Ci si informi su ciò che è successo nelle mense

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

SAN VINCENZO 29 set­tem­bre 2016 — Appren­di­amo dai gior­nali e dal comi­ta­to dei gen­i­tori men­sa del­la vicen­da incred­i­bile del­la refezione sco­las­ti­ca e degli stan­dard qual­i­ta­tivi del cibo per le scuole non rispet­tati dal­la soci­età “Viven­da”, in par­ti­co­lare che: “Il 13 giug­no 2016 il Tri­bunale di Livorno, ha con­fer­ma­to al Comune di San Vin­cen­zo il pro­ced­i­men­to penale con­tro la Coop. VIVENDA (gestore men­sa sco­las­ti­ca-comu­nale), Delib­er­azione n. 199 in data 15/09/2016, a causa di for­ni­tu­ra di servizi di refezione sco­las­ti­ca (men­sa), con­te­nen­ti “carni bovine, avi­cole, suine e pro­sciut­to crudo di qual­ità, orig­ine e prove­nien­za diverse da quelle dichiarate” (come ripor­ta­to nel­la delib­era di Giun­ta Comu­nale)”.
È assai grave che l’am­min­is­trazione abbia taci­u­to sul­la vicen­da Viven­da, la soci­età che ave­va in appal­to la men­sa sco­las­ti­ca. Asses­sore o Sin­da­co mai, dal 13 giug­no 2016 ad oggi, han­no mes­so a conoscen­za la com­mis­sione men­sa gen­i­tori e i cit­ta­di­ni dei fat­ti avvenu­ti nelle scuole, dove la qual­ità del cibo che veni­va dis­tribuito non era quel­lo dichiara­to.
La soci­età, forse per risparmi­are, non ha rispet­ta­to gli stan­dard imposti dal ban­do: è questo un atto gravis­si­mo e i cit­ta­di­ni avreb­bero dovu­to conoscere imme­di­ata­mente la situ­azione. L’attuale Ammin­is­trazione non solo ha taci­u­to, ma ha fat­to molto poco per avere migliori garanzie attra­ver­so, per esem­pio, una redazione più con­sapev­ole e strin­gente del nuo­vo ban­do per la ges­tione del servizio. E quel ban­do lo ha riv­in­to pro­prio Viven­da, con cui il Comune si è cos­ti­tu­ito parte lesa il 15 Set­tem­bre.
Nonos­tante questi gravi fat­ti la nos­tra Ammin­is­trazione ha ritenu­to oppor­tuno non infor­mare nes­suno e pro­cedere con la pub­bli­cazione del ban­do sul­la piattafor­ma S.T.A.R.T. per l’affidamento e il rin­no­vo servizio di ris­torazione men­sa SCOLASTICA, RISTORAZIONE del NIDO e RISTORAZIONE dei DIPENDENTI COMUNALI dei Comu­ni di San Vin­cen­zo e Sas­set­ta per il peri­o­do che va dal 1 set­tem­bre 2016 al 31 agos­to 2020. Indi­cen­do poi la gara attra­ver­so la deter­mi­na del 21 luglio 2016 n. 576. E il 16 set­tem­bre 2016, un giorno dopo esser­si cos­ti­tu­iti parte lesa con­tro la soci­età, viene con­fer­ma­ta anco­ra “VIVENDA” per altri 4 anni, una soci­età che è anche sta­ta “atten­zion­a­ta” dal­la prefet­tura di Roma per Mafia cap­i­tale. (Il prefet­to di Roma Fran­co Gabriel­li ha infat­ti fir­ma­to il 3 luglio 2015 il decre­to di com­mis­sari­a­men­to del­la coop­er­a­ti­va La Casci­na, del cui grup­po fan­no parte otto tra soci­età e coop­er­a­tive, tra le quali fig­u­ra­no anche i nomi di Viven­da Spa e La Casci­na Glob­al Ser­vice Srl. A Meleg­nano e in altri Comu­ni le ammin­is­trazioni han­no revo­ca­to l’appalto alla soci­età Viven­da a segui­to del­la inter­dizione anti­mafia emes­sa dal prefet­to di Roma, che attes­ta la sus­sis­ten­za di ten­ta­tivi di infil­trazioni mafiose nei con­fron­ti del­la Viven­da S.p.A. ed altre imp­rese. Un provved­i­men­to sca­tu­ri­to dall’applicazione del nuo­vo Codice Anti­mafia in base al quale il req­ui­si­to del cer­ti­fi­ca­to anti­mafia che con­sente ad un’azienda di oper­are con la pub­bli­ca ammin­is­trazione sarebbe venu­to meno.
Com’è pos­si­bile che, dopo un atto così grave a dan­no dei cit­ta­di­ni che potrebbe met­tere in gio­co la salute dei ragazzi che quel servizio lo “con­sumano” ogni giorno, e dopo i provved­i­men­ti anti­mafia e l’ap­par­ente pos­si­bile peri­co­lo di infil­trazione mafiosa all’interno del­la Viven­da, si con­tinui ad affi­dare la ges­tione del­la refezione sco­las­ti­ca a quel­l’azien­da che ha truffa­to il Comune? Come mai questo silen­zio da parte dei nos­tri ammin­is­tra­tori?
Qual­cosa non fun­ziona nel­la polit­i­ca di ques­ta mag­gio­ran­za, sem­pre più lon­tana, sem­pre più arroc­ca­ta nelle stanze del palaz­zo e sem­pre meno propen­sa a coin­vol­gere e ad aprir­si ver­so la comu­nità. Forte è l’impressione che in realtà ci sia la fer­ma volon­tà di avere cit­ta­di­ni non infor­mati e che si ten­ti ogni vol­ta di “lavare i pan­ni in casa” invece di dare la dovu­ta trasparen­za agli atti ammin­is­tra­tivi.
Purtrop­po si sa che l’am­min­is­trazione Ban­di­ni non va d’ac­cor­do con la trasparen­za e ci ha abit­uati da subito a tenere per sé le ques­tioni spin­ose; ma questo ennes­i­mo silen­zio è tra i più gravi. Non met­tere a conoscen­za i gen­i­tori, che han­no scel­to il servizio men­sa in base ad una qual­ità che è venu­ta a man­care, sig­nifi­ca togliere la facoltà di scelta a chi non vor­rebbe più affi­dare l’al­i­men­tazione del figlio alla soci­età che gestisce il servizio, soprat­tut­to se è la stes­sa che ha già men­ti­to sul­la qual­ità e prove­nien­za dei prodot­ti for­ni­ti.
Adesso che la ver­ità è lam­pante, l’am­min­is­trazione non può più con­tin­uare a tacere, chiedi­amo che arriv­i­no garanzie politiche dal­la mag­gio­ran­za sul rispet­to dei ter­mi­ni del ban­do da parte del­la soci­età, che il Sin­da­co e l’asses­sore com­pe­tente si impeg­ni­no in pri­ma per­sona per dare queste certezze ai cit­ta­di­ni e ai nos­tri figli che tut­ti i giorni fruis­cono del servizio. E che ci spiegh­i­no pub­bli­ca­mente e sen­za tan­ti giri di parole cosa è accadu­to con Viven­da.

Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

Commenta il post