Aferpi: non siamo al punto zero, siamo sotto zero

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 27 otto­bre 2015 — Non siamo al pun­to zero siamo sot­to zero, appren­di­amo che i sin­da­cati han­no orga­niz­za­to una man­i­fes­tazione per il 5 novem­bre p.v. a sosteg­no del­la riduzione del cos­to dell’’ ener­gia ele­men­to deter­mi­nante di com­pet­i­tiv­ità per tutte le aziende pre­sen­ti nel polo indus­tri­ale .
Ma se bisogna fare una man­i­fes­tazione per la riduzione del cos­to dell’ ener­gia elet­tri­ca, fino ad ora di cosa si è par­la­to?
Il cos­to dell’ ener­gia elet­tri­ca per un’ac­ciaieria con forno elet­tri­co dove­va essere già deter­mi­na­to e assoda­to pri­ma del­la stip­u­la di qual­si­asi accor­do. Infat­ti Afer­pi, nel piano indus­tri­ale pre­sen­ta­to al Mise il 15.04.2015, ha espres­so chiara­mente la con­dizione che il cos­to dell’ ener­gia elet­tri­ca dovesse essere 41 euro al MW/h. Ne deri­va che se il prez­zo superasse tale cifra, prob­a­bil­mente non darà cor­so all’ ordine del nuo­vo forno elet­tri­co, che di fat­to, con il cos­to attuale dell’ ener­gia elet­tri­ca ren­derebbe l’investimento non com­pet­i­ti­vo.
Chiedi­amo imme­di­ata­mente ai sin­da­cati di ricon­vo­care con urgen­za un’ assem­blea dei lavo­ra­tori. L’Assem­blea deve essere con­vo­ca­ta, entro la fine di ques­ta set­ti­mana per decidere quali inizia­tive di mobil­i­tazione orga­niz­zare , imme­di­ata­mente, per rispon­dere all’azien­da che con­tin­ua a non rispettare gli impeg­ni assun­ti , quali :
a) acquis­to del forno elet­tri­co ,
b) parten­za delle boni­fiche ,
c) aumen­to dei volu­mi di pro­duzione ( con con­seguente rien­tro di una parte dei lavo­ra­tori attual­mente in CIG ),
d) cor­re­spon­sione del salario in base agli accor­di stip­u­lati , ecc. .
La sud­det­ta assem­blea deve servire a chiarire quali sono i motivi per i quali i sin­da­cati non stan­no rispet­tan­do il manda­to dei lavo­ra­tori che ave­vano dato l’ultimatum all’ azien­da e per chiedere LORO per­chè si sia fat­to car­ta strac­cia del­la volon­tà dei lavo­ra­tori. Ques­ta doman­da la poni­amo pub­bli­ca­mente anche a Fat­i­can­ti ( Respon­s­abile Nazionale FIOM per la siderur­gia) che tiran­do le con­clu­sioni del­l’assem­blea del 9 otto­bre u.s. ave­va pre­an­nun­ci­a­to la mobil­i­tazione (se non ci fos­sero state risposte pos­i­tive) entro una set­ti­mana. Adesso sono pas­sati più di 15 giorni e non si fa niente. Cosa ne pen­sa Fat­i­can­ti di quel­lo che sta avve­nen­do a Piom­bi­no? E oltre a ciò ricor­dare loro in assem­blea quan­to segue :
1) citan­do il Pres­i­dente Rossi: “i cani da guardia devono essere i sin­da­cati” in mer­i­to al rispet­to dei tem­pi di attuazione degli accor­di e sul crono­pro­gram­ma del piano indus­tri­ale;
2) vis­to che la man­i­fes­tazione indet­ta il 5 novem­bre è anche per chiedere la pro­ro­ga degli ammor­tiz­za­tori sociali e con­sid­er­a­to che Rossi ha scrit­to al gov­er­no per chiedere una pro­ro­ga degli stru­men­ti di pro­tezione sociale, vogliamo la ver­ità sug­li ammor­tiz­za­tori sociali, sapere come stan­no effet­ti­va­mente le cose e per quan­to tem­po i lavo­ra­tori in cas­sa inte­grazione e in mobil­ità saran­no tute­lati oltre i due anni;
3) è inac­cetta­bile il paga­men­to del con­trib­u­to CDS , ” forse” , a dicem­bre e solo per metà. Allo­ra anche i lavo­ra­tori pagher­an­no le sca­den­ze solo per metà e il resto a giug­no? Vogliamo che l’erogazione degli arretrati del con­tribuito regionale sul­la sol­i­da­ri­età sia in uni­ca soluzione e subito per dare respiro alle famiglie;
4) vogliamo che sia eroga­to ai lavo­ra­tori il TFR sen­za ulte­ri­ori indu­gi, non accetter­e­mo più vaghe promesse sem­pre promesse;
5) vogliamo sapere se e quale sarà il futuro delle aziende dell’ indot­to che oggi anco­ra più di ieri è las­ci­a­to in un ango­lo e tra queste aziende e appalti i lavo­ra­tori che han­no per­so e/o perder­an­no il lavoro come ver­ran­no rein­te­grati, nelle boni­fiche, nel­l’a­gro ali­menta­re, o meglio, agro indus­tri­ale.

Grup­po di mino­ran­za sin­da­cale-Camp­ing CIG e altri lavo­ra­tori e lavo­ra­tri­ci

Una risposta a “Aferpi: non siamo al punto zero, siamo sotto zero”

  1. E’ vera­mente assur­do ed illogi­co che per ottenere (forse) la riduzione del cos­to ener­geti­co per un’azien­da, tra l’al­tro già promes­so dal gov­er­no nazionale, deb­bano essere i lavo­ra­tori del­la stes­sa azien­da a man­i­festare. Le promesse van­no man­tenute da tutte le par­ti ed ognuno deve svol­gere il pro­prio ruo­lo ma così non è, la stru­men­tal­iz­zazione è sem­pre pre­sente. Le promesse oggi è il gov­er­no a non man­ten­er­le (quan­do mai!!), forse mes­so sot­to pres­sione dal­la Fed­er­ac­ciai ital­iana, che vede l’al­geri­no come un pug­no in un occhio. E vis­to che la “condi­cio sine qua non” per la real­iz­zazione del forno elet­tri­co è il cos­to del­l’en­er­gia è loro inter­esse che questo obi­et­ti­vo non ven­ga rag­giun­to. Per­ciò se una man­i­fes­tazione s’ha da fare, devono essere chiari gli obbi­et­tivi da perseguire e non diventare mar­i­onette da gestire a pro­prio piaci­men­to.

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