Quell’impianto per il CDR ora riemerso dall’oblio

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PIOMBINO 23 otto­bre 2014 — Non pote­vano pen­sar­ci pri­ma? Comune di Piom­bi­no ed Asiu non ritenevano che l’impianto per la pro­duzione del CDR (Com­bustibile Deriva­to dai Rifiu­ti), finanzi­a­to e real­iz­za­to entro il 2007 con un con­trib­u­to regionale di derivazione euro­pea di € 1.621.667 pari al 50% di un cos­to ammes­so di € 3.243.333, dove­va pro­prio essere mes­so in fun­zione ed il CDR ven­du­to pena la resti­tuzione del finanzi­a­men­to ottenu­to? Eppure la Regione lo ave­va det­to in con­veg­ni pub­bli­ci addirit­tura dal mag­gio 2013 (http://www.stileliberonews.org/impianto-per-i-rifiuti-anni-inutilizzato/). Cosa sarà pas­sato per la tes­ta degli ammin­is­tra­tori dell’ azien­da e del Comune? Alla fine mes­si alle strette ecco che final­mente si è arrivati ad una riu­nione pres­so gli uffi­ci del­la Regione, lo dice la rispos­ta del­l’asses­sore Chiarei ad una inter­rogazione pre­sen­ta­ta dal Movi­men­to 5 Stelle (per leg­gere clic­ca qui), con­vo­ca­ta al fine di val­utare le modal­ità per addi­venire a una soluzione con­di­visa. Durante l’in­con­tro la Regione ha chiar­i­to la pro­pria disponi­bil­ità a val­utare pos­si­bili alter­na­tive di atti­vazione del­l’impianto stes­so, con­fer­man­do che l’avvio di un per­cor­so in tal sen­so per­me­tte al momen­to di non con­sid­er­are cogente la sca­den­za del 15 set­tem­bre prece­den­te­mente comu­ni­ca­ta dal­la Regione stes­sa. La Regione ha chiar­i­to inoltre che dovran­no essere date garanzie sia sui tem­pi di mes­sa in eser­cizio che sul­la dura­ta del­la stes­sa.
La rispos­ta all’in­ter­pel­lan­za definisce lo sta­to del­l’arte nel modo seguente: «In questo momen­to sono dunque in cor­so gli appro­fondi­men­ti tec­ni­ci da parte del­la Regione, di Asiu e ATO Sud, che in sostan­za ten­dono a definire varie opzioni di mes­sa in eser­cizio del­l’impianto dif­fer­en­ti per prove­nien­za e modal­ità di ges­tione dei flus­si di mate­ri­ali. La val­u­tazione ter­rà con­to sia dei costi annui di trat­ta­men­to sia dei pos­si­bili ritorni in ter­mi­ni di entra­ta. Inoltre sarà com­pe­ten­za del­la Regione val­utare ed autor­iz­zare il trat­ta­men­to di rifiu­ti prove­ni­en­ti da Ato diver­si».
Siamo alla metodolo­gia insom­ma ed alla ricer­ca di soluzioni. Ritor­na la doman­da: «Per­chè tut­to questo non è sta­to fat­to pri­ma?»

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