CGIL: su infrastrutture e porto tanto tempo perso

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PIOMBINO 15 set­tem­bre 2018 — Il tem­po è scadu­to, serve uno sprint: solo così Piom­bi­no può sper­are nel rilan­cio. Su infra­strut­ture, dis­tribuzione di ener­gia, Gen­er­al Elec­tric e Piom­bi­no Indus­trie Marit­time (Pim) (assi fon­da­men­tali per lo svilup­po del ter­ri­to­rio) ora bisogna dar con­cretez­za ai prog­et­ti. E bisogna far­lo in tem­pi bre­vi. L’inse­di­a­men­to di Jin­dal è molto impor­tante, gener­erà un impat­to pos­i­ti­vo anche su tut­to l’in­dot­to, ma da solo non potrà bastare a garan­tire un futuro a Piom­bi­no: per rilan­cia­re l’oc­cu­pazione ser­vono inves­ti­men­ti anche su altri set­tori strate­gi­ci. E serve dar davvero attuazione a quan­to pre­vis­to nel­l’Ac­cor­do di pro­gram­ma.
Sen­za infra­strut­ture il por­to muore. Strade di col­lega­men­to, rac­cor­di fer­roviari: Piom­bi­no ha bisog­no di adeguate infra­strut­ture per con­sol­i­dare le attiv­ità pro­dut­tive già esisten­ti e per attrarre nuovi investi­tori, soprat­tut­to nel­l’area por­tuale. È dunque fon­da­men­tale dare con­cretez­za al prog­et­to SS 398 e alla real­iz­zazione del­la bretel­la di col­lega­men­to nord al por­to. Al momen­to purtrop­po sus­sistono troppe incertezze. Serve una svol­ta. Sen­za adeguate infra­strut­ture i por­ti muoiono. I traf­fi­ci por­tu­ali si spostano da uno sca­lo all’al­tro, andan­dosi a inse­di­are dove ci sono infra­strut­ture in gra­do di sostenere tali attiv­ità. Molti investi­tori pri­vati guardereb­bero con inter­esse al nos­tro por­to ma la cron­i­ca man­can­za di infra­strut­ture rap­p­re­sen­ta un freno al loro inse­di­a­men­to. Non pos­si­amo per­ciò per­me­t­ter­ci di non essere com­pet­i­tivi. E soprat­tut­to non pos­si­amo per­me­t­ter­ci altri esuberi di lavoro por­tuale. Serve dunque uno scos­sone.
Strade e fer­rovie: ben­efi­ci anche per il tur­is­mo. A ben­e­fi­cia­re di nuove infra­strut­ture non sarebbe solo l’ap­pa­ra­to indus­tri­ale del ter­ri­to­rio ma anche il tur­is­mo, com­par­to sem­pre più strate­gi­co su cui puntare per diver­si­fi­care l’e­cono­mia del­l’area piom­bi­nese e delle zone lim­itrofe. La cit­tà potrebbe diventare davvero il cro­ce­via di un’area tur­is­ti­ca tra le più belle d’I­talia.
Ener­gia, risposte agli impren­di­tori. La ques­tione del­la pro­duzione e del­la dis­tribuzione d’en­er­gia diven­ta sem­pre più impre­scindibile se vogliamo ren­dere com­pet­i­ti­vo il nos­tro ter­ri­to­rio. Le aziende che vogliono inse­di­ar­si chiedono risposte certe su quest’aspet­to. Sen­za una polit­i­ca ener­get­i­ca chiara non è pos­si­bile dare certez­za agli impren­di­tori: ser­vono pas­si in avan­ti con­creti.
Pim e Gen­er­al Elec­tric, vogliamo i piani indus­tri­ali. Da tan­to tem­po si par­la ormai dei prog­et­ti di Pim e Gen­er­al Elec­tric sul ter­ri­to­rio piom­bi­nese, prog­et­ti che se real­iz­za­ti apportereb­bero una boc­ca­ta d’os­sigeno vitale per la cit­tà. Sul­la ques­tione restano però anco­ra trop­pi pun­ti inter­rog­a­tivi, le ras­si­cu­razioni ora non bas­tano più. Bas­ta parole, vogliamo vedere i fat­ti. I piani indus­tri­ali siano mes­si sul tavo­lo e si inizi final­mente a dis­cutere di prog­et­ti con­creti, svilup­po e occu­pazione.
Ci auguri­amo che Regione, Provin­cia, Comune e Autorità di Sis­tema por­tuale rac­col­gano il nos­tro mes­sag­gio. È sta­to per­so trop­po tem­po, ser­vono risposte con­crete. Piom­bi­no può anco­ra sal­var­si ma bisogna iniziare a cor­rere.

Fab­rizio Mus­to,
coor­di­na­tore Cgil area sud del­la provin­cia
Maria Luisa Lironi,
seg­re­taria provin­ciale Filt-Cgil
Giuseppe Guc­cia­r­do,
seg­rete­ria provin­ciale Filt-Cgil (respon­s­abile set­tore trasporto mer­ci e logis­ti­ca)

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