A Campiglia cittadinanza onoraria a Liliana Segre

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CAMPIGLIA MARITTIMA 29 novem­bre 2019 — Il con­siglio comu­nale di Campiglia Marit­ti­ma del 28 novem­bre 2019, ha vis­to la pre­sen­tazione da parte del­la mag­gio­ran­za dell’ordine del giorno a sosteg­no del­la lot­ta con­tro anti­semitismo, razz­is­mo e xeno­fo­bia e del­la delib­era di cit­tad­i­nan­za ono­raria alla sen­a­trice a vita Lil­iana Seg­re.
Dopo un’accesa dis­cus­sione tra la mag­gio­ran­za e le oppo­sizioni si è vis­to il voto all’unanimità a favore di entram­bi i doc­u­men­ti.
Campiglia Comune, per quan­to riguar­da l’ordine del giorno, in cui si è deciso di aderire alla “Rete dei comu­ni per la memo­ria con­tro l’odio e il razz­is­mo” si dice sod­dis­fat­ta del risul­ta­to ottenu­to, soprat­tut­to per­ché in questo modo si è dimostra­to che tenere alta l’attenzione sul tema è una pri­or­ità per tut­ti, indipen­den­te­mente dall’appartenenza polit­i­ca e che cer­ti pilas­tri del­la soci­età come rispet­to, uguaglian­za e sol­i­da­ri­età sono val­ori comu­ni a tut­ti i grup­pi con­sil­iari di Campiglia.
Per quan­to riguar­da la delib­era di cit­tad­i­nan­za ono­raria, Campiglia Comune l’ha pro­pos­ta per dare un seg­nale con­cre­to ed un riconosci­men­to ad una per­sona sim­bo­lo di un peri­o­do atroce del­la sto­ria del nos­tro paese e per­ché la stes­sa sen­a­trice Seg­re ha sem­pre avu­to un ruo­lo di ril­e­van­za nel portare memo­ria degli orrori subiti, non solo per ricor­dare la pro­fon­dità delle sof­feren­ze, ma soprat­tut­to per tute­lare le gen­er­azioni affinché non si per­da il ricor­do di quel peri­o­do dev­as­tante per non ricadere nell’errore di una sot­to­va­l­u­tazione del prob­le­ma.

Grup­po con­sil­iare Campiglia Comune

Ieri pomerig­gio, durante il con­siglio comu­nale, “Campiglia Comune” ha pre­sen­ta­to un doc­u­men­to con il quale si con­dan­na ogni tipo di dis­crim­i­nazione, offren­do sim­boli­ca­mente la cit­tad­i­nan­za ono­raria alla sen­a­trice Lil­iana Seg­re. “Abbi­amo pre­sen­ta­to questo ordine del giorno e ques­ta mozione per rimar­care e sot­to­lin­eare che rispet­to, sol­i­da­ri­età e uguaglian­za sono colonne por­tan­ti del­la soci­età e che è dovere di
ogni cit­tadi­no, a pre­scindere dall’appartenenza polit­i­ca, sostenere la lot­ta a anti­semitismo, razz­is­mo, xeno­fo­bia e ogni tipo di dis­crim­i­nazione… Ci ha fat­to piacere appren­dere che… anche il Comune di Piom­bi­no, medaglia d’oro al val­ore mil­itare per la resisten­za all’oppressione naz­i­fascista, abbia ritenu­to che il val­ore intrin­seco del con­fer­i­men­to del­la cit­tad­i­nan­za ono­raria alla sen­a­trice Lil­iana Seg­re superasse di gran lun­ga la pre­sun­ta stru­men­tal­iz­zazione del tema. La sen­a­trice Seg­re, costret­ta a vivere sot­to scor­ta a qua­si novant’anni a causa dei trop­pi insul­ti e le troppe minac­ce rice­vute sui social net­work, è la pro­va che questo Paese ha bisog­no di una forte riven­di­cazione dei val­ori del­la stes­sa Cos­ti­tuzione ital­iana, car­ta redat­ta pro­prio nel momen­to di luce seguente al buio pro­fon­do cre­ato dal peri­o­do fascista”. Questi sono gli uni­ci due gener­i­ci rifer­i­men­ti al naz­i­fas­cis­mo pre­sen­ti nel testo, il cui solo scopo è evi­den­te­mente quel­lo di trovare un pun­to di incon­tro tra le varie forze politiche, per affer­mare, con una posizione comune e trasver­sale, che la democrazia e i dirit­ti fon­da­men­tali degli esseri umani cos­ti­tu­is­cono un pat­ri­mo­nio di tut­ti, che però non va dato per scon­ta­to o defin­i­ti­va­mente acquisi­to ma, pro­prio per la sua fragilità, con­tin­u­a­mente preser­va­to, tut­ti insieme, e dife­so da chi­unque, a qualunque liv­el­lo, usi toni irre­spon­s­abil­mente dem­a­gogi­ci, super­fi­ciali o vio­len­ti per trarne un van­tag­gio politi­co. Ci dispi­ace che il doc­u­men­to abbia sus­ci­ta­to lo sdeg­no di Fed­eri­co Fulcheris, gio­vane con­sigliere del­la Lista Mar­coni, il quale ha chiesto che nel testo fos­se inser­i­to un rifer­i­men­to ai cri­m­i­ni commes­si dal comu­nis­mo, per poi con­clud­ere il suo inter­ven­to con un acco­ra­to “io non sono fascista”. “Dum excusare cre­dis, accusas”, dice­va san Giro­lamo. Ci ha stupi­to anche l’intervento piut­tosto ambiguo del con­sigliere Nico­la Berti­ni, del Grup­po 2019, dal quale, su questo argo­men­to, ci sarem­mo aspet­tati mag­giore deci­sione e chiarez­za. Vista la del­i­catez­za del tema, ci teni­amo a pre­cis­are pub­bli­ca­mente la nos­tra posizione in mer­i­to a quan­to affer­ma­to da Fulcheris. Siamo per­fet­ta­mente con­sapevoli che il comu­nis­mo ha assun­to in alcu­ni pae­si del mon­do con­no­tati total­i­taris­ti­ci. Conos­ci­amo bene i cri­m­i­ni commes­si da quei dit­ta­tori e li con­dan­ni­amo al pari di tut­ti gli altri. Sap­pi­amo che Fulcheris non è un fascista, così come noi non siamo comu­nisti. Tut­tavia la sto­ria del­l’Eu­ropa occi­den­tale ed in par­ti­co­lare quel­la del­l’I­talia impon­gono una rif­les­sione seria su dati di fat­to ogget­tivi che non pos­sono essere sot­to­posti ad anal­isi negazion­iste, revi­sion­iste e neanche rel­a­tiviste. La sto­ria d’I­talia ci inseg­na che esiste una net­ta lin­ea di demar­cazione tra ciò che è gius­to e ciò che non lo è, e ques­ta lin­ea non può essere super­a­ta per nes­sun moti­vo. Esistono dei fat­ti e a quei fat­ti noi ci atte­ni­amo.
Il naz­i­fas­cis­mo ha isti­tuzion­al­iz­za­to la pre­var­i­cazione dei for­ti sui deboli, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, ha sem­pre cer­ca­to di difend­ere i più deboli dai più for­ti.
Il naz­i­fas­cis­mo ha ucciso la democrazia, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, ha coop­er­a­to alla sua rinasci­ta.
Il naz­i­fas­cis­mo ha prat­i­ca­to la cen­sura, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, si è adop­er­a­to per la lib­ertà di opin­ione e di stam­pa.
Il naz­i­fas­cis­mo ha rel­e­ga­to le “fem­mine” al ruo­lo di ogget­to di pro­pri­età del “mas­chio”, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, si è bat­tuto per i dirit­ti delle donne favoren­do la loro eman­ci­pazione sociale.
Il naz­i­fas­cis­mo ha ghet­tiz­za­to i “diver­si”, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, ha lavo­ra­to per le pari oppor­tu­nità.
Il naz­i­fas­cis­mo ha ridi­col­iz­za­to i “fro­ci”, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, ha lot­ta­to per i dirit­ti civili.
Il naz­i­fas­cis­mo ha esalta­to la supe­ri­or­ità di una raz­za su tutte le altre, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, ha pro­fes­sato l’uguaglian­za e la pari dig­nità dei cit­ta­di­ni del mon­do.
Il naz­i­fas­cis­mo ha scate­na­to la più vio­len­ta e dis­as­trosa guer­ra del­la sto­ria del­l’u­man­ità, il social-comu­nis­mo ital­iano, con tut­ti i suoi difet­ti, ha cre­du­to nel­la pace e nel­la fratel­lan­za tra i popoli.
Ecco per­ché noi, oggi, ci rifiu­ti­amo di met­tere sul­lo stes­so piano due ide­olo­gie politiche antitetiche, ci rifiu­ti­amo di acco­munare Mat­teot­ti e Berlinguer a Mus­soli­ni e Hitler, di parag­onare la stu­pid­ità del pas­so del­l’o­ca delle SS che vol­e­vano con­quistare il mon­do all’incedere dig­ni­toso dei lavo­ra­tori che sfila­vano per le strade per garan­tire un pez­zo di pane ai loro figli, o le adunate oceaniche in cam­i­cia nera alle man­i­fes­tazioni
di piaz­za col faz­zo­let­to rosso al col­lo.
Ecco per­ché noi, oggi, con tut­ti i nos­tri difet­ti, non pos­si­amo non dirci ere­di di un’u­topia che, con tut­ti i suoi difet­ti, non ha niente a che vedere con la più grande aber­razione che l’u­man­ità abbia mai conosci­u­to.

Grup­po con­sil­iare Campiglia Comune

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