Adottata la variante a “Parco pubblico urbano”

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PIOMBINO 25 novem­bre 2019 — Il Con­siglio comu­nale di Piom­bi­no ha approva­to la delib­er­azione con la quale è sta­ta adot­ta­ta la vari­ante urban­is­ti­ca con la quale è sta­ta data alla zona delle dis­cariche di Ischia di Cro­ciano la des­ti­nazione d’u­so “Par­co pub­bli­co urbano” così defini­ta “Le zone di par­co pub­bli­co urbano sono cos­ti­tu­ite da ambiti all’interno o in prossim­ità degli abi­tati, ris­er­vati ad attiv­ità di tem­po libero, moto­rie, ricre­ative, cul­tur­ali, sociali.

L’attuazione dei parchi urbani avviene medi­ante piano attua­ti­vo di inizia­ti­va pub­bli­ca o pri­va­ta, o comunque medi­ante prog­et­ti di inizia­ti­va pub­bli­ca, nel quale saran­no pre­cisati la dis­po­sizione e la tipolo­gia e le fun­zioni dei nuovi fab­bri­cati even­tual­mente ammes­si e gli inter­ven­ti di recu­pero delle costruzioni pre­sen­ti nelle zone di par­co urbano.
Il piano attua­ti­vo ‑od il prog­et­to- pre­cis­erà gli acces­si, i parcheg­gi, i per­cor­si pedonali e cicla­bili, le aree di sos­ta, la veg­e­tazione, i servizi con­facen­ti all’uso del par­co stes­so”.

La prece­dente des­ti­nazione era “F6 aree e attrez­za­ture per la rac­col­ta e lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti, e attiv­ità assim­i­late”.
I con­tenu­ti del­la vari­ante pos­sono essere let­ti nel­l’ar­ti­co­lo di Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia Da zona per smal­ti­men­to rifiu­ti a par­co pub­bli­co.
Han­no vota­to a favore tut­ti i grup­pi del­la mag­gio­ran­za, ha espres­so un voto con­trario Rifon­dazione comu­nista, sono usci­ti dal­l’aula al momen­to del voto il grup­po del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co e quel­lo di Anna per Piom­bi­no, si  sono astenu­ti i con­siglieri del Movi­men­to 5 Stelle.

Adesso la vari­ante sarà pub­bli­ca­ta per trenta giorni nel cor­so dei quali potran­no essere pre­sen­tate osser­vazioni su cui il Con­siglio comu­nale è chiam­a­to ad esprimer­si, approvan­do così in maniera defin­i­ti­va la vari­ante,  entro il 30 giug­no. In questo stes­so peri­o­do di tem­po il Comune di Piom­bi­no dovrà avviare il pro­ced­i­men­to del nuo­vo piano oper­a­ti­vo che andrà a sos­ti­tuire il Rego­la­men­to urban­is­ti­co decadu­to. Lo ha sta­bil­i­to la legge regionale 22 novem­bre 2019 n. 69, appe­na pub­bli­ca­ta, che così scrive all’ Art. 58:

Dis­po­sizioni tran­si­to­rie gen­er­ali e dis­po­sizioni speci­fiche per i comu­ni dotati di rego­la­men­to urban­is­ti­co vigente alla data del 27 novem­bre 2014.Modifiche all’articolo 222 del­la l.r. 65/2014

1. Al com­ma 2 bis dell’articolo 222 del­la l.r. 65/2014 le parole: “Nei cinque anni suc­ces­sivi all’entrata” sono sos­ti­tu­ite dalle seguen­ti: “Entro cinque anni dall’entrata”; le parole: “ed approvare” sono sop­presse; alla fine dell’articolo sono aggiunte le parole: “Le vari­anti adot­tate sono approvate entro la data del 30 giug­no 2020, a pena di deca­den­za e comunque a con­dizione che il comune avvii il pro­ced­i­men­to del nuo­vo piano oper­a­ti­vo pri­ma dell’approvazione delle vari­anti medes­ime.”.

Comu­ni­ca­to del Comune di Piom­bi­no
“Men­tre il Con­siglio comu­nale era chiam­a­to a decidere su un provved­i­men­to cru­ciale per la vicen­da RIMa­te­ria, i con­siglieri del Pd usci­vano dall’aula. Anco­ra una vol­ta han­no dimostra­to che la loro pri­or­ità non è la salute dei cit­ta­di­ni e il futuro del­la cit­tà”.
Con queste parole il sin­da­co Francesco Fer­rari com­men­ta la scelta dei con­siglieri di oppo­sizione riguar­do il pun­to all’ordine del giorno del Con­siglio comu­nale di oggi, lunedì 25 novem­bre, riguar­do la vari­ante urban­is­ti­ca di RIMa­te­ria. Il provved­i­men­to è sta­to adot­ta­to con una mag­gio­ran­za com­pat­ta che ha vota­to si, Fab­rizio Callaioli (Rifon­dazione comu­nista) con­trario e il M5s astenu­to.
La des­ti­nazione d’uso dell’area di RIMa­te­ria cam­bierà da “aree e attrez­za­ture per la rac­col­ta e lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti, e attiv­ità assim­i­late” a “par­co pub­bli­co urbano”. L’intervento inter­esserà la ex Asiu ormai esauri­ta, la ex Luc­chi­ni, la ex Luc­chi­ni mes­sa in sicurez­za, la LI53 su cui pog­giano i cumuli abu­sivi di rifiu­ti siderur­gi­ci e le aree dove insiste quel che rimane degli impianti Tap.
“Ci pren­di­amo la com­ple­ta respon­s­abil­ità, nel bene e nel male, del provved­i­men­to vota­to oggi in Con­siglio: se il Pd è usci­to dall’aula per pau­ra delle pos­si­bili con­seguen­ze dell’atto che abbi­amo vota­to si ricor­di che non è del­la vari­ante che deve aver pau­ra, caso­mai delle respon­s­abil­ità politiche che han­no nei con­fron­ti del­la cit­tà e dei cit­ta­di­ni, dei dan­ni all’ambiente, del nul­la che è sta­to mes­so in cam­po dopo per risoll­e­vare le sor­ti del­la cit­tà. Intan­to, la pro­ce­du­ra di vari­ante va avan­ti nei tem­pi e nei modi pre­visti dal­la legge: oggi l’adozione, poi val­uter­e­mo even­tu­ali osser­vazioni e suc­ces­si­va­mente si pro­ced­erà all’ap­provazione. Cre­do che il no dell’amministrazione comu­nale al prog­et­to di rad­doppio del­la dis­car­i­ca sia ormai chiaro: questo atto, come il riconosci­men­to di Col­ma­ta e Mon­tege­moli come cen­tri abi­tati, è uno degli stru­men­ti che abbi­amo a dis­po­sizione per con­trastar­lo. Ovvi­a­mente, ques­ta oper­azione sarà affi­an­ca­ta dal lavoro di piani­fi­cazione pun­tuale che ci accin­giamo a fare con la cor­rezione del Piano strut­turale pri­ma del­la sua defin­i­ti­va approvazione. Ques­ta vari­ante non è solo un provved­i­men­to utile a con­trastare il prog­et­to di rad­doppio per la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano, è il pri­mo pas­so di un per­cor­so per ripen­sare il futuro di Piom­bi­no”.
Trasfor­mare la des­ti­nazione d’uso di un’area attual­mente occu­pa­ta da una dis­car­i­ca, che com­por­ta gravi dis­a­gi ed è poten­zial­mente peri­colosa per la salute dei cit­ta­di­ni, per trasfor­mar­la in verde pub­bli­co rap­p­re­sen­ta il seg­nale di dis­con­ti­nu­ità di cui la cit­tà ha bisog­no. Piom­bi­no, chec­chè ne voglia dire il Pd, si sta­va trasfor­man­do in un polo dei rifiu­ti. Piom­bi­no è già un Sito di Inter­esse Nazionale per le boni­fiche: ha già sof­fer­to, e sof­fre, per le gravi con­seguen­ze ambi­en­tali che la pre­sen­za dell’industria pesante ha causato. Non pos­si­amo per­me­t­tere che a questo retag­gio si aggiun­ga anche l’ampliamento di una dis­car­i­ca non a nor­ma che crea gravi dis­a­gi alla cit­tà. Per uscire da ques­ta impasse dob­bi­amo guardare ai prob­le­mi del­la nos­tra cit­tà con occhi nuovi, affrontar­li con un approc­cio uni­tario: solo così potremo coin­vol­gere le isti­tuzioni in ques­ta opera di risana­men­to del ter­ri­to­rio”.

Comu­ni­ca­to del Grup­po Con­sil­iare PRC Comune di Piom­bi­no e del  Cir­co­lo di Piom­bi­no di Rifon­dazione Comu­nista
Voti­amo NO a questo atto di pro­pa­gan­da inutile E BASTA.
Voti­amo NO ad una vari­ante scrit­ta a meno di un mese dal­la sca­den­za del ban­do, por­ta­ta ad un Con­siglio comu­nale fat­to a due giorni dal­la fine di tut­to.
Per­ché si è aspet­ta­to tut­to questo tem­po? Cosa aspet­ta­va l’amministrazione? Che non si potesse più fare nul­la? Che non si pes­tasse i pie­di a qual­cuno?
Per­ché nel­la vari­ante viene inseri­ta la TAP e si las­cia fuori Wecol­o­gis­tic? Così da sman­tel­lare quel che res­ta del pub­bli­co (e bloc­care il piano folle delle cave di Campiglia) e far lavo­rare in regime di monop­o­lio un pri­va­to?
Per­ché non si è segui­ta l’unica stra­da seria e pos­si­bile dei CONTROLLI e CAROTAGGI? Sarebbe sta­ta l’unica pos­si­bil­ità per ripub­bli­ciz­zare quel­la dis­car­i­ca e pot­er avere demo­c­ra­ti­ca­mente il dirit­to di scegliere di quell’area. Per­ché ricor­diamo­ci che un’azienda in un ter­ri­to­rio soprav­vive soltan­to se i cit­ta­di­ni e l’amministrazione sono dis­posti ad accettar­la.
Invece si sceglie di PRENDERE IN GIRO i piom­bi­ne­si col mirag­gio di un PARCO PUBBLICO inat­tua­bile, per­ché non si ha né LA FORZALA VOLONTÀ di oppor­si real­mente a questo dis­eg­no che è: Piom­bi­no cit­tà dei rifiu­ti. La pro­pa­gan­da forse rende più del­la coeren­za, ma ques­ta cit­tà ha paga­to molto, trop­po in ter­mi­ni di inquina­men­to e salute ed è arriva­to il momen­to di finir­la coi gio­chet­ti e il rim­pal­lo delle accuse.
Non fac­ciamo­ci fre­gare dal­la sto­riel­li­na del­la vari­ante: NO al rad­doppio, SI alla ripub­bli­ciz­zazione.

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