Attesa per interventi chirurgici, silenzio dei sindaci

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 15 aprile 2019 — L’Asl sta cer­can­do di abbat­tere le liste di atte­sa per inter­ven­ti chirur­gi­ci attra­ver­so il ricor­so alle cliniche pri­vate: la cosa non ci piace affat­to.
Già in occa­sione del­la pre­sen­tazione del Piano di pro­gram­mazione 2018/2020 abbi­amo evi­den­zi­a­to alla direzione del­l’Asl e alla Con­feren­za dei sin­daci il nos­tro parere con­trario in tal sen­so. Quel­lo che oggi rite­ni­amo grave è che non solo l’azienda abbia deciso di intrapren­dere la stra­da pre­an­nun­ci­a­ta da noi non con­di­visa, ma che tut­to acca­da nel più assor­dante silen­zio dei sin­daci.
La san­ità pub­bli­ca del­la nos­tra provin­cia dispone di medici di altissi­mo liv­el­lo: grave che i cit­ta­di­ni non pos­sano usufruire al 100% di queste pro­fes­sion­al­ità a causa del­la man­can­za di risorse e di posti let­to disponi­bili.
Tut­to ciò a ben­efi­cio del pri­va­to con­ven­zion­a­to ma con costi sul­la san­ità pub­bli­ca di carat­tere eco­nom­i­co e di prospet­ti­va. Il decre­to Bal­duzzi richiede infat­ti il rispet­to di alcu­ni para­metri per il man­ten­i­men­to delle spe­cial­is­tiche all’interno degli ospedali che sono basati anche sul numero degli inter­ven­ti. Che cosa suc­ced­erà quan­do le per­sone ormai stanche d’aspettare per un inter­ven­to chirur­gi­co saran­no dirot­tate nel pri­va­to? Questi inter­ven­ti saran­no con­siderati o no al fine delle casis­tiche pre­viste dal decre­to? Noi temi­amo di no, con tutte le con­seguen­ze del caso per alcune spe­cial­is­tiche.
Man­i­fes­ti­amo inoltre tut­to il nos­tro più ampio dis­ap­pun­to rispet­to all’ipote­si d’in­viare i pro­fes­sion­isti del­l’ospedale “in trasfer­ta” nelle strut­ture pri­vate. Mal­gra­do l’azien­da lo abbia sem­pre nega­to, è evi­dente che ci siano caren­ze di posti let­to.
Nel­la nos­tra provin­cia vi sono realtà pub­bliche che con­tin­u­ano ad essere sot­touti­liz­zate, strut­ture pub­bliche che con un raf­forza­men­to di dotazione organ­i­ca lega­ta all’incremento di posti let­to e non solo dareb­bero risposte ai cit­ta­di­ni in atte­sa.
Il sis­tema scel­to dal­lAsl rischia di poten­ziare ancor di più e finanziare il pri­va­to a dis­capi­to del servizio pub­bli­co, cosa che noi non accetti­amo. Siamo per­tan­to pron­ti a met­tere in pie­di inizia­tive a sosteg­no del­la san­ità pub­bli­ca.

Mon­i­ca Cav­alli­ni, seg­rete­ria gen­erale Cgil provin­cia di Livorno con del­e­ga alla san­ità

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