Comitato Salute Pubblica risponde a Legambiente

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PIOMBINO 12 feb­braio 2020 — Il Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no Val di Cor­nia  prende atto del­la comu­ni­cazione invi­a­ta a mez­zo stam­pa da Legam­bi­ente  l’8 feb­braio 2020.
Tut­tavia sarebbe gra­di­to un con­cre­to com­men­to in mer­i­to alla ques­tione iner­ente alla dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano,  nata nel 1997, per  rifiu­ti soli­di urbani del com­pren­so­rio e per lo smal­ti­men­to degli scar­ti siderur­gi­ci del­lo sta­bil­i­men­to.
Una dis­car­i­ca gesti­ta pri­ma da Asiu e suc­ces­si­va­mente da RIMa­te­ria, sita a poche decine di metri dalle abitazioni preesisten­ti, in un’area  palu­dosa, a ris­chio idro­ge­o­logi­co  e più volte allu­vion­a­ta, a meno di 5 chilometri dal cen­tro stori­co di Piom­bi­no, a meno di 2 chilometri dal mare, con­fi­nante con il Fos­so Cor­nia Vec­chia, alle porte del­la cit­tà, sul­la stra­da per le spi­agge del gol­fo di Fol­loni­ca,  adi­a­cente al trac­cia­to des­ti­na­to a ospitare la bretel­la di col­lega­men­to con il por­to.
Dal 2015  i rifiu­ti soli­di urbani,  con la creazione dei tre ATO region­ali , ven­gono por­tati da  Sei Toscana nel­la dis­car­i­ca delle Stril­laie, in provin­cia di  Gros­se­to. A questo pun­to si sarebbe potu­to decidere di chi­ud­ere la dis­car­i­ca, ma invece, a causa di un “buco” di  bilan­cio di diver­si mil­ioni, si decide di trasfor­mar­la in un impianto di smal­ti­men­to di rifiu­ti spe­ciali, non più quin­di a  servizio solo del­la Val di Cor­nia ma un “polo nazionale di rifiu­ti . Purtrop­po a Ischia di Cro­ciano non è fini­to un gram­mo dei rifiu­ti dell’area indus­tri­ale del SIN di Piom­bi­no in tut­ti questi anni di attiv­ità. Come si può sper­are di con­sid­er­ar­la anco­ra una dis­car­i­ca a servizio delle boni­fiche del sito indus­tri­ale? Con­cor­diamo sul­la osser­vazione n.3 pre­sen­ta­ta da Legam­bi­ente  riguardante il dan­no erar­i­ale derivante dal­lo sman­tel­la­men­to del­la TAP (Tec­nolo­gie ambi­en­tali pulite). Ma siamo del parere che bisognerebbe  rimet­ter­la in fun­zione  ques­ta TAP, dal momen­to che è costa­ta 11 mil­ioni, dei quali 6 del­la Comu­nità Euro­pea. Si trat­ta di  un impianto mai  uti­liz­za­to  che nem­meno RIMa­te­ria intende rimet­tere in fun­zione a breve, basti leg­gere il prog­et­to di ampli­a­men­to che prevede l’ impiego di  impianti mobili di una dit­ta ester­na per fare in loco quel­lo che avrebbe dovu­to fare la TAP.
Invece, di ipote­si di dan­no erar­i­ale nei con­fron­ti del­la Regione Toscana, si par­la  nel pro­ced­i­men­to penale in cor­so pres­so la Procu­ra di Firen­ze,   in quan­to sareb­bero sta­ti smalti­ti rifiu­ti spe­ciali peri­colosi  nel­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano  medi­ante pro­duzione di cer­ti­fi­cati di anal­isi fal­si. Quel­lo che pre­oc­cu­pa questo Comi­ta­to non è solo il dan­no erar­i­ale ma soprat­tut­to  il dram­mati­co e irre­versibile  dan­no all’ambiente e alla salute dei cit­ta­di­ni, sebbene qual­cuno sosten­ga che quel­lo del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano sia solo un prob­le­ma di  “puz­zo”.
Da un recente stu­dio del dipar­ti­men­to di Epi­demi­olo­gia del Servizio San­i­tario Regionale del Lazio “abitare entro 5 chilometri da una dis­car­i­ca potrebbe aumentare del 5% il ris­chio di dis­tur­bi res­pi­ra­tori, e del 34% quel­lo di can­cro ai pol­moni” , da un recente dibat­ti­to orga­niz­za­to da questo Comi­ta­to sul­la salute del nos­tro ter­ri­to­rio, il Prof. Fab­rizio Bianchi del CNR di Pisa ha forte­mente con­siglia­to la neces­sità di avviare una VIS (Val­u­tazione di Impat­to sul­la Salute) per guardare in maniera più appro­fon­di­ta la salute dei cit­ta­di­ni del­la Val di Cor­nia. La vari­ante al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co Comu­nale mira a togliere ogni velleità  di fare prof­it­to a scapi­to del­la salute dei cit­ta­di­ni e dell’ambiente e la conc­re­ta pos­si­bil­ità che Piom­bi­no diven­ti un “polo nazionale di rac­col­ta e smal­ti­men­to rifiu­ti”.
Ci sarem­mo aspet­tati le  osser­vazioni in mer­i­to alla vari­ante dall’azienda che gestisce la dis­car­i­ca e da quelle forze politiche che han­no da sem­pre sostenu­to la neces­sità di una enorme dis­car­i­ca di servizio  ma non da Legam­bi­ente.
Quel­lo che invece ci sarem­mo aspet­tati  da Legam­bi­ente è un sup­por­to alla sal­va­guardia del ter­ri­to­rio del­la Val di Cor­nia, ad esem­pio ponen­do la pro­pria atten­zione :

  • sul rad­doppio del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano tra l’altro vicinis­si­ma all’oasi del WWF “Orti Bot­tagone”  Zona di Pro­tezione Spe­ciale  e zona RAMSAR,
  • sulle dis­cariche abu­sive (la LI53 e la 36 ettari ) nel SIN di Piom­bi­no,
  • sul­la man­ca­ta mes­sa in sicurez­za del­la dis­car­i­ca di Pog­gio ai Ven­ti mal­gra­do sia  finanzi­a­ta da molti anni,
  • sul­la bonifi­ca di “Cit­tà Futu­ra” anch’essa finanzi­a­ta,
  • sul­la bonifi­ca del­la fal­da finanzi­a­ta con 50 mil­ioni di euro,
  • sul­la nasci­ta di Wecol­o­gis­tic  azien­da che trat­ta rifiu­ti peri­colosi e non, prove­ni­en­ti da tut­ta Italia , sita in un   capan­none “ex indus­tri­ale” a segui­to di una vari­azione di des­ti­nazione urban­is­ti­ca,
  • sull’azienda sper­i­men­tale  “Tyre­birth” che trat­ta pneu­mati­ci esausti,
  • sul­la Creo che avrebbe dovu­to trattare rifiu­ti all’ingresso di Piom­bi­no,
  • sul par­co eoli­co, 6 gigan­tesche pale eoliche, poste a ridos­so del litorale sab­bioso,
  • su i due parchi foto­voltaici che dovreb­bero essere real­iz­za­ti su ter­reni agri­coli,
  • sui  “mag­a­zz­i­ni boa” real­iz­za­ti sul­la spi­ag­gia del gol­fo di  Barat­ti can­dida­to pat­ri­mo­nio dell’Unesco,

ed infine

  • sul  trac­cia­to  del­la S.S.398  adi­a­cente alla dis­car­i­ca e des­ti­na­ta a pas­sare dal quartiere Cotone facen­do un giro ad arco  per arrivare al por­to.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia

I prece­den­ti

PIOMBINO 8 feb­braio 2020 — L’intervento del Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca di Piom­bi­no non è un attac­co alla legit­tim­ità dell’operato del nos­tro Cir­co­lo, ben­sì di tut­ta Legam­bi­ente. Una vera e pro­pria invet­ti­va, invi­a­ta a tut­ti i media, sebbene ind­i­riz­za­ta alle pres­i­den­ze, nazion­ali e region­ali, dell’associazione. Un testo in cui viene insin­u­a­to il dub­bio che la nos­tra com­pagine sociale non tuteli l’ambiente e la salute.
Vogliamo solo sug­gerire agli esten­sori del­la let­tera, nel caso in cui non abbiano con­di­vi­so le nos­tre osser­vazioni alla Vari­ante al RUC, pro­to­col­late in data 31 gen­naio 2020, di atten­er­si stret­ta­mente al mer­i­to delle ques­tioni da esse soll­e­vate. A nos­tro modesto avvi­so, infat­ti, l’ambientalismo del NO e quel­lo altret­tan­to per­ni­cioso del FARE, sono due fac­ce del­la stes­sa medaglia. Quel­la che rifugge lo stu­dio appro­fon­di­to dei doc­u­men­ti e la stra­da imper­via del­la com­p­lessità. Nel caso di specie, ques­ta Vari­ante Urban­is­ti­ca non ci con­vince, per com’è fat­ta tec­ni­ca­mente e per come ten­ta d’ingenerare facili con­sen­si alla scala locale.
Quan­to all’accusa, più o meno vela­ta, che sarem­mo col­lat­er­ali a un cer­to schiera­men­to politi­co, vor­rem­mo qui ricor­dare due sem­pli­ci cose.
La pri­ma è che Legam­bi­ente non solo non rin­nega ma riven­di­ca di far Polit­i­ca. Quel­la con la P maius­co­la. Che per noi vuol dire: atten­zione costante, tenace, luci­da, a perseguire il bene comune. Il bene del­la Polis, appun­to.
La sec­on­da è che Legam­bi­ente, rad­i­cal­mente e orgogliosa­mente autono­ma dal cir­cuito dei Par­ti­ti (di tut­ti i Par­ti­ti), non ha mai fat­to scon­ti a nes­suno. Dal pun­to di vista gior­nal­is­ti­co, ques­ta insin­u­azione assume per­al­tro involon­tari­a­mente la cifra del grottesco, per­ché in ver­ità basterebbe cer­care su un qual­si­asi motore di ricer­ca per imbat­ter­si nelle tante e sfer­zan­ti critiche che l’associazione ha riv­olto a tutte le sin­da­ca­ture piom­bi­ne­si che han­no pre­ce­du­to l’attuale.
O i com­po­nen­ti del Comi­ta­to non han­no memo­ria delle tante battaglie con­dotte a dife­sa del litorale di Barat­ti, o con­tro le tante Vari­anti ambi­en­tal­mente dan­nose per questo ter­ri­to­rio? Non ricor­dano o fan­no fin­ta di non ricor­dare chi era in pri­ma lin­ea con­tro l’inquinamento dell’area indus­tri­ale, quan­do abbi­amo com­bat­tuto stren­u­a­mente con­tro la venu­ta dei cosid­det­ti “fanghi di Bag­no­li”?
Insom­ma, invi­ti­amo tut­ti a dis­cutere e a dialog­a­re sul mer­i­to delle ques­tioni. Il con­flit­to, quan­do civile, aiu­ta e non deprime cer­to la democrazia, a Piom­bi­no come nel resto del Paese.

Ste­fano Ciafani, Pres­i­dente Nazionale di Legam­bi­ente
Faus­to Fer­ruz­za, Pres­i­dente di Legam­bi­ente Toscana
Adri­ano Bruschi, Pres­i­dente di Legam­bi­ente Val di Cor­nia

PIOMBINO 7 feb­braio 2020 — L’associazione “Cir­co­lo Legam­bi­ente Val di Cor­nia” ha pre­sen­ta­to  nove osser­vazioni ed oppo­sizione alla Vari­ante con la quale il Comune di Piom­bi­no ha deciso di cam­biare la des­ti­nazione d’u­so del­l’area di Ischia di Cro­ciano da zona per smal­ti­men­to rifiu­ti a par­co pub­bli­co urbano. Una vari­ante adot­ta­ta che per essere approva­ta dovrà pas­sare di nuo­vo dal Con­siglio Comu­nale che dis­cuterà le osser­vazioni che nel frat­tem­po sono state pre­sen­tate. Tra queste, appun­to, le osser­vazioni di Legam­bi­ente. Nel frat­tem­po su tali osser­vazioni ha pre­so una posizione molto  crit­i­ca il Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia con una let­tera invi­a­ta al Pres­i­dente di Legam­bi­ente Italia, Ste­fano Ciafani, e al Pres­i­dente di  Legam­bi­ente Toscana, Faus­to Fer­ruz­za.
Pub­blichi­amo il comu­ni­ca­to stam­pa di Legam­bi­ente del­la Val di Cor­nia e la let­tera del Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia.

Cir­co­lo Legam­bi­ente Val di Cor­nia
Sono nove le osser­vazioni che avanzi­amo nei con­fron­ti del­la vari­ante del­la zona di Ischia di Cro­ciano. Ques­ta vari­ante cam­bia la des­ti­nazione d’uso da area di trat­ta­men­to, rici­clo e smal­ti­men­to rifiu­ti (F6) in area di par­co pub­bli­co urbano (Fg).
Tra le prin­ci­pali osser­vazioni rile­vi­amo che il cam­bio di des­ti­nazione d’uso causerebbe l’insostenibilità eco­nom­i­ca degli inter­ven­ti di bonifi­ca già prog­et­tati, sia per quan­to con­cerne le dis­cariche già esaurite, sia dell’area Li53 che dell’intera area Sin in quan­to si neces­si­tano con­cen­trazioni infe­ri­ori dei para­metri chimi­ci del suo­lo. In aggiun­ta, l’impossibilità di ges­tione dei rifiu­ti prove­ni­en­ti dal­la rimozione dei cumuli abban­cati abu­si­va­mente, dal­la mes­sa in sicurez­za dell’area, dalle demolizioni, dal­la rimozione dei cosid­det­ti hot spot e la bonifi­ca dei ter­reni prove­ni­en­ti da Cit­tà Futu­ra.
La demolizione dell’impianto TAP sarebbe un enorme dan­no erar­i­ale, dato il cos­to di cir­ca 10 mil­ioni di finanzi­a­men­ti pub­bli­ci e con­sis­ten­ti con­tribu­ti comu­ni­tari, con la prospet­ti­va che l’Unione Euro­pea richie­da il rim­bor­so delle somme ver­sate come cofi­nanzi­a­men­to. Inoltre, si priverebbe il ter­ri­to­rio di asset strate­gi­ci indis­pens­abili al risana­men­to ambi­en­tale ed alla com­pet­i­tiv­ità del sis­tema ter­ri­to­ri­ale.
Si ril­e­va il con­trasto con le final­ità indus­tri­ali dell’area, pre­viste nel piano strut­turale e la man­ca­ta dimostrazione del­la com­pat­i­bil­ità, in ter­mi­ni di salute pub­bli­ca, dei poten­ziali fruitori di tale area a par­co in relazione con gli ambiti indus­tri­ali cir­costan­ti che rimar­reb­bero anco­ra in essere.
Esiste già un prog­et­to di rinat­u­ral­iz­zazione delle dis­cariche già approva­to con VIA e con parere pos­i­ti­vo del­la Soprint­en­den­za, di cui si avrebbe la certez­za di essere real­iz­za­to, al con­trario del­la Vari­ante. Questo è pre­vis­to dal piano indus­tri­ale di RIMa­te­ria, dopo la chiusura delle dis­cariche. La vari­ante inter­ferisce con questo prog­et­to preesistente sen­za assi­cu­rarne la real­iz­zazione.
Si osser­va il con­trasto con il PTC del­la Provin­cia di Livorno che prevede un Sis­tema fun­zionale delle attiv­ità eco­nomiche e indi­vid­ua obi­et­tivi prestazion­ali per il con­sol­i­da­men­to del­la pre­sen­za indus­tri­ale, tra i quali: un Sis­tema fun­zionale dei rifiu­ti, che deve pot­er sod­dis­fare lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti prodot­ti sul ter­ri­to­rio.
Si omet­tono pareri ambi­en­tali come quel­lo del Nucleo regionale di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale e suc­ces­si­va delib­era del­la Giun­ta Regionale rilas­ciati nell’ambito del pro­ced­i­men­to di VIA.
“- Sot­to il pro­fi­lo ambi­en­tale, nel sen­so di tutela dell’ambiente, l’opzione zero (man­ca­ta real­iz­zazione del prog­et­to RiMa­te­ria) non è quin­di preferi­bile, sia rispet­to al tema del­la neces­sità di provvedere alle oper­azioni di bonifi­ca, che rispet­to alle prob­lem­atiche di emis­sione degli odori, che potreb­bero invece essere gestite attra­ver­so speci­fiche pre­scrizioni e modal­ità di colti­vazione.”
Quel­lo che non è accetta­bile è che il doc­u­men­to pre­lim­inare, di assogget­ta­bil­ità ad una val­u­tazione strate­gi­ca (VAS), da sot­to­porre alla com­mis­sione regionale, sia così lacunoso e scar­so di anal­isi. In prat­i­ca man­ca del tut­to una val­u­tazione strate­gi­ca, da parte dell’amministrazione comu­nale, una sua pro­pos­ta di strate­gia di bonifi­ca, di ges­tione del ter­ri­to­rio indus­tri­ale e dei rifiu­ti spe­ciali-indus­tri­ali, da portare in dis­cus­sione. Non fa una seria anal­isi, di quel­li che potran­no essere gli impat­ti sec­on­dari ed indi­ret­ti che potran­no deter­mi­nar­si con una vari­ante di questo tipo, dan­do per scon­ta­to che il ter­mine “par­co o area verde” sig­ni­fichi salute e per­tan­to, una tale des­ti­nazione non deter­mi­ni impat­ti derivati di alcun tipo. Si richiede per­tan­to che si pre­sen­ti un vero e qual­i­fi­ca­to stu­dio di VAS come pre­scrit­to dal­la nor­ma­ti­va vigente. Si dica, almeno a gran­di linee, dove devono finire i rifiu­ti pre­sen­ti e futuri dell’area indus­tri­ale, come devono essere trat­tati e con quali con­ve­nien­ze eco­nomiche.
In con­clu­sione cre­di­amo che ques­ta vari­ante sia un atto che conc­re­ta­mente impedisce gli inter­ven­ti di risana­men­to ambi­en­tale di quell’area, al con­trario di ciò che l’amministrazione vuole far credere.

Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia
Spett.le Legam­bi­ente Italia
Pres­i­dente Ste­fano Ciafani
Spett.le Legam­bi­ente Toscana
Pres­i­dente Faus­to Fer­ruz­za
Siamo il Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no Val di Cor­nia, un Comi­ta­to for­ma­to da cir­ca quat­tro­cen­to per­sone che da oltre due  anni  com­bat­te con­tro l’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano nel Comune di Piom­bi­no, una dis­car­i­ca che attual­mente  è cir­ca 1,850 mil­ioni di metri cubi per­venu­ti da nove regioni ital­iane, non un gram­mo dal nos­tro SIN, e che ha recen­te­mente ottenu­to la VIA per altri 2,850 mil­ioni di metri cubi di rifiu­ti spe­ciali. Alcu­ni di noi vivono vicinis­si­mi alla dis­car­i­ca, a cir­ca 200 metri, suben­do enor­mi dis­a­gi  da ques­ta azien­da, RIMa­te­ria. La soci­età che gestisce la dis­car­i­ca è ogget­to di con­tin­ue dif­fide da parte del­la Regione Toscana iner­en­ti la ges­tione del­la pro­duzione del per­co­la­to e del  bio­gas  poiché man­cano le cop­er­ture sia provvi­sorie che defin­i­tive. Insom­ma una soci­età che negli anni ha pen­sato a fare prof­itti e a inve­stire ben poco per la  mes­sa a nor­ma. In prat­i­ca attual­mente i cit­ta­di­ni di Piom­bi­no si trovano a dover con­vi­vere con i dis­a­gi di una dis­car­i­ca di rifiu­ti spe­ciali che avrebbe dovu­to smaltire i rifiu­ti del SIN di Piom­bi­no ma che neanche un gram­mo  di quei rifiu­ti ha smalti­to in tut­ti questi anni.
Al fine di tute­lare la nos­tra salute ed il rispet­to del­l’am­bi­ente il  Comune di Piom­bi­no, con­trario all’ampliamento del­la dis­car­i­ca, ha  adot­ta­to una vari­ante urban­is­ti­ca che prevede una zona di “par­co urbano” vici­no alla dis­car­i­ca. Siamo rimasti  per­p­lessi quin­di , ed in alcu­ni casi increduli, davan­ti alle nove osser­vazioni che  Adri­ano Bruschi, in rap­p­re­sen­tan­za del Cir­co­lo Legam­bi­ente del­la Val di Cor­nia, ha appe­na pre­sen­ta­to in Comune sul­la vari­ante urban­is­ti­ca stes­sa.
Queste nove osser­vazioni  a noi sem­bra­no più un’arringa a sosteg­no dell’ampliamento di un impianto di rifiu­ti, una posizione per niente rispet­tosa dell’ambiente ma molto vic­i­na a una cer­ta parte polit­i­ca.
Con­trari­a­mente a quan­to sostenu­to dal vostro del­e­ga­to Adri­ano Bruschi, il Comi­ta­to ritiene estrema­mente peri­coloso con­sid­er­are la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano a servizio delle boni­fiche in quan­to ad oggi non è par­ti­to nes­sun prog­et­to di bonifi­ca, non si par­la di demolizioni d’impianti e nelle aree che un tem­po era­no des­ti­nate a zone cus­cinet­to a verde per la cit­tà, insistono ed insis­ter­an­no impianti indus­tri­ali siderur­gi­ci.  A Piom­bi­no sono arrivati solo rifiu­ti  da fuori, nonos­tante la dis­car­i­ca sia pre­sente dal 1997.
Quin­di per noi ben ven­ga la vari­ante a “par­co urbano”, forse sarebbe un pri­mo ma impor­tante pas­so in avan­ti per ridis­eg­nare un ter­ri­to­rio. Ques­ta vari­ante a nos­tro modo di vedere ci tutela molto di più per­ché allon­tanerebbe il perimetro del­la dis­car­i­ca dalle nos­tre case, per­me­t­terebbe un mag­giore fil­tro con essa, sarebbe final­mente chiaro a tut­ti che da una parte ci sono i rifiu­ti che devono essere mes­si in sicurez­za e dall’altra la cit­tà.
Inoltre, il  sis­tema fun­zionale dei rifiu­ti, come lo definisce  il vostro del­e­ga­to Adri­ano Bruschi, che dovrebbe pot­er sod­dis­fare lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti prodot­ti sul ter­ri­to­rio, non tiene con­to che nel­la nos­tra zona le imp­rese sono sem­pre meno, tan­to che sono solo i rifiu­ti spe­ciali “da fuori” ad essere gesti­ti da RIMa­te­ria e, di cer­to,  non potran­no essere i rifiu­ti delle boni­fiche per il cui smal­ti­men­to l’azienda non è  autor­iz­za­ta. Se invece il Sig. Bruschi si riferisce allo smal­ti­men­to degli scar­ti del­la ripresa del­la siderur­gia basti sapere che le nuove acciaierie con forni elet­tri­ci non pro­dur­reb­bero più la stes­sa  quan­tità di rifiu­ti delle acciaierie con alto­forno, anzi i forni elet­tri­ci mod­erni riescono a rici­clare gran parte delle scorie di pro­duzione.  Purtrop­po sul nos­tro ter­ri­to­rio insiste già un’azienda che trat­ta rifiu­ti peri­colosi, la  Wecol­o­gis­tic, e a questo propos­i­to chiedi­amo che posizione abbia   Legam­bi­ente Val di Cor­nia: è favorev­ole anche a  ques­ta azien­da che incre­men­ta  un notev­ole sposta­men­to di  mer­ci peri­colose via ter­ra ‚via fer­rovia e via mare? Ma aldilà di tut­to, fare di una cit­tà di mare, una “cit­tà dei rifiu­ti” ren­derebbe qual­si­asi pos­to poco invi­tante per viver­ci e per svilup­pare economie alter­na­tive, meno impat­tan­ti di una dis­car­i­ca.
Soprat­tut­to rima­ni­amo mer­av­igliati  di quan­to con­ti­amo assai poco come cit­ta­di­ni  e res­i­den­ti per un’as­so­ci­azione che ha scel­to come sua mis­sione la dife­sa del­l’am­bi­ente! Per questo rib­a­di­amo che la posizione assun­ta da Legam­bi­ente Val di Cor­nia sia una posizione polit­i­ca e che di  fat­to non rien­tra nelle sue com­pe­ten­ze. Dopo mesi di una lot­ta sen­za inter­ruzioni, siamo stanchi e delusi da chi dovrebbe tute­lar­ci ed invece pen­sa alla sosteni­bil­ità di una dis­car­i­ca.
Ma  cosa ne pen­sano Legam­bi­ente Nazionale e Regionale?

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