INTERFERENZE CON TUBAZIONI E IMPIANTI, RIUSO DELL'ACQUA, RUMORE

Bonifica falda secondo Invitalia: ancora osservazioni

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PIOMBINO 1 agos­to 2019 – La Regione Toscana, chia­ma­ta a ver­i­fi­care l’ assogget­ta­bil­ità a Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale (VIA) del prog­et­to “Mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va del­la fal­da da real­iz­zare nelle aree di pro­pri­età e in con­ces­sione dema­niale del­la soci­età Afer­pi spa nel sito di Piom­bi­no” pro­pos­to da Invi­talia, ave­va invi­a­to, ad Invi­talia stes­sa, una lun­ga serie di inte­grazioni e chiari­men­ti (cfr arti­co­lo di Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia  Bonifi­ca del­la fal­da: Invi­talia riman­da­ta a set­tem­bre).
Il prog­et­to riguar­da­va e riguar­da gli inter­ven­ti finanziati con risorse pub­bliche, da eseguire in dan­no ai sogget­ti respon­s­abili, per la mes­sa in sicurez­za delle acque sot­ter­rane e prevede un’azione arti­co­la­ta in inter­ven­ti tra loro inte­grati:

  • una rete di pozzi di emu­ng­i­men­to delle acque di fal­da pro­fon­da, pre­sente nel­la Macroarea Sud, lim­i­tata­mente ai supera­men­ti “crit­i­ci” che ver­ran­no riscon­trati dal mon­i­tor­ag­gio del­la fal­da,
  • un sis­tema di drenag­gio del­la fal­da sospe­sa nei ter­reni di ripor­to del­la Macroarea Nord, com­pos­to da una trincea drenante super­fi­ciale e da un mar­gin­a­men­to fisi­co, quest’ultimo lim­i­tata­mente alla spon­da sin­is­tra del Fos­so Vec­chio Cor­nia,
  • il trat­ta­men­to delle acque emunte/drenate dai sis­te­mi sopra descrit­ti local­iz­za­to nel­la Macroarea Sud. in un uni­co impianto di trat­ta­men­to delle acque di fal­da (TAF), local­iz­za­to in un’area dema­niale lib­era in adi­a­cen­za alle aree Fin­tec­na (Ponte d’oro) con posizione bari­cen­tri­ca rispet­to all’intero SIN, in fun­zione delle indi­cazioni del Comune di Piom­bi­no e dell’Autorità di Sis­tema Por­tuale del Mar Tir­reno Set­ten­tri­onale.

Invi­talia ha prodot­to delle inte­grazioni che pos­sono essere scar­i­cate dal sito http://www.regione.toscana.it/-/verifica-di-assoggettabilita.

Su di esse han­no prodot­to ulte­ri­ori osser­vazioni il Comune di Piom­bi­no, l’A.S.A. Azien­da Servizi Ambi­en­tali S.p.A, l’ARPAT (Agen­zia regionale per la pro­tezione ambi­en­tale del­la Toscana, il Set­tore Boni­fiche e Autor­iz­zazioni Rifiu­ti del­la Direzione Ambi­ente ed Ener­gia del­la Regione Toscana, l’Autorità di Baci­no Dis­tret­tuale dell’Appennino Set­ten­tri­onale.
Anch’esse pos­sono essere scar­i­cate dal­lo stes­so sito http://www.regione.toscana.it/-/verifica-di-assoggettabilita.
Le osser­vazioni con mag­gior peso sono quelle spresse da

A.S.A. Azien­da Servizi Ambi­en­tali S.p.A
“Con nota prot. n.4987/19 ave­va­mo trasmes­so i nos­tri con­tribu­ti tec­ni­ci, con rel­a­ti­va planime­tria alle­ga­ta, su cui era­no state ripor­tate le tubazioni di nos­tra ges­tione ed evi­den­zi­ate le inter­feren­ze ril­e­van­ti.
Esam­i­na­ta la doc­u­men­tazione inte­gra­ti­va di cui all’oggetto, non si riscon­tra il recepi­men­to delle indi­cazioni for­nite con la nota sud­det­ta sia riguar­do alle inter­feren­ze sia in rap­por­to alla pos­si­bil­ità di sin­er­gia cir­ca il riu­ti­liz­zo ai fini indus­tri­ali dei volu­mi d’acqua trat­tati.
Rile­vi­amo invece alcune mod­i­fiche prog­et­tuali che di fat­to impli­cano ulte­ri­ori inter­feren­ze con le nos­tre tubazioni e impianti.
Nel­la fat­tispecie, lo sposta­men­to dell’area TAF, elim­i­na la pos­si­bile inter­feren­za con la tubazione ex Mag­o­na ma al con­tem­po ne deter­mi­na altre due con le tubazioni Cor­nia Indus­tri­ale inter­rate, sit­u­ate in cor­rispon­den­za dell’area sud­det­ta ed in prossim­ità dell’impianto di soll­e­va­men­to ASA, inter­es­sato anche nelle aree di per­ti­nen­za dal pas­sag­gio delle tubazioni ver­so mare.
Seg­na­liamo inoltre altri due pun­ti che non inter­feriscono fisi­ca­mente, in quan­to nel pun­to dove si inter­se­cano con le con­dotte queste sono posate su rack. Occorre evitare evi­den­te­mente l’interferenza con i tral­ic­ci che li sosten­gono ed adottare oppor­tu­ni accorg­i­men­ti nelle oper­azioni di posa del­lo sbar­ra­men­to fisi­co quan­do si andrà a lavo­rare sot­to il rack medes­i­mo.
Riman­di­amo in ogni caso, ad un det­taglio prog­et­tuale più avan­za­to, la val­u­tazione con mag­gior gra­do di pre­ci­sione del­la risoluzione delle sud­dette inter­feren­ze ed una val­u­tazione cir­ca l’opportunità tec­ni­ca ed eco­nom­i­ca di riu­ti­liz­zare tali volu­mi idri­ci ai fini indus­tri­ali.”,

ARPAT (Agen­zia regionale per la pro­tezione ambi­en­tale del­la Toscana
“In relazione alle val­u­tazioni di com­pe­ten­za di ques­ta Agen­zia l’opera potrebbe non essere assogget­ta­bile a VIA alle seguen­ti con­dizioni:
1. Il pro­po­nente dovrà garan­tire la cor­ret­ta ges­tione delle inter­feren­ze.
2. In sede di prog­et­tazione defin­i­ti­va dell’opera il pro­po­nente dovrà fornire la descrizione delle mis­ure di mit­igazione riv­olte alla riduzione dell’impatto derivante dalle emis­sioni di polveri, speci­f­i­can­dome l’efficienza di abbat­ti­men­to. Nel caso sia nec­es­sario uti­liz­zare la risor­sa idri­ca per l’abbattimento delle polveri, dovran­no essere spec­ifi­cate le modal­ità di approvvi­gion­a­men­to e le rel­a­tive quan­tità emu­nte.
3. Si ritiene nec­es­sario che, ai sen­si dell’art. 272 bis del Testo uni­co, vengano imposti dei lim­i­ti di emis­sione di odore rel­a­ti­va­mente all’impianti di trat­ta­men­to delle acque emu­nte tenen­do con­to delle crit­ic­ità già pre­sen­ti nell’area inter­es­sa­ta.
4. Lo scari­co derivante dal trat­ta­men­to delle acque di fal­da dovrà garan­tire il rispet­to del lim­ite al para­metro E.coli sta­bil­i­to dal­la tab 3 all. 5 del­la parte III del D.lgs. 152/06 e s.m.i. allo scopo di preser­vare e garan­tire la bal­ne­abil­ità delle acque mari­no costiere nelle quali si immette.
5. Nel­la suc­ces­si­va fase autor­iz­za­ti­va dell’impianto TAF il pro­po­nente dovrà val­utare la fat­tibil­ità dei pos­si­bili riu­ti­lizzi delle acque depu­rate (indus­tri­ale, irriguo).
6. E’ nec­es­sario che il pro­po­nente con­fer­mi esplici­ta­mente la riduzione dei volu­mi di terre e roc­ce di sca­vo prodot­ti per l’installazione delle stazioni di pom­pag­gio rispet­to a quel­li che sareb­bero sta­ti prodot­ti per alle­stire le vasche di accu­mu­lo; tale riduzione, ad oggi solo desum­i­bile dal­la doc­u­men­tazione pre­sen­ta­ta, risponde alla richi­es­ta di val­u­tazione degli impat­ti causati dal­la real­iz­zazione di vasche di accu­mu­lo di cui al pun­to 2.4 del­la richi­es­ta di inte­grazioni del­la Regione Toscana.
7. Le acque di aggot­ta­men­to prel­e­vate medi­ante Impianto Well Point dovran­no essere trat­tate come rifi­u­to liq­ui­do, oppure invi­ate tramite tubazione apposi­ta all’impianto TAF, pre­via ver­i­fi­ca del­la com­pat­i­bil­ità idrauli­ca e di trat­ta­men­to del­lo stes­so.
8. Nel caso in cui l’estensione dell’area inter­es­sa­ta da ogni cantiere risul­tasse mag­giore di 5.000m 3 , sarà nec­es­sario provvedere alla rac­col­ta e ges­tione delle AMC (cfr. anche Linee Gui­da ARPAT Cantieri all’indirizzo http://www.arpat.toscana.it/documentazione/catalogo-pubblicazioni-arpat/linee-guida-per-la-gestione-dei-cantieri-ai-fini-della-protezione-ambientale).
9. I tre man­u­fat­ti che saran­no uti­liz­za­ti per lo stoccag­gio delle terre derivan­ti dagli scavi dovran­no essere dotati di cop­er­tu­ra rimovi­bile alla scopo di evitare la rac­col­ta, al loro inter­no, di acque mete­oriche che potreb­bero risultare con­t­a­m­i­nate e quin­di da sep­a­rare e trattare.
10. E’ nec­es­sario che il pro­po­nente provve­da a pre­dis­porre, ai sen­si dell’art. 25 del DPR 120/2017, il Piano di cam­pi­ona­men­to di det­taglio da con­cor­dare con ARPAT ed il piano oper­a­ti­vo degli inter­ven­ti pre­visti da trasmet­tere suc­ces­si­va­mente agli enti inter­es­sati.
11. L’impatto acus­ti­co dovrà essere adeguata­mente defini­to inte­gran­do il prog­et­to con i det­tagli sopra esplic­i­tati e mod­u­lan­do tem­pi ed uti­liz­zo di macchi­nari in modo da ridurre l’impatto acus­ti­co qui ipo­tiz­za­to.”,

Set­tore Boni­fiche e Autor­iz­zazioni Rifiu­ti del­la Direzione Ambi­ente ed Ener­gia del­la Regione Toscana
“Per quan­to sopra ripor­ta­to, la doc­u­men­tazione inte­gra­ti­va for­ni­ta da Invi­talia s.p.a. ha appro­fon­di­to, per quan­to pos­si­bile ad un liv­el­lo di prog­et­tazione pre­lim­inare, gli aspet­ti seg­nalati da questo Set­tore nel parere del 15/3/2019 (ns. prot.n.12095). Tali aspet­ti dovran­no essere oppor­tu­na­mente det­tagliati all’interno del Prog­et­to Defin­i­ti­vo di mes­sa in sicurez­za delle acque sot­ter­ra­nee da real­iz­zare nelle aree di pro­pri­età e in con­ces­sione dema­niale del­la soci­età Afer­pi s.p.a. di Piom­bi­no (in procin­to di cam­biare denom­i­nazione sociale in “JSW Steel Italy Piom­bi­no s.p.a., come comu­ni­ca­to alla Regione Toscana in data 19/6/2019) che sarà sot­to­pos­to all’approvazione del MATTM (e per cui questo Set­tore sarà chiam­a­to ad esprimere il parere di com­pe­ten­za) e che dovrà con­tenere tut­ti gli ele­men­ti nec­es­sari all’acquisizione dei pre­visti nul­la osta da parte delle Ammin­is­trazioni coin­volte e com­pe­ten­ti ad esprimer­si in mer­i­to ai vari aspet­ti autor­iz­za­tivi.”.

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