C’è una sola soluzione: cambiare la maggioranza

· Inserito in Spazio aperto
Alberto Nannoni

PIOMBINO 2 set­tem­bre 2018 — Si res­ta sem­pre stupi­ti dal­la capac­ità degli espo­nen­ti del­la mag­gio­ran­za del con­siglio comu­nale di Piom­bi­no, espres­sione di un solo par­ti­to local­mente ege­mone, almeno per ora, di com­por­tar­si con modal­ità total­mente con­trarie ai prin­cipi demo­c­ra­ti­ci a cui lo stes­so par­ti­to dichiara costan­te­mente di ispi­rar­si.
Ciò è quan­to è accadu­to sul­la ques­tione del prog­et­to rel­a­ti­vo al trat­ta­men­to dei rifiu­ti por­ta­to avan­ti da RiMa­te­ria col pieno appog­gio del­la diri­gen­za PD locale.
Sul­la più che legit­ti­ma richi­es­ta di ref­er­en­dum cit­tadi­no avan­za­ta for­mal­mente da tutte le oppo­sizioni la mag­gio­ran­za PD in modo com­pat­to ha oppos­to un net­to rifi­u­to.
Riflet­ti­amo­ci atten­ta­mente: per­ché non han­no accetta­to di sot­to­porre quel prog­et­to, sostenu­to forte­mente dal PD locale, alla con­sul­tazione cit­tad­i­na? Forse per­ché sareb­bero sta­ti clam­orosa­mente boc­ciati!
Il ref­er­en­dum su tali tipolo­gie di rad­i­cali inter­ven­ti sul ter­ri­to­rio rap­p­re­sen­ta l’espressione mas­si­ma del­la democrazia, cioè pro­prio ciò che il PD dichiara, nelle inten­zioni, di difend­ere sem­pre “sen­za se e sen­za ma”. Ma nei fat­ti si com­por­ta né più né meno come dit­tatu­ra, impo­nen­do le sue scelte e rifi­u­tan­dosi di inter­pel­lare pro­prio quei cit­ta­di­ni fra i quali sono com­pre­si tut­ti i suoi elet­tori.
È un com­por­ta­men­to infi­do che dovrebbe essere ricorda­to dagli elet­tori che saran­no chia­mati alle urne l’anno prossi­mo. Come pot­er dare fidu­cia a col­oro che non toller­a­no nem­meno di ascoltare l’opinione degli elet­tori su una ques­tione così del­i­ca­ta per la cit­tà come sarà la real­iz­zazione di quel­la infame mon­tagna di rifiu­ti che gli ammin­is­tra­tori locali, con l’appoggio del­la mag­gio­ran­za con­sil­iare, “impon­gono a forza” di instal­lare pro­prio all’ingresso di Piom­bi­no?
Al di là del­la dimen­sione squisi­ta­mente tec­ni­ca ed eco­nom­i­ca del prob­le­ma rifiu­ti, su cui ognuno può legit­ti­ma­mente avere una sua opin­ione, il grave fat­to accadu­to in con­siglio evi­den­zia la fac­cia total­i­taria nascos­ta del PD locale.
Quan­do un potere, qual­si­asi sia, si pro­l­un­ga per trop­po tem­po, si trasfor­ma lenta­mente e sot­til­mente in sovranis­mo di pochi: questo è ciò che abbi­amo adesso e il solo modo di inter­rompere tale deri­va è quel­lo di cam­biare.
E questo non dovrà essere dimen­ti­ca­to nelle urne, al momen­to di scegliere a chi affi­dare il futuro di Piom­bi­no.

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