Tutto quello che il Comune potrebbe fare da sé

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 15 giug­no 2015 — Qualche giorno fa il Comune di Piom­bi­no ha data alla soci­età Piom­bi­no Pat­ri­mo­ni­ale, cos­ti­tui­ta nel 2006 per lo svol­gi­men­to di attiv­ità stru­men­tali al Comune stes­so, l’ind­i­riz­zo di con­tin­uare a gestire il servizio del­la pub­bliche aff­is­sioni ma di non svol­gere più l’at­tiv­ità di mate­ri­ale aff­is­sione dei man­i­festi pub­blic­i­tari con per­son­ale pro­prio ma avval­en­dosi di sogget­ti esterni (per leg­gere clic­ca qui). Pri­ma il servizio era effet­tua­to imp­ie­gan­do del per­son­ale a tem­po deter­mi­na­to, adesso la soci­età dovrà orga­niz­zare un ban­do di gara per l’af­fi­da­men­to del servizio a terzi inseren­do nel ban­do la cosid­det­ta “clau­so­la sociale”.
Dunque il Comune affi­da un servizio ad una sua soci­età la quale lo affiderà ad un pri­va­to.
La doman­da sorge spon­tanea: «Ma per­ché il Comune stes­so non si riap­pro­pria del­l’in­tero servizio, fa un ban­do e lo affi­da a pri­vati?»
È un esem­pio delle con­clu­sioni assurde cui por­ta l’u­so delle soci­età stru­men­tali e non è l’u­ni­co, bas­ta ricor­dare che la stes­sa soci­età gestisce per con­to del Comune i parcheg­gi a paga­men­to ma ne affi­da il con­trol­lo ad un sogget­to pri­va­to, la COOPLAT, gestisce le transenne para­pe­donali ma lo fa attra­ver­so la soci­età CIBRA e gestisce anche attra­ver­so un pri­va­to il campeg­gio di San­t’Al­binia.
Che esista un macro­scop­i­co prob­le­ma non solo a Piom­bi­no lo dimostra quan­to ha affer­ma­to recen­te­mente lo stes­so sot­toseg­re­tario alla Pres­i­den­za del Con­siglio, Clau­dio De Vin­cen­ti, in una inter­vista a Il Sole 24 Ore:«Van­no dis­tinte le parte­ci­pate che han­no natu­ra stru­men­tale da quelle che offrono servizi di inter­esse eco­nom­i­co gen­erale. Le prime van­no ridotte in modo dras­ti­co ripor­tan­do le loro fun­zioni all’in­ter­no del­la Pa oppure ester­nal­iz­zan­dole del tut­to».
Esat­ta­mente la lin­ea oppos­ta a quel­la che pare seguire il Comune di Piom­bi­no che prevede addirit­tura di poten­ziare nel­la Piom­bi­no Pat­ri­mo­ni­ale una fun­zione tipi­ca dell’ appa­ra­to comu­nale e cioè la prog­et­tazione e direzione dei lavori, cioè opere pub­bliche, come si può leg­gere nel piano oper­a­ti­vo 2015 (si fa per dire) del­la stes­sa Piom­bi­no pat­ri­mo­ni­ale (per leg­gere clic­ca qui).
Ma situ­azioni sim­ili si trovano anche in altre parte­ci­pate (Asiu gestisce le boni­fiche che sono opere pub­bliche, la Parchi val di Cor­nia gestisce dei parcheg­gi comu­nali) per fare qualche esem­pio.
Cosa pen­sa il Con­siglio di sta­to delle soci­età stru­men­tali lo spieghi­amo in un altro arti­co­lo (http://www.stileliberonews.org/il-consiglio-di-stato-contro-laffidamento-in-house/).
Recen­te­mente, ma non è la pri­ma vol­ta, si è aggiun­to anche l’Organo di revi­sione del Comune di Piom­bi­no che, espri­men­do il parere sul­la pro­pos­ta di bilan­cio di pre­vi­sione del Comune per gli eser­cizi 2015/2017, ha ded­i­ca­to un intero capi­to­lo a Organ­is­mi parte­ci­pati e ester­nal­iz­zazione di servizi  nel quale «evi­den­zia che l’Ente dovrebbe definire un sis­tema di con­trol­li sulle soci­età parte­ci­pate da eserci­tar­si medi­ante apposi­ta strut­tura del­l’Ente che ne assume la respon­s­abil­ità. Con­seguente­mente, l’Ente è tenu­to a definire pre­ven­ti­va­mente gli obi­et­tivi ges­tion­ali sec­on­do para­metri qual­i­ta­tivi e quan­ti­ta­tivi e ad orga­niz­zare ido­neo sis­tema infor­ma­ti­vo atto a ril­e­vare i rap­por­ti finanziari inter­cor­ren­ti, la situ­azione con­tabile ges­tionale ed orga­niz­za­ti­va delle soci­età, i con­trat­ti di servizio, la qual­ità dei servizi, il rispet­to delle norme di legge su vin­coli di finan­za pub­bli­ca ed, inoltre, effet­tuare un mon­i­tor­ag­gio peri­od­i­co sul­l’an­da­men­to delle soci­età anal­iz­zan­do gli scosta­men­ti rispet­to agli obi­et­tivi asseg­nati ed indi­vid­uan­do le oppor­tune azioni cor­ret­tive, tali da evitare pos­si­bili squilib­ri eco­nom­i­co finanziari ril­e­van­ti peri il bilan­cio dell’ Ente».
Tutte cose che attual­mente non esistono tan­t’è che lo stes­so Organo, approvan­do la pro­pos­ta di bilan­cio di pre­vi­sione 2015, lo vin­co­la a diverse pre­scrizioni tra le quali il «con­trol­lo di legit­tim­ità rel­a­ti­va­mente alle risorse ero­gate a favore di Organ­is­mi parte­ci­pati».
Ci sono ele­men­ti suf­fi­ci­en­ti per rib­adire la neces­sità di chiarire una situ­azione ingar­bugli­a­ta e riportare il Comune allo svol­gi­men­to delle sue fun­zioni di con­trol­lo sulle parte­ci­pate. Meglio sen­za.

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