Cominciamo da onestà, trasparenza e competenza

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Matteo Feurra

PIOMBINO 15 gen­naio 2014 — Tem­po fa mi sof­fer­ma­vo per la pri­ma vol­ta nel cen­tro Fribur­go, ad osser­vare dei bina­ri nel bel mez­zo del­la sua parte stor­i­ca. Ho pen­sato che molto tem­po fa dove­va esistere una sor­ta di tramvia, per con­sen­tire il trasporto pub­bli­co dalle zone di per­ife­ria ver­so il cen­tro. Mi sbagli­a­vo. Ad un trat­to la tramvia era atti­va e la pic­co­la loco­mo­ti­va suon­a­va un cam­pan­el­lo per inti­mare all’attenzione i pas­san­ti. Bina­ri sen­za pro­tezione nel cen­tro stori­co, anzi in tut­ta la cit­tà? Già, per­ché l’essere umano deve essere con­sid­er­a­to uno stu­pido al pun­to da essere pro­tet­to in questo sen­so? Non c’è bisog­no di alcu­na pro­tezione se oltre ad un buon sen­so civi­co di base, coesiste una buona edu­cazione stradale anche per i “passeg­gianti”. Ad Oxford, un auto­bus tira drit­to e salta la fer­ma­ta dove una sig­no­ra atten­de­va final­mente di salire. Beh, a casa mia la sig­no­ra avrebbe sicu­ra­mente inveito con­tro l’autista. Ques­ta che fa invece? Tira fuori velo­ce­mente un tac­cuino per anno­tar­si il numero di matri­co­la dell’autobus. Den­tro di me ho pen­sato : “Non vor­rei essere nei pan­ni di quell’autista”.
Sicu­ra­mente non esiste una cit­tà per­fet­ta dove tut­to fun­ziona nel migliore dei modi. E sicu­ra­mente sono tem­pi tal­mente duri per l’Italia che è impens­abile di pot­er vivere in una Piom­bi­no per­fet­ta. Ma poi chi la vuole la per­fezione? Quel­lo che ogni cit­tadi­no vuole, sicu­ra­mente è essere ascolta­to. E a Piom­bi­no ce ne sono molti di cit­ta­di­ni che devono essere ascoltati. Se pen­sas­si di dover fare il sin­da­co, forse questo sarebbe il mio pri­mo propos­i­to, ascoltare, forse il pun­to gius­to di parten­za per pot­er oper­are nel­la direzione del­lo svilup­po e dell’ inno­vazione.
Il rumore di fon­do provo­ca­to dalle chi­ac­chiere in cit­tà è ori­en­ta­to ver­so le prossime elezioni comu­nali. “Chi sarà il prossi­mo sin­da­co?” “Spe­ri­amo che Iddio ce la man­di buona..” e via dicen­do. Attual­mente la lista dei can­di­dati del PD, la mag­giore forza polit­i­ca del­la cit­tà, è com­pos­ta da Mat­teo Tor­toli­ni, Mar­ti­na Pietrel­li, Mas­si­mo Giu­liani, Mar­co Mac­chioni, Ful­vio Murzi, Mar­co Chiarei. Ma sem­bra che nel range degli elet­tori tra i 20 e i 50 anni, i can­di­dati che, al di là del­la loro popo­lar­ità, destano mag­giore inter­esse siano Mat­teo Tor­toli­ni e Mar­ti­na Pietrel­li. Cer­can­do di ess­er più chiari, appare nat­u­ral­mente evi­dente aspet­tar­si un sin­da­co che sia sicu­ra­mente gio­vane e politi­ca­mente capace. Mat­teo e Mar­ti­na rap­p­re­sen­tano tale figu­ra nonos­tante nel Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co “l’uno rispec­chi la vec­chia guardia (Cuper­lo) e l’altra la nuo­va (Ren­zi)”. Al di là di come andrà a finire ques­ta sto­ria, cre­do che fru­gan­do nell’ immag­i­nario di un poten­ziale elet­tore si pos­sa trovare una mon­e­ta del­la quale ogni lato rap­p­re­sen­ti uno di questi can­di­dati. Cer­ta­mente il risul­ta­to delle pri­marie per la scelta del seg­re­tario nazionale del PD ha mes­so in evi­den­za in modo piut­tosto forte e soprat­tut­to inaspet­ta­to (dato il back­ground socio-cul­tur­ale del­la nos­tra cit­tà), quale sia la cor­rente polit­i­ca che per­vade gli elet­tori. E quan­ta sia la volon­tà di rin­no­vare e creare nuove idee e strate­gie per com­pen­sare la crisi, non solo del­la siderur­gia ma anche delle attiv­ità com­mer­ciali e del pub­bli­co impiego. Anche se Mar­ti­na rap­p­re­sen­ta politi­ca­mente la cor­rente filoren­ziana, siamo sicuri che si proi­et­terà oltre lo slo­gan del­la “rot­ta­mazione” ver­so una vera e pro­pria “rin­no­vazione”. E d’altra parte Mat­teo non rap­p­re­sen­ta sicu­ra­mente il clas­si­co “cuper­liano” del­la sin­is­tra che più si richia­ma alla tradizione tutt’altro: la paro­la “inno­vazione” riecheg­gia sem­pre in modo bril­lante in ogni suo dis­cor­so e col­lo­quio ver­so il pub­bli­co politi­co e non. Per cui cre­do fer­ma­mente che dovrem­mo cer­care di focal­iz­zarci su quali siano le nos­tre aspet­ta­tive e non cer­ta­mente intrapren­dere una dis­cus­sione di carat­tere politi­co.
Con­sideran­do la situ­azione attuale rap­p­re­sen­ta­ta da una crisi dram­mat­i­ca che scon­volge il paese e con­sideran­do Piom­bi­no e le sue prob­lem­atiche cor­re­late all’ indus­tria che, come un effet­to domi­no, si per­cuotono su tut­ti i set­tori dell’ econo­mia del­la cit­tà, il prossi­mo sin­da­co si tro­verà ad affrontare una situ­azione a dir poco com­pli­ca­ta. La sper­an­za è che non rin­un­ci a spin­gere ver­so la direzione del­lo svilup­po e dell’ inno­vazione attra­ver­so, a mio parere, un canale più diret­to cit­tadi­no-ammin­is­trazione comu­nale. Ed ecco che final­mente tor­ni­amo al pri­mo con­cet­to anzi ver­bo dis­cus­so inizial­mente: ”ascoltare i cit­ta­di­ni”. Sarebbe già suf­fi­ciente pot­er sper­are che un cit­tadi­no che pre­sen­ta un prog­et­to inno­v­a­ti­vo ed attua­bile nel set­tore pri­va­to o pub­bli­co (che sia nel­la ris­torazione, nel­la ges­tione di strut­ture tur­is­tiche, nell’ impre­sa edilizia e così via..), potesse avere la pos­si­bil­ità di essere val­u­ta­to in tut­ta onestà e trasparen­za; che potesse parte­ci­pare ad un ban­do pub­bli­co, con la con­sapev­olez­za di essere giu­di­ca­to sul­la base delle sue com­pe­ten­ze pro­fes­sion­ali. Ogni cit­tadi­no volen­teroso, dovrebbe avere l’opportunità di con­tribuire atti­va­mente a rigener­are una Piom­bi­no più flori­da. Il prossi­mo sin­da­co dovrà inve­stire molto sul­la inter­locuzione con i cit­ta­di­ni, per­ché i piom­bi­ne­si pos­sono rap­p­re­sentare una vera risor­sa e un baci­no di idee per rigener­are e non solo per rat­top­pare la nos­tra cit­tà che recen­te­mente sta sof­fren­do di trau­mi generati da una infor­mazione con­fusa spe­cial­mente su Luc­chi­ni e sul por­to. L’imperativo è che si ascolti e si chiarisca i dub­bi dei cit­ta­di­ni come meto­do per­ma­nente di lavoro.

 (Foto di Pino Bertel­li)

 

 

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