Piano messa in sicurezza e industria di Aferpi a Comune e Ministero

Il 26 marzo conferenza dei servizi per piano Aferpi

PIOMBINO 6 feb­braio 2018 — Men­tre il min­istro Cal­en­da, dopo che ave­va pre­an­nun­ci­a­to la pro­ce­du­ra di risoluzione del con­trat­to di ven­di­ta del­lo sta­bil­i­men­to ex Luc­chi­ni a Cevi­tal, dichiara di vol­er pre­sentare due istanze, di insol­ven­za per Cevi­tal e di ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia per Afer­pi, e dunque di chi­ud­ere la vicen­da inizia­ta il 30 giug­no 2015 con la ven­di­ta  e con la fir­ma di un accor­do di pro­gram­ma tra enti pub­bli­ci e Afer­pi per rein­dus­tri­al­iz­zazione e risana­men­to del sito indus­tri­ale di Piom­bi­no, si ver­i­f­i­cano con­tem­po­ranea­mente e par­al­le­la­mente, nel­la for­ma di pro­ce­dure ammin­is­tra­tive (car­ta can­ta), fat­ti che sem­bra­no con­trad­dire quel­la volon­tà.
Per il 26 mar­zo 2018, pri­mo giorno utile dopo i 45 giorni dati  a Comune di Piom­bi­no, Regione Toscana, Ispra, Arpat etc. per far per­venire al Min­is­tero dell’ambiente le pro­prie deter­mi­nazioni finali, è sta­ta con­vo­ca­ta dal­lo stes­so Min­is­tero la Con­feren­za di Servizi deciso­ria sul  Prog­et­to inte­gra­to degli inter­ven­ti di mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va e rein­dus­tri­al­iz­zazione, pre­vis­to dall’accordo di pro­gram­ma del 30 giug­no 2015 trasmes­so dal­la soci­età Afer­pi l’1 agos­to 2016 e poi inte­gra­to l’8 otto­bre 2016.
Una prece­dente Con­feren­za di Servizi del 6 set­tem­bre 2016 ave­va  sta­bil­i­to di ricon­vo­car­si una vol­ta acquisi­ti gli esi­ti dei sub – pro­ced­i­men­ti iner­en­ti alla vari­ante urban­is­ti­ca ed alla ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità a val­u­tazione ambi­en­tale. Cosa che è avvenu­ta da parte del Comune il 15 gen­naio 2018 dopo che il 20 dicem­bre 2017 era sta­ta approva­ta la vari­ante Afer­pi e da parte del­la Regione il 17 gen­naio 2018 dopo che il 26 set­tem­bre 2016 ave­va deciso di esclud­ere dal­la pro­ce­du­ra di val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale il prog­et­to.
Con­tem­po­ranea­mente il 31 gen­naio 2018 Afer­pi ha pre­sen­ta­to in Comune una richi­es­ta di per­me­s­so a costru­ire pro­prio per quel prog­et­to (http://159.213.113.213:8080/jediliziaconsultazionipiombino/EDConsultazioni?servizio=dettaglio&idPratica=109810&).
In cosa con­siste questo prog­et­to?
L’accordo di pro­gram­ma del giug­no 2015 accor­do prevede­va da parte di Afer­pi:

  1. la pre­sen­tazione e l’attuazione del prog­et­to inte­gra­to di mes­sa in sicurez­za, ricon­ver­sione indus­tri­ale e svilup­po eco­nom­i­co delle aree del com­p­lesso indus­tri­ale ex Luc­chi­ni;
  2. la real­iz­zazione degli inter­ven­ti di mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va;
  3. la real­iz­zazione degli inter­ven­ti di rein­dus­tri­al­iz­zazione e svilup­po eco­nom­i­co sec­on­do i tem­pi e le modal­ità indi­cati nel piano indus­tri­ale.

Da allo­ra il piano indus­tri­ale, i prog­et­ti lì indi­cati ed i tem­pi pre­visti sono com­ple­ta­mente cadu­ti, tant’è che il prog­et­to in dis­cus­sione, che la vari­ante Afer­pi approva­ta dal Comune di Piom­bi­no ha già fat­to suo, prevede ora

  • un polo siderur­gi­co che com­prende un forno elet­tri­co e un nuo­vo treno rotaie la cui real­iz­zazione, in virtù del fat­to che il 30 aprile 2016 è sta­to fir­ma­to un con­trat­to di prog­et­tazione e costruzione con la soci­età SMS Demag, viene pre­vista per il pri­mo nell’agosto 2018 e per il sec­on­do nell’agosto 2019;
  • un polo logis­ti­co con cinque ban­chine da real­iz­zare entro il 2023;
  • le dis­mis­sioni e le demolizioni dell’ area alto­forno da portare a ter­mine entro il dicem­bre 2020, dell’area vec­chio treno rotaie da iniziare nel set­tem­bre 2020 e con­clud­ere nell’ottobre 2022, del­la vec­chia area acciaierie e cok­e­ria da com­in­cia­re nel novem­bre 2017 e finire nell’ nell’agosto 2020;
  • un polo agroal­i­menta­re con inizio lavori nel set­tem­bre 2020 e fine nel dicem­bre 2022;
  • un polo com­mer­ciale-arti­gianale da com­in­cia­re nel gen­naio 2023 e ter­minare entro il feb­braio 2025.

Poco impor­ta che il con­trat­to con SMS Demag è ormai salta­to anche nel­la sua parte prog­et­tuale e che siamo ormai ad un con­tenzioso per inadem­pien­za da parte del com­mit­tente, cioè Afer­pi, che tut­ti gli altri tem­pi sono com­ple­ta­mente saltati, che delle pre­scrizioni dell’autorizzazione inte­gra­ta ambi­en­tale rel­a­tive alle demolizioni non si par­li nem­meno.
Inutile par­lare anche del fat­to che nel­la mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va non sono com­p­rese le aree a vocazione agroal­i­menta­re e men che meno quelle a com­mer­cio e arti­giana­to, oppure che per i suoli è suf­fi­ciente, sec­on­do Afer­pi, real­iz­zare una pavi­men­tazione e che per le acque sot­ter­ra­nee si riman­da tut­to al prog­et­to di mes­sa in sicurez­za del­la fal­da elab­o­ra­to da Invi­talia, che però non l’ha anco­ra elab­o­ra­to.
Ancor meno impor­ta che lo sta­bil­i­men­to ormai è del tut­to fer­mo, che i prob­le­mi finanziari per la ges­tione ordi­nar­ia non sono risolti e che la certez­za dei finanzi­a­men­ti per gli inves­ti­men­ti, mai esis­ti­ta, è tut­to­ra inesistente e dunque che le isti­tuzioni pub­bliche per­dono tem­po e denaro per val­utare il nul­la e per rilas­cia­re autor­iz­zazioni sul nul­la.
Eppure il 26 mar­zo è tut­to pro­gram­ma­to per una deci­sione che dagli atti e dai prece­den­ti si pre­sume pos­i­ti­va e che come tale era già sta­ta pre­an­nun­ci­a­ta, anche in tem­pi più ristret­ti, dal­la sot­toseg­re­taria Sil­via Velo.

Come questo si con­cili con le inten­zioni dichiarate dal min­istro Car­lo Cal­en­da di chi­ud­ere con Issad Rebrab e con il plau­so per l’accelerazione  espres­so in maniera disp­ie­ga­ta da ammin­is­tra­tori locali, gov­er­nan­ti nazion­ali e gov­er­na­tori region­ali solo dio lo sa.

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