Non è vero che oltre a Cevital e Rebrab c’è il nulla

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PIOMBINO 10 agos­to 2016 — La pre­sa di posizione di due rap­p­re­sen­tan­ti nom­i­nati (non cer­to elet­ti dai lavo­ra­tori) del­la Fiom e del­la CGIL, rap­p­re­sen­ta un vero e pro­prio attac­co dev­as­tante con­tro i lavo­ra­tori e con­tro il ter­ri­to­rio tut­to.
Affer­mare, come fan­no i due sig­nori, a mez­zo stam­pa, che non ci sono le con­dizioni per un piano B a Piom­bi­no e che oltre a Cevi­tal e Rebrab c’è il nul­la ha la final­ità di sem­i­nare il pan­i­co e lo scon­for­to tra i lavo­ra­tori, far loro rin­un­cia­re ad ogni velleità di parte­ci­pazione e di azione, obbli­gar­li ad allinear­si sulle posizioni di chi li ha già trasci­nati in ques­ta situ­azione.
Invi­ti­amo i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni a pren­dere nota di alcune cose:

  1. È fini­ta la nar­razione felice. Il sin­da­ca­to non sostiene, in ques­ta dichiarazione, che il prog­et­to Piom­bi­no è “il più bel­lo d’Europa”; il Sin­da­ca­to dice solo che è l’unico pos­si­bile e che non era scon­ta­to l’appoggio del Gov­er­no (ma non è lo stes­so gov­er­no che l’ha fir­ma­to tra squil­li di trom­ba e tripu­dio di bandiere?)
  2. Si pone sul piat­to il ricat­to esplic­i­to per quei lavo­ra­tori che sono anco­ra a CIG e tra i quali ci sono col­oro che mag­gior­mente han­no con­tes­ta­to in questi mesi. Sen­za Rebrab, loro sono mor­ti in quan­to lavo­ra­tori; gen­erosa­mente, i nos­tri cav­a­lieri dichiara­no che faran­no il pos­si­bile per garan­tire anche a loro uno strac­cio di ammor­tiz­za­tore sociale, “ma è dif­fi­cile con questi volu­mi pro­dut­tivi…”
  3. Non si citano, neanche per sbaglio, le migli­a­ia di lavo­ra­tori dell’indotto, per i quali sono già scadute (o sono in sca­den­za a breve) tutte le forme di sosteg­no al red­di­to. Questi sono già mor­ti, non han­no dirit­to neanche ad un requiem ed il Sin­da­ca­to li ha già dimen­ti­cati!!
  4. L’unico tra i sin­da­cati che si espone a fare queste dichiarazioni è quel­lo più vici­no alle forze politiche e isti­tuzion­ali che più han­no spon­soriz­za­to Cevi­tal e che più han­no da perdere politi­ca­mente dal­la fine del prog­et­to. Gli altri sin­da­cati che fan­no? Non han­no nul­la da dire? Han­no defin­i­ti­va­mente abdi­ca­to al loro ruo­lo di rap­p­re­sen­tan­za?

Abbi­amo det­to in tante occa­sioni che il prob­le­ma non è accettare o rifi­utare il prog­et­to Piom­bi­no;
il prob­le­ma è che Cevi­tal non è sta­ta fino ad oggi capace di attuar­lo e non sem­bra che lo sarà in futuro, almeno in un futuro imme­di­a­to.
E allo­ra un piano B DEVE ESISTERE.
Un piano che non voglia sos­ti­tuire il ritorno del­la siderur­gia a Piom­bi­no, ma anzi, pre­ten­da che lo Sta­to se ne fac­cia cari­co, elab­o­ran­do strate­gie di polit­i­ca indus­tri­ale e coin­vol­gen­do tut­ti i pro­dut­tori e gli uti­liz­za­tori;
Un piano che, par­tendo dalle vocazioni e dalle oppor­tu­nità speci­fiche del ter­ri­to­rio, aumen­ti l’offerta di occu­pazione e di svilup­po, inizian­do a real­iz­zare quelle boni­fiche e messe in sicurez­za ambi­en­tali che ne rap­p­re­sen­tano la base fon­da­men­tale;
Un piano che rifiu­ti il ricat­to o ambi­ente o occu­pazione, che non ci rid­u­ca ad una fal­sa guer­ra tra cit­ta­di­ni e lavo­ra­tori, rifi­u­tan­do quin­di uno svilup­po basato sull’immondizia e sul trat­ta­men­to di rifiu­ti peri­colosi e tossi­ci.
ll ter­ror­is­mo psi­co­logi­co ci por­ta ad una morte lenta e rasseg­na­ta.
Noi vogliamo vivere e lottare per un futuro migliore. Sap­pi­amo che l’elaborazione e l’attuazione di un qualunque piano di svilup­po sosteni­bile richiede tem­po, mag­a­ri lo stes­so del­la real­iz­zazione del pro­gram­ma Cevi­tal, ma sarà un piano che non favorirà solo pochi avvoltoi: sarà un piano dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni, per i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Campeg­gio CIG

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