Anche a San Vincenzo l’alternativa è possibile

Nicola Bertini

SAN VINCENZO 15 gen­naio 2014 — Da anni ho ormai chiar­i­to che non ho inten­zione di pre­sen­tar­mi per la terza vol­ta alle ammin­is­tra­tive e il movi­men­to politi­co che ho rap­p­re­sen­ta­to ha mes­so a dis­po­sizione l’ipote­si di non pre­sen­tar­si per favorire la cos­ti­tuzione di un’u­ni­ca lista di cit­ta­di­ni che pos­sa real­iz­zare conc­re­ta­mente le istanze di cam­bi­a­men­to così pre­sen­ti nel nos­tro Comune.
Nes­suno più difende l’op­er­a­to del­l’Am­min­is­trazione che ha dimostra­to inerzia nel dare rispos­ta ai prob­le­mi eco­nomi­ci, inca­pac­ità di perseguire una coer­ente polit­i­ca urban­is­ti­ca e una pre­dis­po­sizione allo spre­co di denaro pub­bli­co insosteni­bile in peri­o­di di crisi.
Tut­ti si sco­prono pal­a­di­ni del rin­no­va­men­to, persi­no nel PD. La debolez­za del­la Giun­ta Bia­gi ha bal­can­iz­za­to la mag­gio­ran­za e spin­to gli asses­sori a preparare cias­cuno la pro­pria cam­pagna elet­torale. Su tut­ti Ban­di­ni e Cec­chi­ni che dovran­no però con­frontar­si con il can­dida­to ren­ziano come ha ricorda­to Pini.
In queste future ipote­si ammin­is­tra­tive non esiste pos­si­bil­ità di cam­bi­a­men­to. Cre­do che con un lavoro meno miope, il quadro delle alter­na­tive avrebbe potu­to par­tire avvan­tag­gia­to nel­la cor­sa alle elezioni. La pre­sen­za di un uni­co fronte di alter­na­ti­va avrebbe cre­ato il caos nel­la com­pagine di mag­gio­ran­za acuen­do divi­sioni e per­son­al­is­mi. Ad oggi invece le alter­na­tive partono divise ed in lot­ta tra di loro.
Gli uni­ci che han­no ricer­ca­to un dial­o­go con tutte le forze pre­sen­ti a San Vin­cen­zo per pre­sen­tar­si come alter­na­ti­va di gov­er­no, sono i ragazzi e le ragazze di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na, un sogget­to effet­ti­va­mente trasver­sale che parte da val­ori cer­ti e pre­cisi, da un’ampia parte­ci­pazione e da un soli­do con­sen­so. Il M5S tut­tavia ha affer­ma­to che pre­tende pre­sentare il pro­prio sim­bo­lo sebbene i dati sin qui ottenu­ti alle ammin­is­tra­tive in tut­t’I­talia non siano com­pa­ra­bili con quel­li delle elezioni politiche e nonos­tante molti pro­mo­tori del­l’AS siano elet­tori del M5S. Nep­pure siAmo San Vin­cen­zo sem­bra dis­pos­ta a dialog­a­re per cam­biare l’am­min­is­trazione di questo comune. Infat­ti nel caso di ques­ta lista civi­ca, dai toni e con­tenu­ti ricon­ducibili ad una destra — destra, non si tran­sige sul can­dida­to sin­da­co. Così l’e­sasper­azione dei per­son­al­is­mi e delle apparte­nen­ze sep­a­ra­no cit­ta­di­ni che potreb­bero appog­gia­re il medes­i­mo prog­et­to politi­co.
Il quadro è tut­tavia anco­ra incer­to. Soprat­tut­to non è chiaro se il PD rius­cirà a pre­sentare un solo can­dida­to o si ver­i­ficher­an­no delle scis­sioni. Molti cit­ta­di­ni, me com­pre­so, non rin­uncer­an­no a pre­tendere un cam­bi­a­men­to e a votare chi ha lavo­ra­to per­ché questo potesse con­cretiz­zarsi dialo­gan­do con tut­ti e sfi­dan­do, a par­tire da un chiaro prog­et­to ammin­is­tra­ti­vo, l’at­tuale bloc­co di potere rap­p­re­sen­ta­to dal PD.

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