Tanti posti di lavoro persi negli ultimi anni

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PIOMBINO 15 novem­bre 2015 — Le molte dis­cus­sioni che si fan­no in Val di Cor­nia sul­la dis­oc­cu­pazione o sul­l’oc­cu­pazione sono con­cen­trate sui prob­le­mi dei cass­in­te­grati, sia dal pun­to di vista del­l’in­den­nità che per­cepis­cono sia sia del peri­co­lo che la cas­sa inte­grazione si trasfor­mi in mobil­ità, o su quel­lo dei lavo­ra­tori con con­trat­ti di sol­i­da­ri­età, sia dal pun­to di vista del­la perdi­ta di salario sia da quel­lo del peri­co­lo che dal­la sol­i­da­ri­età si pas­si alla cas­sa inte­grazione. Nat­u­ral­mente bas­ta pen­sare alle migli­a­ia di per­sone che sono coin­volte da queste situ­azioni per ren­der­si cono che quelle dis­cus­sioni sono del tut­to legit­time. Spes­so però ques­ta ango­latu­ra visuale fa perdere di vista il com­p­lesso del fenom­e­no lavoro ed in par­ti­co­lare non ci resti­tu­isce la fotografia del­la situ­azione che nel cor­so del tem­po si è prodot­ta nel mon­do del lavoro dal pun­to di vista del­la creazione o del­la dis­truzione dei posti di lavoro. La cosa invece è fon­da­men­tale per­ché ogni idea di ripresa del­lo svilup­po non può lim­i­tar­si solo a vedere i prob­le­mi di col­oro che il lavoro ce l’han­no ma deve obbli­ga­to­ri­a­mente allargare l’oriz­zonte a col­oro che il lavoro non ce l’han­no e tal­vol­ta, sfidu­ciati, nem­meno lo cer­cano.
Allo­ra bisogna capire non solo quan­ti posti di lavoro esistono ma anche quan­ti posti di lavoro sono andati per­si nel tem­po.
Ci aiu­tano a ricom­porre ques­ta fotografia, per quan­to essa riman­ga sfo­ca­ta, le pub­bli­cazioni dell’ Isti­tu­to Regionale Pro­gram­mazione Eco­nom­i­ca del­la Toscana (Irpet) inti­to­late TOSCANA Notizie flash LAVORO. Tra­iamo da esse alcu­ni tas­sel­li del mosaico usan­do i dati dei Cen­tri per l’impiego (il Cen­tro per l’impiego di Piom­bi­no com­prende i Comu­ni di Campiglia, Piom­bi­no, San Vion­cen­zo, Sas­set­ta, Suvere­to) antic­i­pan­do che il mosaico assume nel tem­po le sem­bianze di una perdi­ta pro­gres­si­va di posti di lavoro tra le peg­giori che si sono ver­ifi­cate negli ulti­mi anni in Toscana.
Andi­amo a ritroso.
Nel 2014 la Val di Cor­nia per quel che riguar­da gli avvi­a­men­ti al lavoro cioè le assun­zioni per lavoro dipen­dente si col­lo­ca ai liv­el­li più bassi del­la Toscana insieme a Man­ciano, San Cas­ciano Val di Pesa, Fol­loni­ca, Orbetel­lo, Bor­go San Loren­zo, Rosig­nano Marit­ti­mo e Figline Val­darno. Anzi insieme a questi ha la mag­giore perdi­ta rispet­to al 2013:

figura 15 2014

Nel 2013 rispet­to al 2012 si era ver­i­fi­ca­to un regres­so che se non era ai liv­el­li di Mon­sum­mano Terme e Porto­fer­raio era comunque accen­tu­a­to per­ché col­lo­ca­to tra ‑10% e ‑5%:

figura 17

Un dato neg­a­ti­vo risul­ta anche per il 2011 rispet­to al 2010. Non si arri­va anco­ra una vol­ta alla per­for­mance neg­a­ti­va di Porto­fer­raio ma comunque Piom­bi­no si col­lo­ca tra il ‑2 e il ‑1:

figura 15 2011

Molto pos­i­ti­va invece la per­for­mance del 2010 rispet­to al 2009. Gli avvi­a­men­ti pos­i­tivi rag­giun­gono liv­el­li tra il +9,3% e il +25,5%, i più alti del­la Toscana:

figura 15 2010 2009

Una panoram­i­ca infine dal 2008 al 2012 sui posti di lavoro dipen­den­ti per­du­ti o creati ci per­me­tte di capire la grav­ità del­la situ­azione, poi peg­gio­ra­ta negli anni suc­ces­sivi. Il dato del­la Val di Cor­nia indi­vid­ua posti per­du­ti in una quan­tità supe­ri­ore al 30%. Un dato che acco­mu­na la Val di Cor­nia a solo altri otto sis­te­mi del lavoro toscani:

figura 12 208

Volen­do esprimere in estrema sin­te­si una con­clu­sione essa non può che dirci che la Val di Cor­nia si è depau­per­a­ta pro­gres­si­va­mente del­la risor­sa lavoro in una quan­tità tale che anche la dife­sa, dif­fi­cile, dei posti di lavoro rimasti è ben lun­gi dal recu­per­are anche solo parzial­mente, ma in maniera sig­ni­fica­ti­va, i posti di lavoro per­si. Del­l’u­til­ità e pro­dut­tiv­ità delle inizia­tive pre­viste nel Prog­et­to di Ricon­ver­sione e Riqual­i­fi­cazione Indus­tri­ale recen­te­mente per la creazione di nuovi posti di lavoro Stile libero ha già abbon­dan­te­mente man­i­fes­ta­to le sue per­p­lessità.

(Foto di Pino Bertel­li)

 

 

 

Una risposta a “Tanti posti di lavoro persi negli ultimi anni”

  1. L’anal­isi è gius­ta e le con­clu­sioni pure, al di là dei grafi­ci e delle sta­tis­tiche la perdi­ta di lavoro in Val di Cor­nia non deve pren­dere in con­sid­er­azione solo chi in cig e/o in sol­i­da­ri­età aspet­ta di tornare a lavoro ma anche col­oro che in ques­ta situ­azione non tro­ver­an­no mai lavoro e che se vor­ran­no trovarse­lo dovran­no migrare e con­seguente­mente perder­e­mo forze e men­ti gio­vani. Il tes­su­to sociale risen­tirà di questo ma solo negli anni ne avver­tire­mo le con­seguen­ze. Per espe­rien­za diret­ta la soci­età per cui lavo­ra­vo a Piom­bi­no ave­va 36 dipen­den­ti , ma sap­pi­amo già che anche nelle migliori e rosee prospet­tive, mai e poi mai potremo ritornare a quel numero di addet­ti, come sono con­vin­to suc­ced­erà a molte aziende del­l’in­dot­to Luc­chi­ni. Sono perdite di posti di lavoro sec­che che non ver­ran­no mai rimpiaz­za­ti da nuove lavo­razioni. In breve, a Piom­bi­no ‚è mio parere, non ci saran­no mai più i posti di lavoro nelle quan­tità del­l’era Luc­chi­ni.

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