STRUGGENTE RICORDO DELLA RICERCATRICE VITTIMA DEL TERRORISMO

L’ultima mail che non ho potuto inviare a Valeria

· Inserito in Sotto la lente
Annalisa Tonarelli

FIRENZE 16 novem­bre 2015 — L’or­rore e la vio­len­za sem­bra­no toc­car­ci di più quan­do sono vici­ni: l’uc­ci­sione di popo­lazione inerme ci colpisce mag­gior­mente se avviene a Pari­gi, in luoghi noti che abbi­amo abi­ta­to, piut­tosto che quan­do dev­as­ta regioni remote che solo con qualche sfor­zo rius­ci­amo a col­lo­care sul­la car­ta geografi­ca.
Allo stes­so modo, quan­do dal­la mas­sa indis­tin­ta delle vit­time emerge un nome che sap­pi­amo asso­cia­re a una per­sona, a una sto­ria, a un’es­pe­rien­za con­di­visa, lo sgo­men­to per la morte di tan­ti anon­i­mi che non abbi­amo mai incon­tra­to si coag­u­la attorno al dolore e la pietà nei con­fron­ti di qual­cuno che non potremo mai più rivedere.
Ho conosci­u­to Vale­ria Solesin due anni fa in occa­sione di un con­veg­no a Tren­to: pre­sen­tava­mo nel­lo stes­so pan­el e i temi che toc­cava­mo era­no molto vici­ni. Nonos­tante la dif­feren­za di età abbi­amo trova­to, durante quei giorni, molte cose che ci acco­mu­na­vano e, nei mesi suc­ces­sivi, abbi­amo con­tin­u­a­to a scriver­ci rac­con­tan­do­ci dei nos­tri lavori e colti­van­do prog­et­ti di col­lab­o­razione intorno ai temi di comune inter­esse.

ValeIn L’ul­ti­ma vol­ta che ci siamo viste nel giug­no scor­so al Con­gres­so del­l’As­so­ci­azione francese di soci­olo­gia siamo rimaste a lun­go a par­lare sedute sul pra­to del cam­pus uni­ver­si­tario di St.Quentin en Yve­line. Arriva­ta final­mente al suo ulti­mo anno di dot­tora­to, cam­bi­a­to il diret­tore di tesi e fir­ma­to quel giorno stes­so il con­trat­to d’af­fit­to per un nuo­vo appar­ta­men­to più grande dove vivere con il suo com­pag­no, Vale­ria solare, ani­ma­ta dal­l’ot­timis­mo e la deter­mi­nazione che ave­vo impara­to a conoscer­le, sem­bra­va proi­et­ta­ta ver­so un futuro pieno di pos­si­bil­ità.
Con la sua ulti­ma mail mi infor­ma­va di un con­veg­no sui temi che ci inter­es­sa­vano che si sarebbe tenu­to nuo­va­mente a Tren­to; io ci sono anda­ta lei purtrop­po no.
Men­tre la sera rien­tran­do a Firen­ze pen­sa­vo a cosa le avrei scrit­to per rac­con­tar­le di quei giorni tren­ti­ni, Vale­ria si sta­va prob­a­bil­mente preparan­do ad uscire: era il 13 novem­bre e non c’è sta­to tem­po per rac­con­tar­le più niente.
Il tem­po non c’è sta­to nem­meno per conoscere fino in fon­do cosa avesse com­pre­so, gra­zie alla sua ricer­ca di dot­tora­to, dei com­por­ta­men­ti di fecon­dità delle donne ital­iane e france­si; non avre­mo la pos­si­bil­ità di leg­gere la sua anal­isi, le sue con­sid­er­azioni, di ved­er mat­u­rare e svilup­par­si il suo pen­siero già così fine, di conoscere i temi che l’avreb­bero appas­sion­a­ta nelle future attiv­ità di ricer­ca. E’ cer­to poca cosa di fronte a chi l’ha per­sa come figlia, come affet­to, come ami­ca.
Vor­rei ren­dere omag­gio a Vale­ria, alle sue capac­ità di gio­vane stu­diosa, facen­do cir­co­lare i due sag­gi che ave­va recen­te­mente pub­bli­ca­to nel­la sper­an­za che questo pos­sa las­cia­re, anche in col­oro che non han­no avu­to la for­tu­na di conoscer­la, una pic­co­la memo­ria del suo trop­po breve pas­sag­gio.
Solesin V., 2013, Allez les filles, au tra­vail, Neodemos, http://www.neodemos.info/allez-les-filles-au-travail‑2/
Solesin V., 2015 «Asim­me­trie fuori e den­tro il mer­ca­to del lavoro. Una com­para­zione tra Fran­cia e Italia sui ruoli di genere e l’attività pro­fes­sion­ale » pub­bli­ca­to negli atti del Con­veg­no «Dis­tri­care il nodo genere-potere » pp. 534–556.

2 risposte a “L’ultima mail che non ho potuto inviare a Valeria”

  1. Paolo Gianardi says:

    Gra­zie Annal­isa.

  2. Monica Frosini says:

    Gra­zie. E’ il modo migliore per ricor­dare una bel­la per­sona.

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