creditorie/debitorie nei con­fron­ti di organ­is­mi parte­ci­pati non coin­ci­den­ti con i dati risul­tan­ti dal­la con­tabil­ità inter­na degli stes­si;
  • la man­can­za di for­mal­iz­zazione di un sis­tema di con­trol­li e di indi­cazioni tali da instau­rare un effet­ti­vo “con­trol­lo anal­o­go” sulle parte­ci­pate con­trol­late dall’ Ente.

In par­ti­co­lare, rel­a­ti­va­mente a quest’ul­ti­mo pun­to, i revi­sori sug­geriscono che l’Ente provve­da a ver­i­fi­care la per­ma­nen­za delle con­dizioni che ave­vano a suo tem­po con­dot­to ad affi­da­men­ti in house pro­vid­ing.
È il tema, di cui più volte Stile libero si è occu­pa­to, del­la com­mistione tra attiv­ità stru­men­tali e attiv­ità di mer­ca­to che si può rin­trac­cia­re nelle stesse aziende comu­nali, tali da impedire pro­prio quel “con­trol­lo anal­o­go” che la nor­ma­ti­va euro­pea impone per non ledere i prin­cipi del­la con­cor­ren­za e del mer­ca­to.
In realtà quan­to sia lon­tana l’at­ten­zione dei Comu­ni da questo prob­le­ma lo dimostra il Piano oper­a­ti­vo di razion­al­iz­zazione delle soci­età e delle parte­ci­pazioni soci­etarie diret­ta­mente o indi­ret­ta­mente posse­dute approva­to dal Sin­da­co di Piom­bi­no il 31 mag­gio 2015 (per leg­gere clic­ca qui).
«Il Comune, si legge a propos­i­to del­la Piom­bi­no Pat­ri­mo­ni­ale, tramite il con­trol­lo anal­o­go sul­la soci­età riesce a gestire in modo sostanzial­mente diret­to le attiv­ità» e dunque il prob­le­ma non si pone.
Per la TAP, posse­du­ta per il 75% da Asiu e per il 25% da Luc­chi­ni, si ammette esplici­ta­mente che il prodot­to real­iz­za­to il “con­glomix” tro­va uti­lizzi nel mer­ca­to, tra cui sot­to­fon­dazioni per opere stradali e pavi­men­tazioni in genere. Sarebbe meglio dire che “dovrebbe trovare” uti­lizzi nel mer­ca­to per­ché risul­ta che pro­prio il mer­ca­to del con­glomix non sa che farsene, è chiaro comunque che non siamo nel caso di una soci­età stru­men­tale sia per la com­po­sizione azionar­ia sia per le final­ità. Ma per il Comune questo prob­le­ma non esiste.
Del con­trol­lo anal­o­go sul­la Parchi Val di Cor­nia ci si lib­era sem­plice­mente dicen­do che sono sta­ti introdot­ti nel­lo statu­to i nec­es­sari ele­men­ti del con­trol­lo anal­o­go dei Comu­ni sui servizi svolti, come se non ci fos­se neces­sità di nes­sun rego­la­men­to. Ma sopratut­to dimen­ti­can­do di dire che un servizio giu­di­ca­to di mer­ca­to come i parcheg­gi costieri, e per questo moti­vo tolto alla ges­tione del­la Parchi, è sta­to riaf­fida­to poi diret­ta­mente e che nel­l’ul­ti­mo con­trat­to di servizio tra Parchi e Comu­ni si par­la esplici­ta­mente del­la creazione di una rete d’im­p­rese che in quan­to tale è attiv­ità di mer­ca­to e cer­to ad essa non è applic­a­bile il con­trol­lo anal­o­go. Una con­fer­ma si ha anche leggen­do quel­lo che il Con­trat­to di servizio per la ges­tione uni­taria del “Sis­tema Parchi Val di Cor­nia” (per leg­gere clic­ca qui), fir­ma­to dai Comu­ni e dal­la Parchi Val di Cor­nia, definisce come piano oper­a­ti­vo (per leg­gere clic­ca qui) dal­la let­tura del quale si apprende che nel 2015 la soci­età avrà a dis­po­sizione un bud­get infe­ri­ore di 90.000 euro rispet­to al 2014, che dovrà far fronte a nuove spese per il mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale e che questo com­porterà la riduzione di alcu­ni servizi. Niente di più.
Sono solo alcu­ni esem­pi che dimostra­no chiara­mente che la sol­lecitazione del col­le­gio dei revi­sori non è affat­to astrat­ta e che sco­pre prob­le­mi che le ammin­is­trazioni comu­nali, non solo quel­la di Piom­bi­no, si osti­nano a non vol­er risol­vere.

Commenta il post