La sanità in una zona già compromessa dalla crisi

· Inserito in Spazio aperto
Luca Guidi

PIOMBINO 23 novem­bre 2015 — Ti sveg­li mal­mostoso di lune­di e pen­si male, tipo: ma questi qui, questi che ci smon­tano gli ospedali e per il nos­tro bene miglio­ra­no la san­ità delle Val­li del Ceci­na e del Cor­nia, questi dei baci­ni di uten­za, delle liste d’at­te­sa infi­nite, dei repar­ti ospedalieri mobili come la Celere, questi qui come fan­no quan­do han­no bisog­no? Conoscono qual­cuno, oppure con quel che guadag­nano si pos­sono per­me­t­tere una san­ità pri­va­ta davvero buona e delle dif­fi­coltà logis­tiche se ne pos­sono alta­mente dis­in­ter­es­sare e via priv­i­le­gian­do? Poi di colpo t’ac­cor­gi che quel che rimug­i­ni è di un qualun­quis­mo, di un pop­ulis­mo, di una banal­ità, di una dem­a­gogia tali che appe­na lo pen­si, dici o scrivi lo rin­neghi subito. Del resto, a chi non è suc­ces­so di incon­trare un sin­da­co, un asses­sore comu­naleprovin­cialere­gionale, un quadro di par­ti­to di qual­si­asi liv­el­lo al Cup, buono buono, far­si la sua coda e andarsene via con­tento con l’ap­pun­ta­men­to per le emor­roi­di da lì a 176 giorni? Quin­di, polem­i­ca mor­ta sul nascere.
Quel che pen­si invece, e non sai se anco­ra una vol­ta sbagli, è questo: in un tes­su­to sociale già ampia­mente com­pro­mes­so dal­la crisi, con una realtà pro­dut­ti­va ridot­ta, con sper­anze di ripresa lag­giù, ma molto lag­giù, e con i gio­vani che se ne van­no anche loro lag­giù per lavo­rare, non è che ques­ta rifor­ma del­la san­ità — ok, una bel­la rifor­ma, come mai se ne sono viste — con­tribuirà viep­più a dis­perdere la popo­lazione nel­la famosa area vas­ta? Che ci ven­go a fare in una zona dove lavoro già ce n’è poco e se ho bisog­no (del­la famosa appen­dicite ful­mi­nante) ris­chio di tirar­ci le cuoia?
Spero, quia absur­dum, che i Nos­tri mi stupis­cano con effet­ti spe­ciali. Chissà, potrebbe anche essere.

Una risposta a “La sanità in una zona già compromessa dalla crisi”

  1. Ado Grilli says:

    Bene ha fat­to Luca Gui­di a soll­e­vare il prob­le­ma. Vogliono con­vin­cer­ci che met­ten­do in rete i due Ospedali di Ceci­na e Piom­bi­no si sal­vano (e addirit­tura miglio­ra­no) i servizi per­chè si andreb­bero a col­lo­care in un baci­no supe­ri­ore ai 100.000 abi­tan­ti. Siamo nel­la fase del CONTROLLO DELLA SPESA per quan­to riguar­da la san­ità (e non solo). Tut­to ruo­ta intorno a questo. Se non si ragiona in prospet­ti­va guardan­do al futuro (ripren­den­do ad esem­pio la pro­pos­ta del Sin­da­co Par­o­di: costruzione di un nuo­vo Ospedale a Riotor­to, col­lo­can­do­lo all’in­ter­no di una zona supe­ri­ore alle 100.000 unità ma omo­ge­neo come quel­lo del­la Val di Cor­nia e delle Colline met­al­lif­ere) si andrà incon­tro a for­ti dis­a­gi per i cit­ta­di­ni che abi­tano intorno all’Ospedale di Ceci­na e di Piom­bi­no. Ver­rà nat­u­rale al nuo­vo uni­co diret­tore ASL (com­ba­ciante con l’at­tuale AREA VASTA) orga­niz­zare i servizi con­cen­tran­doli. Mag­a­ri con la Mater­nità a Ceci­na, l’Or­tope­da a Piom­bi­no, l’o­tori­no a Ceci­na e l’o­culis­ti­ca a Piom­bi­no … l’urolo­gia adegua­ta chissà dove … Cer­to in tal modo si risparmia come preve­dono le attuali logiche ma si arrecher­an­no enor­mi dan­ni e sac­ri­fi­ci alle popo­lazioni inter­es­sate … Con­fron­ti­amo­ci con cor­ret­tez­za su questi temi cer­can­do di essere almeno leali con i cit­ta­di­ni.
    Ado Gril­li

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