Aferpi: ma intanto i treni di laminazione si fermano

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 3 giug­no 2016 — Piom­bi­no, dodices­i­mo mese dell’Era Cevi­tal. Sec­on­do autorevoli fonti di stam­pa, la Sms Demag avrebbe dovu­to fornire entro fine mag­gio il prog­et­to di det­taglio per la costruzione dell’acciaieria e treno di lam­i­nazione per rotaie, con­sen­ten­do così ad Afer­pi di pot­er prog­ettare e affi­dare l’appalto per le opere civili. Quest’ultima avrebbe dovu­to di con­seguen­za pagare ad SMS 42,5 mil­ioni entro la fine di tale mese, pena la rescis­sione del con­trat­to.
A tut­to questo non risul­tano smen­tite e con­seguente­mente vor­rem­mo essere infor­mati se tali sca­den­ze siano state ono­rate in quan­to pun­to fon­da­men­tale per la real­iz­zazione del prog­et­to siderur­gi­co al fine di pot­er colare acciaio tra 27 mesi  e far ritornare al lavoro i lavo­ra­tori diret­ti e dell’ indot­to. Ipote­si tem­po­rale mes­sa in dub­bio da Leonar­do Mez­za­capo ( ex respon­s­abile uffi­cio tec­ni­co Luc­chi­ni ) che split­tan­do un’ ipote­si di pro­gram­ma per macroti­toli, in un suo inter­ven­to sul­la stam­pa, sup­pone l’inizio del­la pro­duzione nel sec­on­do semes­tre 2020.
Sarebbe sta­to oppor­tuno che entro la sca­den­za di mag­gio, Afer­pi, le orga­niz­zazioni sin­da­cali e le isti­tuzioni avessero tran­quil­liz­za­to i lavo­ra­tori e le loro famiglie ren­den­do pub­bli­ca l’avvenuta con­seg­na del prog­et­to di det­taglio e la doc­u­men­tazione dell’avvenuto paga­men­to.
Appren­di­amo inoltre, dal gior­nale locale on line “L’Etrusco“, notizie allar­man­ti sul­la ipote­si dell’intervento di cap­i­tali da Dubai da cui con­seguirebbe che il patron di Cevi­tal, Rebrab, resterebbe socio in Afer­pi solo con il 25% delle azioni. Ripor­ta il gior­nale :“ Rebrab gli investi­tori li avrebbe trovati a Dubai. Da nos­tre infor­mazioni Rebrab, in un pri­mo momen­to, non avrebbe accetta­to ques­ta spon­da per­ché pre­sup­pone­va che lui fos­se mes­so da parte, poi è sta­to trova­to un accor­do. Il cap­i­tale sociale con­corda­to sarà di 400 mil­ioni di euro il 25% a cari­co di Rebrab e il resto a cari­co degli investi­tori di Dubai. Questo però quan­do Issad Rebrab avrà ver­sato i 45 mil­ioni non anco­ra ver­sa­ti, ma sot­to­scrit­ti “ .
Chiedi­amo alle isti­tuzioni, quelle locali in pri­mo luo­go, ai sin­da­cati e alla neona­ta cab­i­na di regia di fare chiarez­za imme­di­a­ta sull’ ipotet­i­ca oper­azione “ Dubai” e sul­la sua attua­bil­ità pri­ma del 30 giug­no 2017 per infor­mare lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni degli effet­tivi accadi­men­ti citati dal gior­nale. Si legge anco­ra infat­ti:“Si trat­ta di una par­ti­ta da gio­care, la madre di tut­ti prob­le­mi che non sono pochi: boni­fiche, rein­ser­i­men­to nel mer­ca­to, impian­tis­ti­ca: ques­tioni dove i sin­da­cati e la polit­i­ca locale gio­cano un ruo­lo mar­ginale”.
Adesso sarebbe oppor­tuno e doveroso, ver­so tut­ti quei lavo­ra­tori che da ormai un anno vivono fati­cosa­mente una quo­tid­i­an­ità di rin­unce, che chi di dovere li infor­masse con schi­et­tez­za e sem­plic­ità di con­tenu­ti sen­za mil­lantare od edul­co­rare una realtà quan­tomeno com­p­lessa. Cre­di­amo che lo mer­iti­no.
Infine appren­di­amo da fonti sin­da­cali che l’azienda ha comu­ni­ca­to la fer­ma­ta degli impianti, sen­za indi­care le date del­la riparten­za, con il seguente crono­pro­gram­ma :

  • 3 giug­no 2016, fer­ma­ta del treno di lam­i­nazione per pro­fi­lati vari TMP,
  • 15 giug­no 2016: fer­ma­ta del treno di lam­i­nazione per vergel­la TVE,
  • 16 giug­no 2016: fer­ma­ta del treno di lam­i­nazione per rotaie TPP.

Viene da pen­sare che la situ­azione finanziaria del­lo sta­bil­i­men­to non pos­sa reg­gere ad una serie di fer­mate con­tin­ue che invece di ridur­si (come promes­so) si allungano sem­pre di più. Come si può credere alle infi­nite ras­si­cu­razioni che riguardano gli inves­ti­men­ti futuri se non si riesce a garan­tire nem­meno il min­i­mo del­la pro­duzione e la con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va per i repar­ti anco­ra in fun­zione? I sin­da­cati devono, final­mente, pre­tendere la ver­ità sul­la situ­azione attuale e sul futuro del prog­et­to Afer­pi. Se si con­tin­ua a dire che va tut­to bene si rischia di giun­gere ad un dis­as­tro sen­za nes­suna via di fuga. In quel caso non vi potrà essere nes­suna gius­ti­fi­cazione per i pro­tag­o­nisti (sin­da­cali, politi­ci e impren­di­to­ri­ali) del­l’in­tera vicen­da.

Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale — Camp­ing CIG

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