Aferpi assenze, polemiche e niente di fatto

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PIOMBINO 17 feb­braio 2016 – Non si può non ril­e­vare. Il giorno del­la riu­nione del­la cosid­det­ta cab­i­na di regia per val­utare lo sta­to di attuazione degli inter­ven­ti degli Accor­di di Pro­gram­ma del 2013, del 2014 e del 2015 è sta­to un altro giorno trascor­so sen­za novità, sen­za indi­cazioni con­crete, sen­za qual­cosa che pos­sa ali­menta­re gran­di sper­anze per il futuro indus­tri­ale del­la val­la­ta. In una situ­azione molto com­pli­ca­ta com­in­ciano a far capoli­no pale­si divi­sioni che con­trap­pon­gono per­son­ag­gi già impeg­nati in pri­ma fila sul fronte dell’accoglienza dei sal­va­tori del­la patria e del­la con­nes­sa loro man­na dal cielo, dal­la Con­cor­dia, al miti­co Khaled delle vis­ite tri­on­fali in Comune e al Cal­i­dario, al patron Rebrab impan­tana­to tra la sua ric­chez­za (vera) e l’impossibilità di esportar­la per gli inves­ti­men­ti fuori dell’Algeria.
Nel­la gior­na­ta del­la cab­i­na di regia sono arrivati nel Comune del sin­da­co  Mas­si­mo Giu­liani e del vicesin­da­co Ste­fano Fer­ri­ni, il com­mis­sario del­l’Au­torità por­tuale Guer­ri­eri, gli asses­sori region­ali Grieco e Fratoni, il con­sigliere per il lavoro del pres­i­dente Rossi, Gian­fran­co Simonci­ni con altri rap­p­re­sen­tan­ti del­la Regione, il pres­i­dente del­la cam­era di com­mer­cio del­la Marem­ma e del Tir­reno Ric­car­do Bre­da, le orga­niz­zazioni sin­da­cali del­la provin­cia di Livorno e altre asso­ci­azioni di cat­e­go­ria.
Benché invi­ta­to, per scelta, non è inter­venu­to all’incontro l’ex sin­da­co di Piom­bi­no ed oggi con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi che ha volu­to rimar­care la pro­pria assen­za con questo comu­ni­ca­to:
“Non sarò a Piom­bi­no per la riu­nione del­la Cab­i­na di regia sul­l’Ac­cor­do di pro­gram­ma che ave­vo io stes­so a più riprese sol­lecita­to e alla quale sono sta­to invi­ta­to. Non ci sarò per­ché per mesi, cre­den­do di svol­gere la mia fun­zione di elet­to, ho seg­nala­to anche a Enri­co Rossi ciò che a me appari­va via via sem­pre più evi­dente riguar­do alla vicen­da Afer­pi, venen­do sostanzial­mente igno­ra­to e men che meno coin­volto finché essa non si è pale­sa­ta nel­la sua incom­pi­u­ta nitidez­za. Non ci sarò per­ché non sarò la foglia di fico tar­di­va sul­la con­duzione di ques­ta vicen­da, che con­sidero com­p­lessi­va­mente non adegua­ta al net­to ma anche in ragione del­l’in­con­clu­den­za di Rebrab. E non ci sarò per­ché non tro­vo isti­tuzional­mente cor­ret­to che la respon­s­abil­ità di crisi ter­ri­to­ri­ali com­p­lesse come quel­la di Piom­bi­no e di molte altre in Toscana sia affi­da­ta a un con­sulente ester­no, che conosco da anni e che sti­mo (la ques­tione non è per­son­ale ben­sì di prin­ci­pio) ma che pur essendo pri­vo sia di manda­to rap­p­re­sen­ta­ti­vo sia di deleghe di gov­er­no pro­prie degli asses­sori finisce per assol­vere a un ruo­lo politi­co perfi­no nei con­fron­ti dei mezzi di comu­ni­cazione. Non ci sarò per­ché se fos­si a Piom­bi­no dovrei essere in mez­zo al cor­teo, e per­ché le respon­s­abil­ità che sono abit­u­a­to ad assumere sono le mie”.
Si può aggiun­gere poco alla pre­sa di posizione di Ansel­mi. Di cer­to l’ex sin­da­co di Piom­bi­no non soster­rà Rossi nel­la sua cav­al­ca­ta con­gres­suale alla seg­re­taria nazionale del Pd. Di cer­to non sarà accol­ta con grande entu­si­as­mo l’annunciata “sti­ma” nei con­fron­ti del “con­sulente ester­no” di Rossi pre­sente in cab­i­na di regia “pur pri­vo di manda­to rap­p­re­sen­ta­ti­vo e di deleghe di gov­er­no”. Più o meno un estra­neo. E forse non è trop­po aggiun­gere due inter­pre­tazioni che per quan­to opin­abili almeno una log­i­ca l’hanno. La pri­ma riguar­da l’abitudine, non cer­to neg­a­ti­va, di Ansel­mi a guardare al futuro per comunque viver­lo da posizioni non sec­on­darie. In questo con­testo, c’è da ril­e­vare che il Pd sarà presto impeg­na­to in un con­gres­so stori­co che sicu­ra­mente con­dizion­erà in maniera deci­si­va anche le scelta e l’attività polit­i­ca locale, regionale e nazionale, elezioni per le camere ampia­mente com­p­rese. Non è fuori luo­go ritenere che da ora in poi le prese di posizione del con­sigliere regionale deb­bano essere lette anche in ques­ta otti­ca.
La sec­on­da inter­pre­tazione ci viene sug­geri­ta da un post del sin­da­co Giu­liani che su Face­book ha scrit­to: “Si con­tin­ua con la tec­ni­ca del­lo scar­i­ca bar­ile. Pen­so che il  con­cet­to di respon­s­abil­ità sia ormai desue­to. L’opportunismo è il nuo­vo cre­do”.
Chi è, sec­on­do Giu­liani, che in questo momen­to si impeg­na nel­la “tec­ni­ca del­lo scar­i­ca bar­ile?” Chi ha parte­ci­pa­to alla riu­nione del­la cab­i­na di regia o qual­cuno che invece non c’era? L’indice pare pun­ta­to sug­li assen­ti, tra i quali (cre­di­amo davvero pochissi­mi) Ansel­mi si è addirit­tura seg­nala­to riven­di­can­do una pro­pria legit­ti­ma scelta. Se ne deduce che anche all’interno del Pd o comunque dell’istituzione Comune c’è qual­cuno che pen­sa ad un dis­im­peg­no di Ansel­mi di fronte alla scelta, inizial­mente con­di­visa con poche eccezioni, di sostenere i prog­et­ti di Rebrab.
Sarebbe ingius­to non sot­to­lin­eare che l’ex sin­da­co da un paio di mesi si è fat­to pal­adi­no, poco ascolta­to, del­la scelta di un ulti­ma­tum per stop­pare l’inerzia di Cevi­tal ma allo stes­so tem­po non si può igno­rare come anche Ansel­mi, che tra l’altro accolse Khaled, non sia sta­to ostile (anzi) all’arrivo e alle pro­poste di Rebrab e nel suo lin­guag­gio, deciso e spes­so col­ori­to, non abbia man­ca­to di ricor­rere alla soli­ta fau­na (gufi e sci­a­cal­li) ver­so chi tim­i­da­mente, carte alla mano, esprime­va qualche per­p­lessità e, sen­za sper­are in cat­a­strofi, osa­va recla­mare un min­i­mo di pru­den­za.
L’ex sin­da­co, per sua ammis­sione, pote­va essere invece in mez­zo al “cor­teo”, ovvero, se fos­se sta­to a Piom­bi­no, avrebbe potu­to parte­ci­pa­to alla man­i­fes­tazione che, in occa­sione del­la riu­nione del­la cab­i­na di regia, è sta­ta orga­niz­za­ta sot­to il Comune. Indub­bi­a­mente la sua pre­sen­za avrebbe con­tribuito ad infoltire il grup­po dei man­i­fes­tazioni che non era­no pro­prio tan­tis­si­mi. E questo è un altro seg­nale, per un aspet­to diver­so, che si rica­va dal­la lun­ga sto­ria del­la crisi indus­tri­ale a Piom­bi­no. Non è la pri­ma vol­ta che in una cit­tà in cui la protes­ta ha ottenu­to spes­so con­sen­si larghissi­mi, si reg­is­tra­no invece parte­ci­pazioni infe­ri­ori alle attese per­al­tro per temi vitali.
Non vogliamo par­lare di dis­im­peg­no, di rasseg­nazione, di delu­sione ma cer­to, anche in questo caso, i seg­nali sono molto, molto pre­oc­cu­pan­ti.

(Foto di Pino Bertel­li)

Una risposta a “Aferpi assenze, polemiche e niente di fatto”

  1. Cre­do che il pri­mo a non pot­er­si smar­care sino pro­prio Ansel­mi e tut­ta la polit­i­ca piom­bi­nese. E’ sta­to pro­prio lui in tem­pi non sospet­ti a dichiarare di non vol­ere più l’alto­forno e l’aria a cal­do in cit­tà anche se poi ha fat­to lo splen­di­do solo per inter­esse per­son­ale politi­co.

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