UN'INTERVISTA CHE AUMENTA I DUBBI SUL PROGETTO AFERPI

Quelle di Rebrab frasi approssimative e confuse

Leonardo Mezzacapo

PIOMBINO 14 gen­naio 2017 — C’è un lim­ite a tut­to. La sen­sazione che si ha dal­la let­tura del­l’inter­vista rilas­ci­a­ta oggi dal pres­i­dente di Cevi­tal e Afer­pi a Il Sole 24 ORE è che questo inef­fa­bile mon­sieur Rebrab sia anda­to a scuo­la da qualche nos­tro politi­co ed abbia rap­i­da­mente appre­so l’arte, se cosi la si può definire, dei procla­mi e degli slo­gan che, se ripetu­ti con insis­ten­za, diven­tano auto­mati­ca­mente mezze ver­ità.
Nel mer­i­to del­l’in­ter­vista, andan­do ad anal­iz­zare gli aspet­ti più pret­ta­mente tec­ni­ci che mi sono con­ge­niali, fac­cio le seguen­ti osser­vazioni.
Dire che “a Piom­bi­no si sta rispet­tan­do il tim­ing pre­vis­to” è la pro­va più evi­dente di quan­to scrit­to sopra. Nes­suno, dota­to di nor­male buon sen­so ed un min­i­mo di com­pe­ten­ze, può par­lare di rispet­to di pro­gram­mi e di tem­pi. L’ul­ti­mo pro­gram­ma che ricor­di, se non sbaglio per­chè ne sono girati diver­si, nar­ra­va di inizio pro­duzione nel pri­mo semes­tre del 2018 ed oggi tale data è mor­ta e sepol­ta. Dal­l’ab­bas­sa­men­to del­la bandie­ri­na (inizio opere civili) (al momen­to è lon­tanis­si­ma dal­l’essere abbas­sa­ta) per i motivi che di segui­to spiegherò occor­reran­no non meno di 32 mesi per iniziare le prove a cal­do, ovvero di pro­duzione.
Per chiarez­za pre­ciso che, essendo il con­trat­to acce­so con Sms, per quan­to di nos­tra conoscen­za, rel­a­ti­vo alla sola lin­ea tec­no­log­i­ca di proces­so, si può ipo­tiz­zare che non com­pren­da impor­tan­ti opere acces­sorie come i capan­noni, le linee flu­i­di e gas, i car­riponte e le altre mac­chine di servizio, il par­co rot­tame con le rel­a­tive mac­chine di cari­ca­men­to, l’impianto di sver­sa­men­to scorie pre­sum­i­bil­mente sot­to capan­none, la lin­ea elet­tri­ca pri­maria da cen­trale ester­na, forse Suvere­to, e che per­tan­to Sms per le sud­dette par­ti, non essendo di pro­pria for­ni­tu­ra, non abbia elab­o­ra­to alcu­na prog­et­tazione di base. Non è per­tan­to cred­i­bile che Afer­pi abbia esple­ta­to le gare di appal­to per le opere civili non essendo anco­ra disponi­bile il nec­es­sario engi­neer­ing, che può essere elab­o­ra­to solo dal for­n­i­tore del­l’impianto stes­so. Non risul­ta inoltre che Afer­pi si sia orga­niz­za­ta con una strut­tura tecnico/finanziaria/logistica nec­es­saria a seguire e portare a com­pi­men­to un prog­et­to di tali dimen­sioni, cosi come non risul­ta sia sta­to avvi­a­to un per­cor­so autor­iz­za­ti­vo, utile ad ottenere  gli indis­pens­abili per­me­s­si dagli enti com­pe­ten­ti, per lo start ovvero “l’ab­bas­sa­men­to del­la bandie­ri­na “.
Vale la pena rib­adire infine che Sms in man­can­za di evi­den­za dei finanzi­a­men­ti nec­es­sari e del paga­men­to dei rel­a­tivi sta­ti di avan­za­men­to lavori, sicu­ra­mente pre­visti nel­l’or­dine di for­ni­tu­ra, ben dif­fi­cil­mente darà avvio alla costruzione degli impianti pre­visti.
Quin­di quelle di mon­sieur Rebrab appaiono sem­pre più affer­mazioni prive di con­tenu­ti, frasi approssi­ma­tive e con­fuse, sen­za un rig­ore pro­fes­sion­ale, che ali­men­tano scon­cer­to. Serve tut­t’al­tro per ridare rel­a­ti­va tran­quil­lità alla cit­tad­i­nan­za ed al mon­do del lavoro e soprat­tut­to fat­ti che ad oggi fran­ca­mente non si vedono.

(Foto di Pino Bertel­li)

Una risposta a “Quelle di Rebrab frasi approssimative e confuse”

  1. Renzo Carletti says:

    Sem­bra che la multi­nazionale di Rebrab si muo­va in modo incom­pren­si­bile. Ma la log­i­ca che sot­tende può essere spie­ga­ta affer­ran­do il sig­ni­fi­ca­to di altre par­ti del­l’in­ter­vista dove si dice:”…molti si sono chi­esti per quale ragione ci inter­es­sava­mo alla siderurgia…La rispos­ta è sem­plice: ci inter­es­sa il por­to di Piom­bi­no… d’altronde, a regime, immag­ini­amo di avere 750–1.000 addet­ti nel­la siderur­gia, 350–450 nel­la logis­ti­ca e fino a 2mila nell’agroindustria… “. Quin­di l’ac­qui­sizione del­lo sta­bil­i­men­to era fun­zionale ad appro­pri­ar­si di una enorme area indus­tri­ale e del por­to. Questo per esportare i prodot­ti che la multi­nazionale trat­ta: zucchero,vetro, elettrodomestici,semi oleosi ed anche, per questi ulti­mi, attuare la loro lavo­razione (agroin­dus­tri­ale) per pro­durre oli o biodis­el. Ambedue i set­tori occu­per­an­no molto spazio ma daran­no pochi posti di lavoro. Il piano AFERPI-CEVITAL è da rigettare non solo per i piani del­la siderur­gia che non è capace di attuare o che ridi­men­sion­erà molto al di là di quan­to det­to fino a oggi ma per­ché nel suo com­p­lesso tende a monop­o­liz­zare un intero ter­ri­to­rio, por­to com­pre­so, sen­za creare occu­pazione sta­bile e numerosa. Come,ad ulte­ri­ore esem­pio, dare cred­i­to alle affer­mazioni di Rebrab che nel futuro set­tore agroin­dus­tri­ale val­u­ta­va gli occu­pati in cir­ca 700 (anno 2014) ed oggi ne prevede addirit­tura 2000 (anno 2017)?

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