ASL e Comuni: una parentela difficile

· Inserito in Tema del mese (ar)
Massimo Zucconi

L’art.32 del­la Cos­ti­tuzione sta­bilisce che “ La Repub­bli­ca tutela la salute come fon­da­men­tale dirit­to del­l’in­di­vid­uo e inter­esse del­la col­let­tiv­ità, e garan­tisce cure gra­tu­ite agli indi­gen­ti”. Parole chiaris­sime, che las­ciano pochi dub­bi. In Italia la salute è un dirit­to indi­vid­uale e col­let­ti­vo, poiché non può esser­ci benessere in una soci­età che abban­dona gli indi­vidui nel momen­to del bisog­no, nes­suno esclu­so, nep­pure  le per­sone prive dell’indispensabile per vivere.
Il com­pi­to di tute­lare questi dirit­ti spet­ta alla Repub­bli­ca, ossia  ai Comu­ni, alle Province, alle  Regioni e allo Sta­to.   
Sono prin­cipi fon­da­men­tali che mer­i­tano una con­tin­ua ver­i­fi­ca per­ché trop­po spes­so non sono appli­cati. Fac­cio solo due esem­pi: le liste d’attesa e il ruo­lo dei nos­tri Comu­ni nel­la pro­gram­mazione san­i­taria. Liste d’attesa.  La situ­azione del­la Val di Cor­nia è nota. Dieci mesi per una mam­mo­grafia non garan­tis­cono il dirit­to alla salute delle donne. Non è molto diver­so per ecografie, ecodoppler e altri esa­mi nec­es­sari tal­vol­ta per diag­nosi urgen­ti di malat­tie gravi. Gli stru­men­ti esistono, sono sta­ti acquis­ta­ti con sol­di pub­bli­ci, ma restano immo­bi­liz­za­ti per la mag­gior parte del tem­po nell’ospedale. Chi può ricorre ai lab­o­ra­tori pri­vati, che erogano le stesse prestazioni in pochi giorni e a costi di poco supe­ri­ori ai tick­et san­i­tari; chi non può rischia la salute con attese intoller­a­bili e immo­ti­vate. Non ho anco­ra sen­ti­to una spie­gazione razionale che gius­ti­fichi questo scan­daloso fenom­e­no. Mi sem­bra evi­dente che per queste prestazioni la Cos­ti­tuzione non è appli­ca­ta, men­tre i cit­ta­di­ni sono ormai rasseg­nati e non chiedono nep­pure i rim­bor­si per la man­ca­ta prestazione entro 30 giorni, come sarebbe loro dirit­to. Del resto la nos­tra ASL si guar­da bene dall’informarli e lo stes­so fan­no i Comu­ni che dovreb­bero tute­lar­li.  mediciRuo­lo dei Comu­ni. Sono tra le isti­tuzioni che devono tute­lare la salute dei cit­ta­di­ni. In realtà nei Comu­ni non si par­la di san­ità. Se accade è per qualche inter­pel­lan­za sul­la mala san­ità o per votare qualche gener­i­co appel­lo, ma nes­suno degli atti di pro­gram­mazione san­i­taria viene dis­cus­so e vota­to nei con­sigli comu­nali. Gli stru­men­ti ci sono e sono pre­visti da leg­gi region­ali: si chia­mano Con­feren­ze dei Sin­daci, Piano inte­gra­to di salute che deve rac­cor­dare le politiche san­i­tarie con quelle sociali, Piano Attua­ti­vo Locale con il quale l’ASL deve pro­gram­mare le pro­prie attiv­ità sul ter­ri­to­rio.  In una recente inter­pel­lan­za abbi­amo chiesto al Sin­da­co di Campiglia se esiste il Piano attua­ti­vo locale del­la nos­tra ASL e quali ind­i­rizzi han­no dato i Sin­daci per la sua elab­o­razione. La rispos­ta è sta­ta la seguente: “La Con­feren­za Azien­dale dei Sin­daci ha la sua sede a Livorno ed è pre­siedu­ta dal Sin­da­co di Livorno, Alessan­dro Cosi­mi. Ad oggi non risul­tano essere sta­ti pre­sen­tati ind­i­rizzi per l’elaborazione del Piano Attua­ti­vo Locale da parte del­la Con­feren­za dei Sin­daci”.
Abbi­amo chiesto, indipen­den­te­mente dal­la for­mazione del Piano Attua­ti­vo Locale (che evi­den­te­mente non esiste), quante sono state le sedute ver­bal­iz­zate del­la Con­feren­za Azien­dale dei Sin­daci dal 2009 ad oggi. La rispos­ta è sta­ta la seguente: “La Con­feren­za Azien­dale dei Sin­daci ha la sua sede a Livorno ed è pre­siedu­ta dal Sin­da­co di Livorno, Alessan­dro Cosi­mi. Alle sedute del­la Con­feren­za per la Val di Cor­nia parte­ci­pa il Sin­da­co di Piom­bi­no. I rel­a­tivi ver­bali delle sedute non ven­gono inviati ai Comu­ni”
Non cre­do ser­vano com­men­ti. Mi pare però abbas­tan­za evi­dente che anche in questo caso la Cos­ti­tuzione non è appli­ca­ta. Provi­amo a ripar­tire dai prin­cipi fon­da­men­tali, assumen­do i dirit­ti cos­ti­tuzion­ali come ragione stes­sa dell’impegno politi­co, e forse ci sarà più facile capire cosa c’è da fare per la salute dei cit­ta­di­ni.

 

Commenta il post