Ci rimane solo lo sconforto, la rabbia e l’incredulità

· Inserito in Teoria e pratica
Carla Bezzini

PIOMBINO 30 otto­bre 2015 — Ci rimane solo lo scon­for­to. Ma anche la rab­bia e l’in­credulità ver­so quan­ti con­tin­u­ano a credere a ciò che viene loro viene rac­con­ta­to.
Dopo 20 anni di prese in giro e di promesse sis­tem­ati­ca­mente dis­at­tese sul­la nuo­va stra­da d’ac­ces­so a Piom­bi­no, dopo prog­et­ti faraoni­ci ven­du­ti come fuochi d’ar­ti­fi­cio alla cit­tà, bal­let­ti di mil­ioni che face­vano venire i capogiri, “mod­el­li Piom­bi­no” riv­is­i­tati in varie salse, futuri splen­di­di splen­den­ti, siamo arrivati al pre­sente come nel­la sto­ria del pas­torel­lo che si sveg­lia e vede cadere a ter­ra la famosa ricot­ti­na. Il sot­toseg­re­tario alla pres­i­den­za del con­siglio De Vicen­ti , nel­la video­con­feren­za a mar­gine del­l’in­con­tro di marte­di 26 otto­bre all’ho­tel Phale­sia, ha dichiara­to che la SS398 è fuori dal plan­ning del­la Tir­reni­ca (del resto lo sape­va­mo già), che ci sta lavo­ran­do la pres­i­den­za del con­siglio, che si impeg­na a trovare le risorse, così come si impeg­n­erà a trovare una soluzione rispet­to al prob­le­ma dei costi per l’ap­provvi­gion­a­men­to ener­geti­co. Insom­ma, anco­ra pun­to e a capo. Anco­ra impeg­ni e niente di più. I sol­di per lo stret­to di Messi­na e per le gran­di inutili opere, quel­li si, li trovano e subito.
Nei quat­tro accor­di, spac­ciati come “vir­tu­oso mod­el­lo Piom­bi­no” e sospe­si lì, in aria, come sepol­cri imbian­cati sen­za uno strac­cio di crono­pro­gram­ma che pos­sa ren­der­li conc­re­ta­mente oper­a­tivi, non c’è trac­cia del­la vitale opera infra­strut­turale. E sen­za andare a sco­modare i mil­ioni investi­ti nel por­to di Piom­bi­no, abbi­amo vis­to in questi giorni quale sarebbe sta­ta l’im­por­tan­za del­la stra­da di acces­so: la vir­tu­osa Piom­bi­no tagli­a­ta fuori dal mon­do. Avete pen­sato a un’e­mer­gen­za? E anche sen­za emer­gen­za, avete pen­sato alle provette di lab­o­ra­to­rio bloc­cate, agli sposta­men­ti di uten­ti di una rete ospedaliera vir­tuale? A per­sone che aspet­ta­vano inter­ven­ti o esa­mi diag­nos­ti­ci o vis­ite pro­gram­mate mag­a­ri da mesi? E poi, non ci dob­bi­amo porre alcu­na doman­da sul­lo sta­to di manuten­zione del nos­tro ter­ri­to­rio? Sul­la fragilità e l’ero­sione di un sis­tema di coste las­ci­a­to all’in­cu­ria? Questi dis­as­tri si pos­sono pre­venire, mon­i­toran­do il ter­ri­to­rio, tenen­do puli­ti i canali e gli scoli del­l’ac­qua. Ora non van­no las­ciati soli quan­ti han­no subito dan­ni in ques­ta allu­vione, soprat­tut­to chi abi­ta nelle cam­pagne e gli agri­coltori.
Ver­ran­no mes­si a gara 53 mil­ioni per sostenere la rein­dus­tri­al­iz­zazione e la diver­si­fi­cazione, ma si sco­pre che non si sono ter­reni suf­fi­ci­en­ti e che i pochi sono da anco­ra da bonifi­care. Veni­amo a sapere che il prob­le­ma, vitale, del­l’ab­bat­ti­men­to dei costi ener­geti­ci è anco­ra tut­to in alto mare. Fino a quan­to vogliamo con­tin­uare a riem­pir­ci la boc­ca di suc­ces­si e attese fiduciose? Gov­ernare un ter­ri­to­rio, oggi non richiede più nè lungimi­ran­za nè capac­ità di pro­gram­mazione: richiede solo capac­ità di par­lare e promet­tere, far girare un pug­no di mil­ioni (sem­pre i soli­ti, tra l’al­tro) davan­ti agli occhi del­la gente, saper gestire slides, acco­modare il qui e ora met­ten­do pezze in qua e in là, soprat­tut­to non rispon­dere mai dei pro­pri errori e delle pro­prie inca­pac­ità ammin­is­tra­tive.

Car­la Bezzi­ni è con­sigliere comu­nale di Un’Al­tra Piom­bi­no

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