Sulle cave le parole lontane dai fatti

· Inserito in Teoria e pratica
Alberto Primi

CAMPIGLIA 7 otto­bre 2016 — Un anno fa, il 21 set­tem­bre 2015, apparvero sul­la stam­pa le parole del Sin­da­co di Campiglia Marit­ti­ma Rossana Sof­frit­ti, che, in lin­ea con la posizione del Seg­re­tario del­la Fed­er­azione del PD Vale­rio Fabi­ani, dichiar­a­va : «LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DEVONO AVERE UN TERMINE E DIVENTARE UNA PRESENZA RESIDUALE».
Una posizione così net­ta e chiara fece pen­sare che il tema cave non era più un tabù e che si pote­vano met­tere in sof­fit­ta tutte le dichiarazioni pro­gram­matiche del Piano Provin­ciale delle Attiv­ità Estrat­tive che vede­vano nel­la Val di Cor­nia il futuro Polo Estrat­ti­vo del­la Toscana merid­ionale dove la attiv­ità di cava veni­va con­sid­er­a­ta attiv­ità priv­i­le­gia­ta. Con quelle parole così nette e inequiv­o­ca­bili erava­mo cer­ti che sareb­bero andate in sof­fit­ta tutte le dichiarazioni del PD campigliese e del­l’asses­sore Bar­tale­si sul­la inevitabil­ità delle per­ma­nen­za delle attiv­ità estrat­tive .
Se però vedi­amo quan­to è sta­to fat­to per real­iz­zare ques­ta vir­tu­osa affer­mazione, ci accor­giamo che non è sta­to fat­to nul­la e che sono state chi­ac­chiere al ven­to per pren­dere in giro i cit­ta­di­ni.
Vedi­amo invece che in un Con­siglio Comu­nale di alcu­ni mesi fa, dal­la polem­i­ca con le oppo­sizioni, nacque la richi­es­ta al Sin­da­co da parte del­lo stes­so PD, di atti­vare un tavo­lo di con­fron­to sul tema cave , risul­ta­to : ZERO.
La Regione ha recen­te­mente avvi­a­to la pro­ce­du­ra per redi­gere il nuo­vo Piano Regionale delle attiv­ità estrat­tive  e in ques­ta occa­sione il Comune non si è espres­so min­i­ma­mente per ricor­dare  alla Regione la fema posizione del sin­da­co e seg­re­tario del par­ti­to di mag­gio­ran­za sul fat­to che le attiv­ità estrat­tive devono avere un ter­mine e diventare una pre­sen­za resid­uale.
A parte le chi­ac­chiere, il Sin­da­co nul­la ha fat­to per­ché a liv­el­lo nor­ma­ti­vo Rima­te­ria sia con­sid­er­a­ta al pari di iner­ti estrat­ti da cave nel com­puto dei mate­ri­ali a dis­po­sizione oltre ai residui di cava.
In com­pen­so di fronte alla neg­li­gen­za del Sin­da­co e del PD, SALES, SOLVAY e CAVE DI CAMPIGLIA chiesero fin dal 2014 ampli­a­men­ti delle aree di cava e Cave di Campiglia ha chiesto recen­te­mente nel 2016 di estrarre in ven­ticinque anni 30 mil­ioni di mc. per ottenere 15 mil­ioni di mc. di micro­cristalli­no nec­es­sario a sod­dis­fare le richi­este di CEVITAL, SAINT-GOBAIN, ecc. con l’inevitabile estrazione di 15 mil­ioni di mc. resid­u­ali da des­tinare inevitabil­mente all’edilizia.
Per com­pletare il quadro di quan­to sono lon­tane le parole dai fat­ti, bas­ta pen­sare che è sta­to pre­sen­ta­to un Piano di Vari­ante al Piano di Cava di Monte Calvi per garan­tire il com­ple­ta­men­to del­l’es­trazione di 8.000.000 di mc. di mate­ri­ale che sarà impos­si­bile estrarre entro il 2018 data di sca­den­za del­la con­ces­sione che prevede a quel­la data anche il com­ple­ta­men­to del­la rinat­u­ral­iz­zazione vera e pro­pria.
Ulti­mo esem­pio del fat­to che la volon­tà vera del­l’Am­min­is­trazione è quel­la di non par­lare di cave, è sta­ta la cen­sura del tema delle rinat­u­ral­iz­zazioni di cave soll­e­va­to in sede del per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo «Fac­ciamo cen­tro insieme» pur sapen­do che la pre­sen­za delle cave gestite con una totale indif­feren­za al pae­sag­gio è una delle cause di non decol­lo tur­is­ti­co del bor­go.
Tut­ti allo­ra si devono  ren­dere con­to che a fronte delle con­di­vis­i­bilis­sime parole di Fabi­ani e Sof­frit­ti, non solo le azioni di resisten­za che i pro­pri­etari di cave met­tono in atto sono macro­scopiche come lo sono i proven­ti che ne rica­vano dis­truggen­do un bene comune, ma anche le azioni del­la Regione e del Comune stes­so sono asso­lu­ta­mente in con­tro­ten­den­za con l’idea che «LE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DEVONO AVERE UN TERMINE E DIVENTARE UNA PRESENZA RESIDUALE».
È fon­da­men­tale a questo pun­to che tut­ti i par­ti­ti, movi­men­ti, asso­ci­azioni e cit­ta­di­ni pre­ten­dano un momen­to serio di con­fron­to e di dis­cus­sione per far sì che quan­to sostenu­to un anno fà dal Sin­da­co di Campiglia Marit­ti­ma e dal Seg­re­tario del­la Fed­er­azione di Piom­bi­no, sia ben appro­fon­di­to sot­to tut­ti gli aspet­ti, anche tem­po­rali, e sia sostenu­to da un pro­gram­ma di azioni for­ti e con­di­vise dove la Regione Toscana superi le divi­sioni tra com­pe­ten­ze di Asses­so­rati e si impeg­ni a priv­i­le­gia­re il riu­so di mate­ri­ali com­pat­i­bili sen­za accettare dichiarazioni non provate e cer­tifi­cate del­la tan­to pub­bli­ciz­za­ta neces­sità indero­ga­bile di mate­ri­ali spe­ciali come il micro­cristalli­no.

* Alber­to Pri­mi rap­p­re­sen­ta il Comi­ta­to per Campiglia

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