Sanità: il consiglio comunale diventa una farsa

· Inserito in Spazio aperto
Michela Batistoni

PIOMBINO 18 aprile 2015 — Il Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale Trot­ta (del PD) ha trasfor­ma­to il con­siglio comu­nale sul­la san­ità, richiesto dal PRC, in una farsa, impe­den­do la dis­cus­sione di doc­u­men­ti delle forze politiche.
E’ emer­so che ques­ta rifor­ma è figlia del­la crisi eco­nom­i­ca e quin­di dei tagli alla spe­sa pub­bli­ca, prog­et­tati dal gov­er­no Ren­zi, in omag­gio all’Europa delle banche e delle multi­nazion­ali, sen­za nem­meno provare a con­trastare tale visione eco­nom­i­ca, come invece fa Tsipras.
Un esem­pio: le dosi del­la ter­apia per l’epatite c, che for­tu­nata­mente la Regione ha deciso di pas­sare ai malati, costano una cifra proibiti­va, la multi­nazionale che le pro­duce sta facen­do un prof­it­to che, econ­o­misti lib­er­ali, definis­cono inac­cetta­bile, tan­to che le risorse stanzi­ate non sono suf­fi­ci­en­ti a garan­tire la cura per tut­ti. In India però, il gov­er­no pro­duce tali ter­apie al cos­to di 1 EURO! Non sarebbe più morale com­prare in India tali far­ma­ci risparmian­do e des­ti­nan­do tali risorse per altri servizi san­i­tari?
Dunque: meno risorse — meno servizi, soprat­tut­to nelle per­iferie come Piom­bi­no, anche se non sap­pi­amo anco­ra bene come e cosa ver­rà taglia­to, o meglio, ci ver­rà comu­ni­ca­to dopo le elezioni region­ali, in modo che i toscani con­tin­uino a votare PD tran­quil­li.
Vil­la Mari­na diven­terà poco più che un pron­to soc­cor­so e anche dal­la sin­er­gia con Ceci­na ci aspet­ti­amo poco, vis­to che non sono state def­i­nite strate­gie e con­tenu­ti. Ciò che è chiaro invece, è che a Piom­bi­no ci saran­no meno posti let­to, e meno spe­cial­is­tiche, ma ci sarà (forse) il col­lega­men­to con il parcheg­gio dell’ospedale, in modo da facil­i­tarne l’accesso e l’asfaltatura del­la parte ster­ra­ta del parcheg­gio. Prob­a­bil­mente perder­e­mo il pun­to nascite, (il repar­to è già sta­to accu­rata­mente depoten­zi­a­to, i gine­colo­gi più gio­vani se ne sono andati a Ceci­na e Gros­se­to, dove con­tribuis­cono ad incre­mentare il numero dei nati), ed anche il par­to indo­lore è un impeg­no pre­so già anni fa.
Niente è sta­to det­to su orto­pe­dia, otori­no, urolo­gia, gius­to per citare alcu­ni raparti in pas­sato con­siderati di alto liv­el­lo.
Mar­roni ha nega­to ciò che è scrit­to chiara­mente nel­la sua legge e cioè che vi sarà un’apertura al pri­va­to, coin­volto anche nelle scelte strate­giche (addio san­ità pub­bli­ca, atten­ta ai bisog­ni di tut­ti, da ora in poi ci pre­oc­cu­per­e­mo del prof­it­to!).
Ma come si può prevedere uno svilup­po indus­tri­ale e tur­is­ti­co come quel­lo che dovrebbe coin­vol­gere Piom­bi­no, sen­za pen­sare che qui occor­rono servizi san­i­tari ed ospedalieri almeno pari a quel­li che ave­va­mo pri­ma dei tagli?
In ulti­mo, una per­la: men­tre inter­veni­va un con­sigliere, il Pres­i­dente del Con­siglio (nonché dipen­dente ASL) face­va servire il caf­fè agli ospi­ti, sen­za con­cor­dare una sospen­sione con i capi­grup­po per non dis­tur­bare il dibat­ti­to. Del­la serie: non ci inter­es­sa cosa han­no da dire le oppo­sizioni, ciò che con­ta è omag­gia­re il potere. Questo non è mai suc­ces­so a Piom­bi­no, vera­mente una brut­ta gior­na­ta!

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