IL PRESIDENTE LASCIA A CAUSA DELLA LEGGE DELL'EX MINISTRO MADIA

Caramassi in pensione: il 10 agosto lascia RiMateria

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PIOMBINO 19 luglio 2018 – La Madia ce l’ha con RiMa­te­ria. La rifor­ma dell’ex min­istro, dopo aver fat­to fuori il pen­sion­a­to Car­lo Olmo, elet­to nel nuo­vo con­siglio di ammin­is­trazione di Asiu tre anni fa, ha decap­i­ta­to l’azienda costrin­gen­do alla pen­sione Vale­rio Cara­mas­si che, pro­prio con Olmo e Bar­bara Del Sep­pia, fu nom­i­na­to al ver­tice del­la spa dei rifiu­ti il 16 luglio 2015. La dura legge sui lim­i­ti per i man­ag­er delle soci­età a cap­i­tale pub­bli­co costringe il pres­i­dente di RiMa­te­ria a las­cia­re l’azienda il prossi­mo 10 agos­to.
La notizia è giun­ta abbas­tan­za di sor­pre­sa se non altro per­ché l’intensa attiv­ità, nel­la quale Cara­mas­si si sta impeg­nan­do anche in questi giorni, non las­ci­a­va pen­sare ad abban­doni immi­nen­ti, sia pure forza­ti.
Invece è lo stes­so pres­i­dente a con­fer­mare il pro­prio addio. Addirit­tura con un chiari­men­to che spaz­za via ogni ipote­si per un qual­si­asi nuo­vo impeg­no isti­tuzionale da parte del man­ag­er di RiMa­te­ria che non può essere più imp­ie­ga­to come quadro diri­gente in soci­età pub­bliche men­tre ovvi­a­mente può lib­era­mente rispon­dere a even­tu­ali con­sulen­ze nel mon­do dell’imprenditoria pri­va­ta. Tut­to sub­or­di­na­to – come Cara­mas­si pun­tu­al­iz­za – al “se mi piac­erà e se mi farà voglia”. L’intenzione di Cara­mas­si pare essere quel­la di risco­prire, in una nuo­va fase del­la vita, cose e pas­sioni messe da parte di fronte alle esi­gen­ze del lavoro quo­tid­i­ano.
Cer­to, una per­son­al­ità forte e deter­mi­na­ta come quel­la di Cara­mas­si non sarà facil­mente sos­ti­tu­ibile in un ruo­lo per­al­tro dif­fi­cile, impeg­na­ti­vo e pieno più di rogne che di sod­dis­fazioni. Il nome che corre per la pres­i­den­za a Ischia di Cro­ciano è quel­lo dell’attuale diret­tore di RiMa­te­ria, Luca Chi­ti, per­son­ag­gio indub­bi­a­mente prepara­to e vici­no alle posizioni di Cara­mas­si.
Com­p­lessi­va­mente l’attuale man­ag­er, alla fine, sarà rimas­to in sel­la per tre anni e 25 giorni. Un peri­o­do neanche lunghissi­mo ma cer­ta­mente inten­so. Vis­su­to con pas­sione perfi­no ecces­si­va da parte di un pres­i­dente che ha pro­pos­to, ha fat­to e spes­so ha anche sog­na­to. L’entusiasmo che lo ha guida­to fin da luglio 2015 gli ha fat­to perfi­no sot­to­va­l­utare la dram­mat­i­ca situ­azione che sta­va ered­i­tan­do da Asiu. Non un mer­i­to ma sem­mai una col­pa. Nel pri­mo forum che Cara­mas­si ebbe con Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia  egli riferì di una sof­feren­za nel bilan­cio dell’azienda di una deci­na di mil­ioni di euro. Oggi se ne indi­cano almeno il doppio sen­za con­tare il degra­do negli impianti e l’inefficienza di inizia­tive un tem­po con­sid­er­ate fiori all’occhiello. Indub­bi­a­mente quin­di una parten­za in sali­ta che il man­ag­er ha affronta­to rius­cen­do a riguadagnare qualche con­sen­so con le banche e a ridurre il deficit ad una deci­na di mil­ioni.
Un ele­men­to che Cara­mas­si sot­to­lin­ea con sod­dis­fazione al pari di “un’attività – dice – che ha por­ta­to a sal­vare 120 posti di lavoro a forte ris­chio solo tre anni fa”. Il rifer­i­men­to è al per­son­ale pas­sato a Sei Toscana nel momen­to del trasfer­i­men­to delle com­pe­ten­ze per l ‘igiene urbana (1 novem­bre 2015) e ai dipen­den­ti trasfer­i­ti poi a RiMa­te­ria nel­la ges­tione di Ischia di Cro­ciano.
Indub­bi­a­mente l’attivismo non ha nascos­to le ombre che ci sono state. Un’epoca con­cepi­ta come rin­no­va­men­to non sem­pre ha trova­to inno­va­tori pron­ti a seguire l’opera trasci­nante del pres­i­dente che qualche vol­ta ha strap­pa­to approvazioni nelle sedi isti­tuzion­ali ma non anche appor­ti con­seguen­ti e coer­en­ti sul cam­po.
Sette-otto anni di politiche che han­no cre­ato enor­mi prob­le­mi eco­nomi­ci sono pas­sati nel silen­zio e in qualche caso nel­la glo­ri­fi­cazione di scelte dimostrate­si quan­tomeno inadeguate. “I tre anni di ricer­ca delle soluzioni – pun­tu­al­iz­za il pres­i­dente – sono sta­ti invece carat­ter­iz­za­ti da un bom­bar­da­men­to quo­tid­i­ano” di fronte – aggiun­giamo noi — ad una con­traerea dalle polveri assai bag­nate.
Al di là di attiv­ità di sen­si­bi­liz­zazione e di infor­mazione che pure ha pro­mosso, il pres­i­dente è sta­to il padre e il padrone di un piano che ha volu­to ed a cui ha cre­du­to più di tut­ti. Perfi­no di fronte alle inchi­este giudiziarie che han­no mes­so a repen­taglio la vita di Ischia di Cro­ciano, alle attese andate deserte degli algeri­ni di Afer­pi, grande pos­si­bil­ità eco­nom­i­ca svani­ta pri­ma di nascere, e ai mias­mi che a ogni brez­za han­no inva­so la zona fiac­can­do lo spir­i­to di sop­por­tazione dei res­i­den­ti e minan­do alle radi­ci gran parte delle pos­i­tive val­u­tazioni del prog­et­to RiMa­te­ria.
Vale­rio Cara­mas­si las­cia un’eredità pesante: qual­cosa nato molto ad immag­ine e somiglian­za del man­ag­er, un prog­et­to da uomo di mis­chia e da pugile d’assalto. Ambizioso, pos­si­bile in molti casi, molto pieno di incog­nite da altri lati sem­pre decisa­mente impeg­na­ti­vo e lun­go nel tem­po e nat­u­ral­mente molto dis­cutibile almeno nel­lo stru­men­to principe che ha uti­liz­za­to, quel­l’ac­cogliere rifiu­ti spe­ciali da tut­t’I­talia vero ogget­to di una  dis­cus­sione tut­t’o­ra aper­ta.

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