SIN, il sito misterioso che preoccupa e reclama aiuti

PIOMBINO 14 set­tem­bre 2013 — Si par­la spes­so di SIN di Piom­bi­no.
Ma che cosa è pre­cisa­mente un SIN ed in par­ti­co­lare quel­lo di Piom­bi­no (http://www.comune.piombino.li.it/pagina1612_piombino-sito-di-interesse-nazionale-sin.html) ?
SIN vuol dire Sito di Inter­esse Nazionale cioè un’area con­t­a­m­i­na­ta molto este­sa clas­si­fi­ca­ta dal­lo Sta­to e tale da neces­sitare di inter­ven­ti di bonifi­ca del suo­lo, del sot­to­suo­lo e/o delle acque super­fi­ciali e sot­ter­ra­nee per evi­tate dan­ni ambi­en­tali e san­i­tari.
Il SIN di Piom­bi­no è sta­to iden­ti­fi­ca­to nel gen­naio 2000 e nel­l’aprile 2006.
Si estende in ter­ra su una super­fi­cie di cir­ca 930 ettari (ha) così sud­di­visi:
- aree dema­niali marit­time 67,00 ha
- aree dema­niali ramo boni­fiche 513,00 ha
Totale aree dema­niali 580,00 ha
- aree di pro­pri­età pri­va­ta:
Luc­chi­ni 118,00 ha
Arcelor-Mag­o­na 30,00 ha
Min­er­ali Indus­tri­ali 5,50 ha
Fin­tec­na 36,00 ha
Enel 90,00 ha
Altri 41,50 ha
Totale aree in pro­pri­età pri­va­ta 321,00 ha
- aree di pro­pri­età comu­nale 29,00 ha.
Ma del SIN fa parte anche lo spec­chio di mare anti­s­tante le indus­trie e il baci­no por­tuale, per un’estensione com­p­lessi­va di 2.079 ha cir­ca.
SIN
Dopo l’is­ti­tuzione del SIN sono state fat­te indagi­ni (carat­ter­iz­zazioni) per capire l’esten­sione e l’en­tità delle con­t­a­m­i­nazioni.
Nei suoli si riscon­tra­no con­t­a­m­i­nazioni da met­al­li, idro­car­buri poli­ci­cli­ci aro­mati­ci ed idro­car­buri pesan­ti men­tre nelle acque sot­ter­ra­nee risul­tano pre­sen­ti met­al­li, idro­car­buri poli­ci­cli­ci aro­mati­ci, sol­ven­ti organoalo­genati, poli­clorob­ife­nili, sol­ven­ti aro­mati­ci. Le con­t­a­m­i­nazioni sono essen­zial­mente dovute alla pre­sen­za di ripor­ti, cos­ti­tu­iti da residui delle lavo­razioni indus­tri­ali, uti­liz­za­ti in pas­sato per le oper­azioni di riem­pi­men­to delle aree indus­tri­ali.
Nelle aree a mare è pre­sente una situ­azione di estrema crit­ic­ità ambi­en­tale dovu­ta alla pre­sen­za di un inquina­men­to assai dif­fu­so e con­clam­a­to, evi­dente con­seguen­za di un con­t­a­m­i­nazione antrop­i­ca, sia pre­gres­sa che attuale, dovu­ta prin­ci­pal­mente a met­al­li pesan­ti ed ele­men­ti in trac­ce, idro­car­buri pesan­ti, idro­car­buri poli­ci­cli­ci aro­mati­ci e poli­clorob­ife­nili.
A par­tire dal Pro­to­col­lo di inte­sa fra Regione Toscana – Cir­con­dario del­la Val di Cor­nia – Comu­ni Del­la Val Di Cor­nia e Provin­cia di Livorno dell’ otto­bre 2002 sono sta­ti molti gli Accor­di sot­to­scrit­ti da sogget­ti come il Min­is­tero dell’ Ambi­ente e quel­lo delle Attiv­ità Pro­dut­tive, la Regione Toscana, la provin­cia di Livorno, il Comune di Piom­bi­no, l’ Autorità Por­tuale e tut­ti aven­ti come ogget­to il risana­men­to ambi­en­tale del ter­ri­to­rio di Piom­bi­no. Ne citi­amo alcu­ni:
11 aprile 2005 Pro­to­col­lo di inte­sa rel­a­ti­vo ad azioni per il miglio­ra­men­to delle con­dizioni ambi­en­tali dell’area indus­tri­ale por­tuale e la riqual­i­fi­cazione del ter­ri­to­rio di Piom­bi­no,
25 Mag­gio 2007 Accor­do di pro­gram­ma per la bonifi­ca nel sito di inter­esse nazione di Piom­bi­no,
21 dicem­bre 2007 Accor­do di pro­gram­ma quadro per gli inter­ven­ti di bonifi­ca negli ambiti mari­no-costieri pre­sen­ti all’in­ter­no dei Siti di bonifi­ca di inter­esse nazionale di Piom­bi­no e Napoli Bag­no­li-Coroglio e per lo svilup­po di Piom­bi­no attra­ver­so la real­iz­zazione di nuove infra­strut­ture,
24 Aprile 2008 Accor­do di pro­gram­ma sul­la sper­i­men­tazione di tec­nolo­gie di trat­ta­men­to dei sed­i­men­ti con­t­a­m­i­nati derivan­ti dalle attiv­ità di dra­gag­gio,
24 Luglio 2008 Accor­do pro­ced­i­men­tale per il rilas­cio degli immo­bili di cit­tà Futu­ra,
18 dicem­bre 2008 Accor­do di pro­gram­ma per il com­ple­ta­men­to del­la riqual­i­fi­cazione ambi­en­tale fun­zionale all’in­fra­strut­turazione e allo svilup­po del ter­ri­to­rio inclu­so nel sito di bonifi­ca di inter­esse nazionale di Piom­bi­no.
Nel novem­bre 2008 il Comune di Piom­bi­no e l’Au­torità Por­tuale quan­tifi­ca­vano, sul­la base di questi accor­di, un fab­bisog­no finanziario che avrebbe dovu­to essere assi­cu­ra­to dagli enti pub­bli­ci pari a euro 873.490.000.
La realtà è che tut­ti questi pro­gram­mi per le boni­fiche non han­no prodot­to fino ad oggi con­creti risul­tati in ter­mi­ni di «resti­tuzione agli usi legit­ti­mi» delle aree incluse nel SIN, insom­ma poco o niente si è boni­fi­ca­to.

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