NON È OBBLIGATORIO ACCETTARE TUTTO CIÒ CHE PROPONE AFERPI

Soluzioni alternative per Quagliodromo e SS398

Leonardo Mezzacapo

PIOMBINO 10 dicem­bre 2016 — La vari­ante urban­is­ti­ca per l’attuazione del piano indus­tri­ale Afer­pi, adot­ta­ta dal Cosiglio comu­nale di Piom­bi­no il 28 otto­bre 2016 e pub­bli­ca­ta il 16 novem­bre, com­prende due pre­vi­sioni, derivan­ti sic et sim­pliciter dal Mas­ter­plan elab­o­ra­to da Afer­pi, che stan­no facen­do molto dis­cutere:
la lin­ea fer­roviaria che invade l’area del Quaglio­dro­mo (nel­la foto pic­co­la in alto a sin­is­tra la TAV.19b Fotoin­ser­i­men­to prospet­ti­co — sta­to mod­i­fi­ca­to — del Piano di svilup­po indus­tri­ale AFERPI Acciaierie e Fer­riere di Piom­bi­no S.p.A. MASTERPLAN Elab­o­rati di Mas­ter­plan – Sta­to di prog­et­to Elab­o­rati grafi­ci — e nel­la planime­tria sot­tostante la TAV.12a  Quadro 3 — planime­tria — del­lo stes­so doc­u­men­to)

quagliodromo-variante

il trac­cia­to del sec­on­do lot­to del­la SS398 dal Gag­no fino al por­to (lin­ea trat­teggia­ta in rosso e in ipote­si suc­ces­si­va parziale  lin­ea trat­teggia­ta in blu) (nel­la planime­tria sot­tostante la pro­pos­ta con­tenu­ta nel Mas­ter­plan aree indus­tri­ali Acciaierie e Fer­riere di Piom­bi­no S.p.A.)

infrastrutture-masterplan-aree-industriali

Bina­rio di manovra area Quaglio­dro­mo
Come si evince dal­la planime­tria sopra ripor­ta­ta, il bina­rio di evac­uazione delle rotaie descrive una grande cur­va, che va ad occu­pare la total­ità del Quaglio­dro­mo, pos­ta a sud dei lam­i­na­toi e avente un’esten­sione di cir­ca 40 ettari, che è poi la parte più vic­i­na al mare. L’ampiez­za del­la cur­va con un diametro di cir­ca 300 metri sarebbe nec­es­saria per il tran­si­to di con­vogli fer­roviari con carichi di rotaie lunghe 120 metri, ovvero la mas­si­ma lunghez­za otteni­bile nel futuro impianto.
Nel­la planime­tria sot­to si può vedere una pos­si­bile alter­na­ti­va, ma non l’u­ni­ca, al per­cor­so ipo­tiz­za­to da Afer­pi, tale da con­sen­tire agevol­mente il tran­si­to dei con­vogli evi­tan­do l’oc­cu­pazione del­l’area del Quaglio­dro­mo stes­so:

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Sostanzial­mente si trat­ta di real­iz­zare un trat­to di bina­rio (può essere anche rad­doppi­a­to) che sfrut­ta tut­to lo spazio disponi­bile dal futuro treno rotaie al con­fine e che corre in direzione Est per una lunghez­za di cir­ca 450/500 metri, sti­mati con approssi­mazione (nel­la planime­tria la lin­ea in nero). I con­vogli in usci­ta dal nuo­vo treno rotaie, ma anche dagli altri lam­i­na­toi, pos­sono per­cor­rerlo per tut­ta la sua lunghez­za, inver­tire il sen­so di mar­cia e scam­biare nel­la posizione più oppor­tu­na per pros­eguire nel­la direzione già ipo­tiz­za­ta da Afer­pi per avviare i con­vogli ver­so la spedi­zione.
Nes­sun ritar­do o inef­fi­cien­za sareb­bero provo­cati alla pro­duzione poiché non vi è alcu­na inter­feren­za con la lin­ea di proces­so, men­tre, per quan­to riguar­da i tem­pi di allon­tana­men­to dei con­vogli, i pochissi­mi minu­ti di tem­po occor­ren­ti per inver­tire il sen­so di mar­cia ver­reb­bero recu­perati gra­zie ad una minor lunghez­za del per­cor­so avan­ti-addi­etro rispet­to al “cur­vone” pre­vis­to da Afer­pi. Si pos­sono sti­mare approssi­ma­ti­va­mente 900 metri di per­cor­so avan­ti-addi­etro, con­tro i 1.200 svilup­pati dal bina­rio in cur­va.
Sarebbe inoltre pos­si­bile recu­per­are l’area di sos­ta con­sis­tente nei quat­tro bina­ri posti in tes­ta ai tre lam­i­na­toi mod­i­f­i­can­doli in lunghez­za e posizione, in modo da col­le­gar­li con la nuo­va lin­ea alter­na­ti­va. Ovvi­a­mente il tut­to neces­si­ta di un prog­et­to spe­cial­is­ti­co accu­ra­to, ma non vi è alcun dub­bio sul­la fat­tibil­ità tec­ni­ca del­la mod­i­fi­ca pro­pos­ta.
Meri­ta un com­men­to anche l’aspet­to eco­nom­i­co, pur non essendo la spe­sa a cari­co del­la col­let­tiv­ità. Si può affer­mare che la soluzione pro­pos­ta è sicu­ra­mente più eco­nom­i­ca per due aspet­ti:

  • la minore lunghez­za di bina­ri,
  • il trat­to avan­ti-addi­etro si svilup­pa in una zona pos­ta cir­ca allo stes­so liv­el­lo del futuro treno rotaie e degli altri lam­i­na­toi, men­tre il “cur­vone” va ad occu­pare un ter­reno notevol­mente più bas­so ren­den­dosi per­tan­to nec­es­sario un impor­tante lavoro di riem­pi­men­to e con­sol­i­da­men­to del ter­reno non solo sot­to il nuo­vo bina­rio ma in tut­ta l’area inter­es­sa­ta.

Un’ ulte­ri­ore con­sid­er­azione va fat­ta riguar­do alla prob­a­bil­ità, tut­t’al­tro che remo­ta andan­do il nuo­vo bina­rio come ipo­tiz­za­to da Afer­pi ad insis­tere su un’area inquadra­ta a “peri­colosità idrauli­ca molto ele­va­ta e sogget­ta ad inon­dazioni”, che il lavoro di riem­pi­men­to pos­sa provo­care, in caso di piogge, prob­lem­atiche impor­tan­ti tali da indurre dis­a­gi e dan­ni sul­la zona costiera e sug­li are­nili cir­costan­ti. Il buon sen­so con­siglierebbe per­tan­to, in un’area con tali carat­ter­is­tiche, di evitare qualunque tipo di opera che pos­sa gener­are mod­i­fi­cazioni mor­fo­logiche anche lievi, poichè si andrebbe a rompere un equi­lib­rio nat­u­rale. Inoltre, come inseg­nano le espe­rien­ze, porre rime­dio agli squilib­ri sul ter­ri­to­rio causati da opere inap­pro­pri­ate è estrema­mente cos­toso con risul­tati mai pien­amente sod­dis­facen­ti.

Per­cor­so del­la SS398 sec­on­do trat­to
Come si evince dal­la planime­tria sopra ripor­ta­ta, dal Gag­no, come pros­egui­men­to del 1° trat­to, la SS398 sale oltre la fer­rovia e corre lun­go i con­fi­ni del­lo sta­bil­i­men­to davan­ti ai quartieri Pogget­to e Cotone, con­tin­ua sul lato Est di “ Cit­tà Futu­ra” ex par­co rot­tame, rag­giunge viale del­la Resisten­za, gira a sin­is­tra ed esce dal con­fine di sta­bil­i­men­to per inserir­si sul­la roton­da di via Pisa e da lì, prende via Por­tovec­chio per arrivare al por­to. L’in­tero per­cor­so ha una lunghez­za di cir­ca 4000 metri.

via Portovecchio

via Por­tovec­chio

Il prob­le­ma si pone nel trat­to finale, poichè via Por­tovec­chio, aven­do una car­reg­gia­ta di cir­ca 7/8 metri, non può con­sen­tire nei due sen­si il tran­si­to che si ha nor­mal­mente nel peri­o­do esti­vo. Ma non solo. Occor­rono almeno 10 metri di allarga­men­to per avere due cor­sie di mar­cia per ogni sen­so e si pos­sono ottenere solo recu­peran­doli dal­l’area di Afer­pi; serve inoltre un’ area di parcheg­gio attigua alle nuove bigli­et­terie all’in­gres­so nel­l’area por­tuale, come pun­to di sos­ta obbli­ga­to­rio pri­ma del­l’im­bar­co. In man­can­za del­l’al­larga­men­to del­la car­reg­gia­ta via Por­tovec­chio diven­terebbe il “col­lo di bot­tiglia” del­la SS398 e ad ogni stop pro­l­un­ga­to o solo ral­len­ta­men­to del­lo scor­ri­men­to dei mezzi seguirebbe il bloc­co imme­di­a­to del por­to stes­so e del traf­fi­co cit­tadi­no oltre che in via Por­tovec­chio anche in via Pisa, viale del­la Resisten­za e viale Regi­na Margheri­ta, quin­di il bloc­co di gran parte del­la via­bil­ità cit­tad­i­na e di ogni acces­so da e per il por­to. La situ­azione sarebbe molto più pre­caria di adesso, poichè oggi con i bloc­chi al traf­fi­co che si gen­er­a­no in prossim­ità del­la roton­da sul­l’in­gres­so in local­ità Col­ma­ta o Fiorenti­na, ovvero gli attuali “col­li di bot­tiglia”, si ha un pol­mone di cir­ca 3/4 chilometri nel quale i mezzi ral­len­tano ma con­tin­u­ano a scor­rere per un tem­po pur breve, pri­ma che le con­seguen­ze si sen­tano nel­l’area por­tuale con le prob­lem­atiche ben note.
Nel­la planime­tria sot­to si può vedere una pos­si­bile alter­na­ti­va (lin­ea trat­teggia­ta in rosso):

osservazione-398

Dal Gag­no, come pros­egui­men­to del pri­mo trat­to, la SS398 gira a Sud — Sud Est e cor­ren­do sem­pre a quo­ta 0,00, tranne nel­la zona di inter­feren­za con la stra­da che por­ta ver­so i lam­i­na­toi ed i nuovi bina­ri, rag­giunge l’area por­tuale, il tut­to per una lunghez­za di cir­ca 1.000 metri. Per­cor­ren­do la via­bil­ità esistente da adeguare, dopo ulte­ri­ori 800 metri, rag­giunge la zona prospiciente il ponte sul­la lin­ea fer­roviaria che con­duce in via Por­tovec­chio. Anche in ques­ta ipote­si dovrà essere indi­vid­u­a­ta un’area adegua­ta ove real­iz­zare un parcheg­gio con bigli­et­terie, pri­ma di rag­giun­gere gli imbarchi.
È di tut­ta evi­den­za come il per­cor­so indi­ca­to sia approssi­ma­ti­vo e che per­tan­to deb­ba essere parte inte­grante di un prog­et­to com­p­lessi­vo già avvi­a­to, riguardante le aree retro-por­tu­ali con la loro logis­ti­ca e le aree di stoccaggio/magazzini ecc… Tut­tavia, essendo gli stu­di per ques­ta parte allo sta­to di impostazione iniziale, sarà pos­si­bile per­fezionare il trac­cia­to del­la SS398 armo­niz­zan­do­lo con le realtà cir­costan­ti nel rispet­to di ogni neces­sità. Nel­la soluzione pro­pos­ta la stra­da pas­sa sul lato Sud rispet­to all’Alto­forno 4, evi­tan­do anche tut­ti i gran­di man­u­fat­ti esisten­ti attorno allo stes­so come stock house, gas­ometro, cow­pers, officine, cen­trale ter­moelet­tri­ca, nas­tri ecc.….dei quali anco­ra non sono anco­ra noti gli even­tu­ali pro­gram­mi di demolizione e recu­pero delle aree. Lo svilup­po pur approssi­ma­ti­vo del per­cor­so pro­pos­to tiene con­to del­la neces­sità di man­tenere, dagli impianti sopra indi­cati, una dis­tan­za tale da non creare prob­lem­atiche alle even­tu­ali future attiv­ità di demolizione degli stes­si.
Da un con­fron­to tra l’ipote­si di per­cor­so del­la SS398 adot­ta­to nel­la vari­ante e l’ipote­si pro­pos­ta, si evince come quest’ul­ti­ma sia notevol­mente più eco­nom­i­ca poichè trat­tasi di 1.800 metri di per­cor­so con­tro 4.000. Inoltre a favore del­la mag­giore eco­nomic­ità di questo per­cor­so alter­na­ti­vo, oltre all’aspet­to del­la minore lunghez­za, c’è da evi­den­ziare che, a parte i pri­mi 200 metri a par­tire dal Capez­zò­lo, con il rialza­men­to nec­es­sario ad evitare l’in­ter­feren­za con la stra­da che por­ta ai lam­i­na­toi e i nuovi bina­ri, il restante per­cor­so si svilup­pa su un ter­reno com­ple­ta­mente pianeg­giante e già in parte pre­dis­pos­to per la via­bil­ità di mezzi di ogni genere e dimen­sione, quin­di anche pesan­ti, e questo si tra­duce in minori opere di sot­to­fon­dazione per il man­to stradale e di con­teni­men­to sui lati del­lo stes­so.
Men­tre da un pun­to di vista logis­ti­co, a favore di una mag­giore snellez­za dei traf­fi­ci in ingresso/uscita dal por­to e di un miglio­ra­men­to del­la via­bil­ità com­p­lessi­va inter­na al por­to, c’è da evi­den­ziare che lo stes­so avrebbe due acces­si: l’at­tuale sul lato Sud con le esisten­ti bigli­et­terie ded­i­ca­to al tran­si­to da e per la cit­tà ed il nuo­vo sul lato Nord per i tran­si­ti da e per la SS398.
È inoltre di tut­ta evi­den­za come con questo per­cor­so ogni prob­le­ma rel­a­ti­vo ad inquina­men­to da gas di scari­co e rumor­osità sul­la cit­tà e la per­ife­ria, in modo par­ti­co­lare su viale del­la Resisten­za e sui quartieri Cotone e Pogget­to, è evi­ta­to, così come sono total­mente evi­tati, anche nelle peg­giori con­dizioni, bloc­chi del traf­fi­co e ral­len­ta­men­ti sia sul­la via­bil­ità cit­tad­i­na che sul­la stra­da di acces­so di viale Unità d’I­talia.

*Leonar­do Mez­za­capo è l’ex respon­s­abile del­l’uf­fi­cio tec­ni­co Luc­chi­ni

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