MA I REVISORI DEI CONTI LA PENSANO DIVERSAMENTE

Il Patto di stabilità per il Comune non è stato violato

· Inserito in News dal territorio

PIOMBINO 9 agos­to 2014 - Nel­la sostan­za la par­ti­ta per il Comune di Piom­bi­no è chiusa. L’ente, nel 2012, non ha vio­la­to il pat­to di sta­bil­ità come sostenu­to nel­la relazione al con­sun­ti­vo fir­ma­ta dai sin­daci revi­sori. L’assessore alle finanze Lido Franci­ni e il respon­s­abile del set­tore bilan­cio e finanze Nico­la Mon­teleone lo han­no assi­cu­ra­to ai gior­nali nel­la con­feren­za stam­pa che han­no tenu­to nel­la sala rossa del Comune.
La sicurez­za “asso­lu­ta” alla giun­ta l’avrebbe for­ni­ta addirit­tura la Corte dei Con­ti con la sua ulti­ma delib­era del 22 luglio nel­la quale, dei quat­tro para­metri su cui si appun­ta, sec­on­do pras­si, l’attenzione dei mag­is­trati con­tabili (Risul­ta­to di ammin­is­trazione, capac­ità di indeb­ita­men­to, rispet­to del Pat­to di sta­bil­ità e ges­tione del per­son­ale), solo i pri­mi due sono sta­ti ogget­to di rilievi.
Il fat­to che la Corte, nonos­tante la sol­lecitazione dei revi­sori, non abbia pre­so in con­sid­er­azione la ques­tione del pat­to di sta­bil­ità, por­rebbe al sicuro il Comune da ogni ris­chio che in pre­sen­za di una vio­lazione non è di poco con­to.
L’operazione eva­si­va delle regole del pat­to di sta­bil­ità, nell’indicazione dei sin­daci revi­sori, sarebbe lega­ta al rap­por­to tra il Comune e la Piom­bi­no pat­ri­mo­ni­ale.  Un argo­men­to che la Corte, nel­la delib­era di luglio, annun­cia comunque di vol­er esam­inare con “ulte­ri­ori appro­fondi­men­ti”. Prin­ci­pal­mente ris­er­van­dosi di val­utare “l’operazione di riac­qui­sizione di immo­bili dal­la soci­età Piom­bi­no pat­ri­mo­ni­ale, intera­mente parte­ci­pa­ta dall’ente ed a cui tali beni era­no sta­ti prece­den­te­mente alien­ati”.
La tesi del Comune non tro­va sosteg­ni una­n­i­mi. Chiara­mente i sin­daci revi­sori la pen­sano in maniera diame­tral­mente oppos­ta e con­sid­er­a­no che la vicen­da sia tutt’altro che con­clusa alla Corte dei Con­ti.
Tan­to è che, nel­la loro relazione alla pro­pos­ta di bilan­cio di pre­vi­sione per il 2014, ril­e­vano un spon­da utile a sostenere la pro­pria tesi nel com­por­ta­men­to del­lo stes­so Comune di Piom­bi­no. Infat­ti i sin­daci così si esp­ri­mono anal­iz­zan­do le varie poste delle spese in con­to cap­i­tale: “L’organo di revi­sione dà atto che sono state appostate spese di acqui­sizione dei beni immo­bili per euro 989.200,00. Tale pos­ta, sebbene non di com­pe­ten­za 2014, ben­sì 2012, attiene alla ril­e­vazione tar­di­va nel bilan­cio di un val­ore degli immo­bili pari alla rata annuale in con­to cap­i­tale dei mutui di cui al con­trat­to di com­praven­di­ta del 2012 con la soci­età Piom­bi­no pat­ri­mo­ni­ale, oper­azione che ha dato orig­ine al refer­to di gravi irre­go­lar­ità sot­to­pos­to dal Col­le­gio al Con­siglio comu­nale; tale modal­ità espos­i­ti­va con­fer­ma la cor­ret­tez­za delle osser­vazioni in esso con­tenute”.
Per quan­to riguar­da le osser­vazioni del­la Corte dei Con­ti rel­a­ti­va­mente a irre­go­lar­ità rel­a­tive al risul­ta­to di ammin­is­trazione e alla capac­ità di indeb­ita­men­to nel bilan­cio con­sun­ti­vo 2012, il Comune è sta­to chiam­a­to, a ter­mi­ni di legge “ad adottare entro ses­san­ta giorni le con­se­quen­ziali mis­ure cor­ret­tive ai fini del suc­ces­si­vo eser­cizio dell’attività di con­trol­lo spet­tante a ques­ta sezione”.
Al riguar­do in con­feren­za stam­pa il dot­tor Mon­teleone ha rispos­to che nel­la sostan­za il Comune di Piom­bi­no ha già repli­ca­to ai rilievi che gli sono sta­ti sop­posti oppure non ha nul­la da rispon­dere dal momen­to che gli appun­ti non lo toc­cano diret­ta­mente.
Ma dato che la Corte dei Con­ti chiede molte volte “mis­ure cor­ret­tive” è lecito pen­sare che la par­ti­ta non sia affat­to chiusa.

Commenta il post