Cave e pale eoliche: bene San Vincenzo e Suvereto

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CAMPIGLIA 11 feb­braio 2018 — Il Comi­ta­to per Campiglia accoglie con sod­dis­fazione i pareri neg­a­tivi espres­si dai Comu­ni di Suvere­to e di San Vin­cen­zo sui prog­et­ti di nuove escav­azioni sul Monte Calvi e di instal­lazione di pale eoliche.
Ci pare una inver­sione di rot­ta, nel­la sostan­za, e soprat­tut­to, nel meto­do, rispet­to a quan­to avvenu­to fino ad oggi, quan­do i Comu­ni – in par­ti­co­lare quel­lo di Campiglia – si lim­i­ta­vano ad esprimere pareri sen­za alcu­na evi­den­za pub­bli­ca, trop­po spes­so accondis­cen­den­ti agli inter­es­si pri­vati dei cava­tori, che si chia­massero Sales o Cave di Campiglia.
In una fase come ques­ta, nel­la quale assis­ti­amo ad una nuo­va offen­si­va con­tro il ter­ri­to­rio e il pae­sag­gio, ci sem­bra par­ti­co­lar­mente sig­ni­fica­ti­va l’opposizione del Comune di Suvere­to nei con­fron­ti di due pro­poste che la Sales ha fat­to alla Regione Toscana per inserire nel nuo­vo piano regionale due nuovi ambiti per l’estrazione di cal­care e di ghi­a­ia, rispet­ti­va­mente sul ver­sante suvere­tano del Monte Calvi e in local­ità Palaz­zot­to, tra il Cor­nia e il par­co nat­u­rale di Mon­tioni.
Si trat­ta di due siti di par­ti­co­lare pre­gio ambi­en­tale e di zone ormai inserite in una nuo­va econo­mia sosteni­bile incen­tra­ta sull’agricoltura di qual­ità e sull’ecoturismo. Il Comune di Suvere­to gius­ta­mente ha oppos­to le sue ragioni, difend­en­do il ter­ri­to­rio e l’economia locale – come dovrebbe fare ogni Comune – e lo ha fat­to pub­bli­ca­mente, alla luce del sole, nel rispet­to dei prin­cipi di trasparen­za e di parte­ci­pazione.
Aprire un nuo­vo fronte estrat­ti­vo sul lato suvere­tano del Monte Calvi, che gra­zie alle ammin­is­trazioni suvere­tane fino ad oggi è rimas­to mira­colosa­mente intat­to a dif­feren­za del ver­sante campigliese e san­vin­cen­zi­no, let­teral­mente sfig­u­ra­to dalle attiv­ità di Sales, Solvay e Luc­chi­ni (ora Cave di Campiglia), sarebbe un dan­no gravis­si­mo per l’intera Val di Cor­nia. Così come riaprire il vec­chio sito Sales di estrazione di sab­bia e ghi­a­ia lun­go il Cor­nia, sig­ni­ficherebbe non solo un dan­no pae­sag­gis­ti­co, ma un ris­chio per il del­i­ca­to equi­lib­rio rap­p­re­sen­ta­to dal fiume Cor­nia, vero e pro­prio asse di vita del ter­ri­to­rio.
Soste­nen­do pien­amente l’azione di dife­sa del ter­ri­to­rio da parte del Comune di Suvere­to, ci auguri­amo davvero che i tem­pi siano ormai maturi per una coer­ente e traspar­ente strate­gia di dife­sa del pae­sag­gio, non  soltan­to un fat­to esteti­co ma anche una delle prin­ci­pali risorse eco­nomiche del com­pren­so­rio.

Comi­ta­to per Campiglia

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