Ma la Concordia non può aspettare Piombino

Fiorenzo Bucci

PIOMBINO 20 aprile 2014 – Luciano Guer­ri­eri, com­mis­sario all’Autorità por­tuale di Piom­bi­no, sostiene che a set­tem­bre il por­to di Piom­bi­no sarà in gra­do di ospitare la Con­cor­dia. I lavori attual­mente in cor­so, sec­on­do le sue ras­si­cu­razioni, saran­no con­clusi e il relit­to potrà essere sman­tel­la­to a Piom­bi­no. Si può dubitare e chi vuole può legit­ti­ma­mente far­lo, ma questo è ciò che uffi­cial­mente viene comu­ni­ca­to.
Il fat­to è che, a questo pun­to, pare pro­prio che quelle ras­si­cu­razioni di Guer­ri­eri non basti­no. Non lo dici­amo noi, lo dice una relazione scrit­ta che il prefet­to Fran­co Gabriel­li ha con­seg­na­to al Par­la­men­to al ter­mine del­la sua audizione in com­mis­sione ambi­ente del­la Cam­era (per leg­gere clic­ca qui). In questo doc­u­men­to infat­ti si legge che il 25 mar­zo scor­so Il Comi­ta­to con­sul­ti­vo per l’emergenza (ne fan­no parte, oltre a Gabriel­li, il prefet­to e il pres­i­dente del­la Provin­cia di Gros­se­to, il sin­da­co del Giglio, i rap­p­re­sen­tan­ti dei Min­is­teri dell’ambiente e delle infra­strut­ture e, per la Regione Toscana, la dot­tores­sa Maria Sar­gen­ti­ni, respon­s­abile dell’Osservatorio ambi­en­tale) ha ded­ciso di “con­fer­mare il pro­gram­ma prece­den­te­mente defini­to con la scelta di giug­no per il trasfer­i­men­to del­la nave” ed ha quin­di det­to no alle argo­men­tazioni a favore di un’attesa fino a set­tem­bre per l’adeguamento del por­to di Piom­bi­no.
Quin­di è da un mese che, con un accor­do unanime, si sta mar­cian­do per rispettare il crono­pro­gram­ma che prevede la rimozione del relit­to a giug­no e, in pre­vi­sione di ques­ta data, si sta muoven­do anche la Cos­ta crociere che ormai a giorni farà conoscere il por­to di des­ti­nazione del relit­to, una scelta ormai non più rin­vi­a­bile non fos­se altro per­ché decidere di trasferire la nave in un modo o in un altro con­diziona e deter­mi­na il tipo di lavori che anco­ra si deb­bono eseguire al Giglio. Chi opera sul relit­to, in sostan­za, sta chieden­do se ver­rà uti­liz­za­to il traino oppure il Van­guard, stru­men­ti che richiedono opere diverse da real­iz­zarsi sul­la Con­cor­dia.
La deci­sione sul por­to finale se adot­ta­ta oggi con pre­vi­sione di un trasfer­i­men­to a giug­no taglia ovvi­a­mente fuori Piom­bi­no che non ha anco­ra le strut­ture adeguate per ospitare e sman­tel­lare la nave. E poco impor­ta se i tec­ni­ci per pri­mi sono ormai con­vin­ti che pri­ma di set­tem­bre la Con­cor­dia non ver­rà rimossa. “Sarebbe un azzar­do prevedere di com­pletare il rigal­leg­gia­men­to ed avviare le oper­azioni di traslo­co entro giug­no”  ha di recente affer­ma­to Fran­co Por­cel­lac­chia, respon­s­abile per l’emergenza Con­cor­dia per con­to del­la Cos­ta.
La deci­sione che viene adot­ta­ta a giorni fotografa la situ­azione ad oggi o al mas­si­mo a giug­no e per questi tem­pi il por­to di Piom­bi­no non può essere pron­to.
Da un col­lo­quio con Luciano Guer­ri­eri abbi­amo appre­so che l’offerta piom­bi­nese per effet­tuare le even­tu­ali oper­azioni di sman­tel­la­men­to del­la Con­cor­dia ammon­ta a 88 mil­ioni di euro, migliore di quel­la di Gen­o­va che ha un pre­ven­ti­vo di cir­ca 100 mil­ioni e di Civ­i­tavec­chia (200 mil­ioni) e peg­giore di quel­la tur­ca di Alia­ga (40 mil­ioni). Per Piom­bi­no ha agi­to un rag­grup­pa­men­to tem­po­ra­neo di imp­rese che fa capo a due soci­età: la Ecoac­ciai di Pont­ed­era, una soci­età per azioni, nata negli anni Set­tan­ta spe­cial­iz­za­ta nel­la com­mer­cial­iz­zazione di rot­ta­mi fer­rosi, un fat­tura­to che nel 2011 è sta­to supe­ri­ore ai 240 mil­ioni di euro ed un centi­naio di dipen­den­ti e alla Despe del­la provin­cia di Berg­amo. Una Srl, nata nel 1975 per inizia­ti­va e atti­va nel set­tore delle demolizioni spe­ciali, 75 dipen­den­ti, un fat­tura­to intorno ai 45 mil­ioni di euro.
Di fronte all’eventualità di una scelta di Piom­bi­no da parte di Cos­ta, l’autorità por­tuale sta stu­dian­do il modo per pot­er con­sen­tire a Ecoac­ciai e a Despe di oper­are su uno spazio che è di pro­pri­età dema­niale. Anche questo un prob­le­ma non facile da risol­vere.

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