Bisogna avere il coraggio di parlare di esuberi

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 28 otto­bre 2019 — Siamo ad un pas­so dal­la data in cui Jin­dal dovrebbe pre­sentare il vero piano indus­tri­ale con la pos­si­bil­ità, sem­pre più remo­ta, del­la costruzione di forni elet­tri­ci che per­me­t­tano di tornare a colare acciaio. Dopo il dis­as­tro Rebrab, siamo in pre­sen­za di una fab­bri­ca in cui, a più di un anno dal­l’avven­to di Jin­dal, non sono sta­ti effet­tuati nem­meno gli inves­ti­men­ti per il revamp­ing dei treni esisten­ti e ci tro­vi­amo di fronte a con­dizioni di mer­ca­to sem­pre più critiche: appren­di­amo dal­la stam­pa che nei pri­mi nove mesi del 2019 JSW Steel Italy ha per­so 14,03 mil­ioni di euro (https://www.stileliberonews.org/jsw-italy-nel-terzo-trimestre-perde-69-milioni/ ). Intan­to, aumen­tano i prob­le­mi di sicurez­za per i lavo­ra­tori in pro­duzione, men­tre i cass­in­te­grati si vedono ridurre l’indennità di cir­ca 80 euro al mese, aven­do ormai esauri­to le ferie.
Cre­di­amo dunque che sia arriva­to il momen­to del­la ver­ità. Bisogna avere il cor­ag­gio di com­in­cia­re a par­lare di esuberi per JSW. Gov­er­no e azien­da gio­cano allo scarib­ar­ile: non sono in arri­vo né i mega-inves­ti­men­ti promes­si per l’ acciaio né gli sgravi per abbas­sare il prez­zo dell’ ener­gia. Dob­bi­amo unire le lotte per:

  1. un tem­pes­ti­vo piano B, un forte inter­ven­to pub­bli­co per boni­fiche, diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca e una siderur­gia ridi­men­sion­a­ta rispet­to al pas­sato, mod­er­na ed eco­com­pat­i­bile, lon­tana dal­la cit­tà;
  2. uscite incen­ti­vate per chi è vici­no alla pen­sione o ha altre prospet­tive lavo­ra­tive, per tutte le cat­e­gorie in dif­fi­coltà nell’ area di crisi com­p­lessa;
  3. ria­per­tu­ra dei ter­mi­ni delle domande degli ex esposti ad amianto.

L’incontro al MiSE dovrà almeno chiarire a quali con­dizioni è pos­si­bile pro­durre acciaio a Piom­bi­no e che cosa è pos­si­bile sal­vare del piano Jin­dal, ammes­so e non con­ces­so che qual­cosa si salvi. Piano Jin­dal che, lo ricor­diamo, in teo­ria dovrebbe riportare al lavoro 1550 per­sone entro il 2024. Per questo chiedi­amo a isti­tuzioni e sin­da­cati di atti­var­si, da subito, per chiedere che si real­izzi in tem­pi stret­tis­si­mi l’in­con­tro con l’azienda al MiSE, che avrebbe dovu­to ten­er­si il 19 set­tem­bre scor­so.
Chiedi­amo che non sia l’en­nes­i­mo incon­tro inter­locu­to­rio. Ma soprat­tut­to chiedi­amo sia final­mente il momen­to del­la ver­ità: se ci sono i prog­et­ti con­creti e i sol­di da spendere per gli inves­ti­men­ti, che escano fuori subito, in modo chiaro e ver­i­fi­ca­bile. I ver­ti­ci nazion­ali Fim, Fiom e Uilm han­no sol­lecita­to tale incon­tro. A questo scopo, chiedi­amo che i sin­da­cati coer­ente­mente pro­muo­vano, nei prossi­mi giorni, forme di mobil­i­tazione inci­sive per dimostrare al gov­er­no che a Piom­bi­no i prob­le­mi non sono affat­to risolti, pro­prio come a Taran­to. Chiedi­amo inoltre ai sin­da­cati di preparare, per il giorno del­l’in­con­tro, un grande pre­sidio sot­to il MiSE orga­niz­zan­do la parte­ci­pazione di mas­sa dei lavo­ra­tori e del­la cit­tad­i­nan­za.

Asso­ci­azione Coor­di­na­men­to Art.1‑Camping CIG

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