A Piombino siamo nel mondo dell’assurdo

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 19 mar­zo 2016 — In questi giorni, a Piom­bi­no, nel nono mese dell’ era Cevi­tal, sem­bra di vivere nel mon­do del­l’as­sur­do come in una com­me­dia di Ionesco o in una dimen­sione onir­i­ca.
Nel­l’assem­blea del Phale­sia, i sin­da­cati han­no comu­ni­ca­to ai lavo­ra­tori che, per quan­to riguar­da il prog­et­to Afer­pi, siamo al con­to alla roves­cia , pochissi­mi giorni a dis­po­sizione per dimostrare, da parte di azien­da e isti­tuzioni, che non si sia trat­ta­to di una colos­sale truf­fa, come tut­to lascerebbe pen­sare e come denun­ci­a­to dal­lo stes­so Lan­di­ni a Piom­bi­no nell’ ulti­ma man­i­fes­tazione .
L’ ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi, Azzi , inter­ve­nen­do alla pre­sen­tazione di un libro dichiara che “ C’è un 30% di pos­si­bil­ità che un’impresa siderur­gi­ca come quel­la di Piom­bi­no riesca ad affrontare e vin­cere il proces­so di trasfor­mazione “, prati­ca­mente più di due prob­a­bil­ità su tre di fal­lire. Anche a vol­er­gli credere (nonos­tante che ver­rebbe spon­ta­neo pen­sare che quel­la per­centuale è gon­fi­a­ta da un forte ottimis­mo di fac­cia­ta), rimane solo da recar­si in chiesa per accen­dere il clas­si­co cero per­ché avven­ga il mira­co­lo.
Ci risul­ta che il Comune non abbia anco­ra a dis­po­sizione nes­sun doc­u­men­to per pro­cedere con le boni­fiche e gli inter­ven­ti annes­si. Afer­pi non ha pre­sen­ta­to alcun doc­u­men­to, nonos­tante quan­to pre­ven­ti­va­to e promes­so, quin­di la pri­ma con­feren­za di servizio non c’è sta­ta.
Anche Invi­talia non ha anco­ra deposi­ta­to nes­sun altro doc­u­men­to, niente di nuo­vo nep­pure sul piano delle demolizioni . Ormai, siamo non a tem­pi dilatati ma a quel­li geo­logi­ci.
L’azien­da annun­cia che sta acquisendo commesse (fra l’al­tro quan­ti­ta­tivi mod­esti rispet­to alle poten­zial­ità pro­dut­tive) per le rotaie e nel frat­tem­po pre­dispone la fer­ma­ta per alcune set­ti­mane del TPP, cioè pro­prio il lam­i­na­toio che pro­duce le rotaie, uni­co pun­to di forza del­lo sta­bil­i­men­to. Si dice che man­cano i semi­prodot­ti per lam­inare, ma viene da pen­sare che manchi­no per­ché, innanz­i­tut­to, man­cano i sol­di per ordinare a tem­po deb­ito le bil­lette e blu­mi, cioè è qua­si vuo­ta la cas­sa per garan­tire il nor­male stan­dard lavo­ra­ti­vo.
Cevi­tal annun­cia lo sbloc­co dal­l’Al­ge­ria di 65 mil­ioni di dol­lari, che non si capisce bene nem­meno a cosa siano des­ti­nati e comunque restano una pic­co­la cosa rispet­to ai 600 mil­ioni di euro nec­es­sari per real­iz­zare la nuo­va acciaieria e il nuo­vo lam­i­na­toio per le rotaie, cer­to non riso­lu­ti­va per l’in­tero prog­et­to di Piom­bi­no che com­prende anche il Prog­et­to Piom­bi­no Agroin­dus­tria (cadu­to nel dimen­ti­ca­toio) che richiede inves­ti­men­ti val­u­tati in cir­ca  220 mil­ioni di euro, che per­me­t­terebbe di creare 700 nuovi posti di lavoro, il Por­to e Logis­ti­ca con un inves­ti­men­to nec­es­sario di cir­ca di 50 mil­ioni di euro e l’occupazione, si pre­sume, di 50 unità.
I sin­da­cati annun­ciano il rien­tro in fab­bri­ca di 205 lavo­ra­tori attual­mente in cig , lavo­ra­tori che saran­no parcheg­giati in con­trat­to di sol­i­da­ri­età a totale cari­co del­lo Sta­to; sec­on­do fonti attendibili si pre­sume che questi lavo­ra­tori non lavor­eran­no nep­pure un giorno al mese .
Nel­l’in­con­tro, del 17  al MISE, del­la cosid­det­ta cab­i­na di regia, le isti­tuzioni pro­ducono, per l’en­nes­i­ma vol­ta, un nul­la di fat­to su tut­to: per la stra­da 398, il cos­to del­l’en­er­gia per la Mag­o­na , l’al­lunga­men­to degli ammor­tiz­za­tori sociali non si è risolto niente.
In un Paese nor­male, di fronte a tut­to questo, assis­terem­mo alla reazione di una comu­nità con i nervi a fior di pelle, a sin­da­cati e isti­tuzioni locali inten­ti a pro­muo­vere, insieme ai lavo­ra­tori e a tut­ti i cit­ta­di­ni, inizia­tive ecla­tan­ti per evitare di pre­cip­itare oltre l’or­lo del bara­tro, facen­do diventare la nos­tra vicen­da una pri­or­ità nazionale. Invece, a Piom­bi­no tut­to tace, tut­to è avvolto in una cap­pa di inerzia, qua­si di omertà. Sem­bra che tut­to vada così bene che res­ta solo da pre­mi­are chi ci ha con­dot­to a cotan­ti suc­ces­si e sor­ti mer­av­igliose. Chi si osti­na ad ali­menta­re il “mon­do del­l’as­sur­do” si sta assumen­do respon­s­abil­ità che non ammet­ter­an­no nes­suna atten­u­ante. Per questo si con­vochi­no subito le assem­blee in fab­bri­ca e si deci­dano con i lavo­ra­tori forme di mobil­i­tazioni inci­sive che coin­vol­gano tut­to il ter­ri­to­rio; ogni giorno che pas­sa è un giorno che ci avvic­i­na alla fine. Se nul­la accadrà vor­rà dire che si sarà scel­to delib­er­ata­mente di ingannare i lavo­ra­tori, sac­ri­f­i­can­do le loro vite a ben altri inter­es­si.

Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale — Camp­ing CIG

Una risposta a “A Piombino siamo nel mondo dell’assurdo”

  1. Mauro Sensini says:

    Il Comune, ma è un’u­topia in ques­ta men­tal­ità così ret­rogra­da, dovrebbe dare incar­i­co a qual­cuno vera­mente in gam­ba e del set­tore (ma che ven­ga da fuori, dal­la Romagna, dal­la Ver­sil­ia, non di cer­to da qui) di gestire la tran­sizione di cit­tà indus­tri­ale a cit­tà tur­is­ti­ca nel vero sen­so del­la paro­la. La fab­bri­ca, l’ac­ciaio e com­pag­nia dicen­do, pur aven­do rap­p­re­sen­ta­to un grande pas­sato, per ovvi motivi non potrà mai più garan­tire il futuro, nos­tro e delle future gen­er­azioni. Qui, o si attua una trasfor­mazione rad­i­cale e si las­ciano perdere prog­et­ti utopi­ci di grande indus­tria del­l’ac­ciaio o Piom­bi­no affon­da per sem­pre e tut­ti col­oro che sono in età lavo­ra­ti­va saran­no costret­ti, loro mal­gra­do, a scap­pare altrove. L’ac­ciaio, met­ti­amo­ce­lo bene in tes­ta, E’ MORTOOOOOOO!

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