Come se a governare non ci fossero loro

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CAMPIGLIA MARITTIMA 30 gen­naio 2019 — Nelle pri­marie del cen­trosin­is­tra di Campiglia si stan­no con­frontan­do due asses­sori del PD in car­i­ca. Rispet­ti­amo il dibat­ti­to inter­no al PD, ma non pos­si­amo tacere di fronte a val­u­tazioni che sem­bra­no far credere ai cit­ta­di­ni che a gov­ernare non ci fos­sero loro.
Pri­ma di tut­to di fronte alla crisi strut­turale in cui il nos­tro ter­ri­to­rio è pre­cip­i­ta­to da anni e che ha cause molto com­p­lesse, mai anal­iz­zate dal­l’am­min­is­trazione in car­i­ca.
Al decli­no di alcu­ni set­tori indus­tri­ali che han­no rap­p­re­sen­ta­to fonte di lavoro e red­di­to per centi­na­ia di famiglie nel sec­o­lo scor­so, la polit­i­ca gov­er­nante ha rispos­to con le sole chi­ac­chiere.
Nonos­tante la crisi del set­tore estrat­ti­vo, del com­par­to edile e del polo indus­tri­ale piom­bi­nese, non si è pen­sato a nes­sun piano di ricon­ver­sione eco­nom­i­ca in gra­do di garan­tire una prospet­ti­va futu­ra ai cit­ta­di­ni. Persi­no il tes­su­to com­mer­ciale è sta­to mes­so in grave dif­fi­coltà da scelte improvvisate e mai con­cer­tate come l’estem­po­ranea chiusura del­la ZTL. E si con­tin­ua a fare scelte con­tro ogni log­i­ca e buon sen­so come quel­la di con­sen­tire la real­iz­zazione di un altro grande cen­tro com­mer­ciale a Ven­tu­ri­na Terme, per­al­tro nel luo­go meno adat­to, come la ex Com­er, ossia alla terme.
Nel frat­tem­po si sta lavo­ran­do per­ché Piom­bi­no diven­ti un polo di rifer­i­men­to nazionale per i rifiu­ti spe­ciali (in aggiun­ta a quel­li che già ci sono) e il Comune di Campiglia il sec­on­do dis­tret­to regionale per le cave. Un assur­do che dimostra igno­ran­za delle poten­zial­ità delle nos­tre risorse e scar­so rispet­to per il tes­su­to impren­di­to­ri­ale che ha investi­to nei carat­teri iden­ti­tari del ter­ri­to­rio (dall’agricoltura al tur­is­mo) che rischi­ano ora di essere com­pro­mes­si da sim­ili scelte politiche. Oltre alle chi­ac­chiere, ser­vono scelte cor­ag­giose per garan­tire lavoro e occu­pazione. Scelte che chi rap­p­re­sen­ta il sis­tema di potere che dom­i­na da tem­po il nos­tro Comune non ha né la volon­tà né l’au­tono­mia di com­piere. Il cam­bi­a­men­to vero pas­sa da qui, dal coin­vol­gi­men­to diret­to dei cit­ta­di­ni e del tes­su­to eco­nom­i­co nei pro­ces­si deci­sion­ali per dare spazio ai veri pun­ti di forza che pos­sano garan­tire nel futuro red­di­to e lavoro in Val di Cor­nia.

Grup­po 2019

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