Cambi il piano paesaggistico, danneggi il turismo

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PIOMBINO 11 mar­zo 2015 — Negli anni ’60 Anto­nio Ced­er­na con il dossier «L’assalto alle coste toscane» (“Abitare”, n. 61, 1967) lan­ci­a­va l’allarme per “un’ondata di lot­tiz­zazioni sen­za prece­den­ti che si è abbat­tuta e si sta abbat­ten­do su tut­to il litorale tra Ceci­na e Piom­bi­no”. Poi con i nuovi piani urban­is­ti­ci degli anni ’70, l’istituzione del Par­co di Rim­igliano e, vent’anni più tar­di, con la creazione dell’intero sis­tema dei parchi del­la Val di Cor­nia si era pos­to un argine alla cemen­tifi­cazione del­la cos­ta, svilup­pan­do un tur­is­mo più atten­to all’integrazione tra mare e col­li­na, tra ambi­ente e beni cul­tur­ali.
nota turismo balneare e paesaggio.docxOggi, con lo stravol­gi­men­to del piano pae­sag­gis­ti­co, il PD toscano tor­na all’attacco dei litorali, riapren­do alla cemen­tifi­cazione con la scusa del­la qual­ità e del tur­is­mo. In realtà così facen­do si va con­tro il sig­ni­fi­ca­to del fare tur­is­mo oggi, di fronte a una doman­da tur­is­ti­ca sem­pre più ori­en­ta­ta ver­so l’integrazione delle risorse e la nat­u­ral­ità dei luoghi. Quel­lo che dob­bi­amo perseguire è un tur­is­mo non mas­si­fi­ca­to, di tipo espe­rien­ziale, più in lin­ea con i carat­teri del pae­sag­gio e l’identità del ter­ri­to­rio. Chi vuole riaprire le coste alla cemen­tifi­cazione e alla spec­u­lazione non ha capi­to che cos’è il tur­is­mo sosteni­bile. Così si finirà per dan­neg­gia­re lo stes­so tur­is­mo bal­n­eare, che va in cer­ca di pae­sag­gio, di spi­agge, di pinete e di sole, non di qualche pez­zo di per­ife­ria urbana in riva al mare. Il piano pae­sag­gis­ti­co elab­o­ra­to con meto­do parte­ci­pa­ti­vo dal­la Regione Toscana, e dall’assessore Mar­son in par­ti­co­lare, ci met­te­va sul­la stra­da gius­ta. Ora i ten­ta­tivi di vari con­siglieri region­ali del PD di snat­u­rarne i con­tenu­ti ci ripor­tano indi­etro e fan­no fare una fig­u­rac­cia nazionale alla Toscana.

Rossano Paz­za­gli

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