Concordia, la decisione slitta di 10 giorni

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Fiorenzo Bucci

PIOMBINO 9 giug­no 2014 - Chissà se entro la fine di giug­no finirà la bagarre che si pro­trae da mesi. Per allo­ra è infat­ti pre­vis­to il pro­nun­ci­a­men­to defin­i­ti­vo sul prog­et­to del­la Cos­ta per trasferire e smaltire il relit­to del­la Con­cor­dia nel por­to di Gen­o­va.  La cosa è aus­pi­ca­bile per­ché un po’ di chiarez­za a questo pun­to è davvero nec­es­saria. Negli ulti­mi due anni se ne sono sen­tite di tut­ti i col­ori. Ora final­mente siamo alla por­ta con i sas­si. Oggi a Roma, nel­la sede del­la Pro­tezione civile, si è tenu­ta l’an­nun­ci­a­ta riu­nione del­la Con­feren­za dei servizi per esam­inare il prog­et­to pre­sen­ta­to dal­la Cos­ta Crociera, un volu­mi­noso doc­u­men­to di cui nel cor­so di questo arti­co­lo cer­chi­amo di dare un sun­to. All’in­con­tro han­no parte­ci­pa­to  i rap­p­re­sen­tan­ti di Provin­cia di Gros­se­to,  Comune di iso­la del Giglio, Regione Toscana, Arpat, Azien­da san­i­taria di Gros­se­to, Comune e Provin­cia di Gen­o­va, Regione Lig­uria, Arpal, Autorità por­tuale di Gen­o­va,  Min­is­teri dell’interno, dell’ambiente e del­la tutela del ter­ri­to­rio e del mare, delle infra­strut­ture e dei trasporti, del­la salute e dei beni e delle attiv­ità cul­tur­ali, Ispra, Isti­tu­to supe­ri­ore di san­ità, Agen­zia delle dogane. All’o­dine del giorno dei lavori era sta­ta inseri­ta la dis­cus­sione del prog­et­to che la stes­sa Con­feren­za dei servizi avrebbe dovu­to approvare, sec­on­do le indi­cazioni gov­er­na­tive, entro il 16 giug­no. Il numero delle inte­grazioni pro­poste e la neces­sità di avere ulte­ri­ore tem­po per esam­inare il piano del­l’ar­ma­tore, ha indot­to il prefet­to Fran­co Gabriel­li a chiedere all’esec­u­ti­vo una pro­ro­ga di dieci giorni sul­la sca­den­za già indi­ca­ta. Di fat­to, se la richi­es­ta ver­rà accol­ta com’è pres­soché scon­ta­to, si ripro­pone un nuo­vo cal­en­dario dei lavori del­la Con­feren­za che tornerà a riu­nir­si il 16 per un ulte­ri­ore esame del prog­et­to per poi pro­cedere all’ap­provazione il 26 giug­no. Ai risul­tati di oggi si è giun­ti attra­ver­so un dibat­ti­to lun­go e pieno di polemiche che sono cresciute con l’ap­prossi­mar­si dei giorni in cui una deci­sione finale dovrà essere adot­ta­ta.

La fine del Van­guard e la scelta del traino ver­so Gen­o­va
Al soli­to par­ti­amo dai fat­ti. Qualche set­ti­mana fa, soprat­tut­to per inizia­ti­va del min­istro dell’ambiente Gian­lu­ca Gal­let­ti si è appre­sa del­la volon­tà dell’armatore di uti­liz­zare il Van­guard per un even­tuale trasfer­i­men­to all’estero del relit­to, cosa Trainopos­si­bile solo con l’ausilio del chi­at­tone semi­som­mergi­bile.  La reazione è sta­ta decisa e, da parte del gov­er­no, ori­en­ta­ta ad ottenere la demolizione del­la nave in un por­to ital­iano. Qualche giorno dopo l’ipotesi Van­guard è cadu­ta e la Cos­ta ha annun­ci­a­to la volon­tà di uti­liz­zare il traino con i rimorchi­a­tori per ricov­er­are la Con­cor­dia nel por­to di Gen­o­va. Ovvero in un por­to ital­iano come indi­ca­to dal gov­er­no. Non è dato a sapere quan­to abbia con­ta­to la posizione dell’esecutivo nel­la rin­un­cia al chi­at­tone o quan­to invece abbiano pesato le dif­fi­coltà tec­niche legate all’impossibilità del­la nave olan­dese di soll­e­vate oltre le 120mila ton­nel­late (la Con­cor­dia staz­za 114mila ton­nel­late che oggi aumen­tano di molto a causa del peso dei cas­soni per il gal­leg­gia­men­to e dell’acqua anco­ra con­tenu­ta nel­lo scafo). Fat­to è che la volon­tà del gov­er­no comunque è sta­ta sod­dis­fat­ta. 

La ribel­lione dei “toscani” ori­en­tati su Piom­bi­no
Non è sta­ta sod­dis­fat­ta invece quel­la forte cor­rente di pen­siero che da sem­pre pun­ta alla demolizione del relit­to nel por­to di Piom­bi­no. Il gov­er­na­tore Enri­co Rossi, l’ex sin­da­co Gian­ni Ansel­mi, il sot­toseg­re­tario Sil­via Velo, l’onorevole Andrea Man­ci­ul­li, il nuo­vo sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani, il con­sigliere regionale Mat­teo Tor­toli­ni, il seg­re­tario del­la fed­er­azione Pd di  Piom­bi­no e dell’Elba, Vale­rio Fabi­ani, il sin­da­cal­ista Mirko Lami, il pres­i­dente del­la provin­cia di Gros­se­to Leonar­do Mar­ras ed altri anco­ra non han­no fat­to man­care la loro voce di protes­ta spes­so con toni Velomolto for­ti.  Si è arrivati così alla man­i­fes­tazione di ven­erdì 6 giug­no sul­la banchi­na del por­to di Piom­bi­no. Gli inter­ven­ti, in prim­is quel­lo del gov­er­na­tore, sono sta­ti asso­lu­ta­mente decisi. Rossi, per esem­pio, ha invi­a­to al gov­er­no un “mes­sag­gio forte e chiaro” per­ché “non fac­cia inchi­ni alla Cos­ta Crociere” che comunque non “cre­do — ha det­to il  pres­i­dente — si voglia sput­tanare in ques­ta maniera”.  Ven­erdì 6 giug­no il capo del­la giun­ta regionale ave­va già avu­to modo di esam­inare “La relazione ambi­en­tale rel­a­ti­va al prog­et­to di trasfer­i­men­to del relit­to del­la nave cos­ta Con­cor­dia al por­to di Gen­o­va” e la con­tes­tuale comu­ni­cazione sulle “Con­sid­er­azioni in mer­i­to alla scelta dei prog­et­ti di trasfer­i­men­to  di rici­clag­gio del relit­to di Cos­ta Con­cor­dia”, due doc­u­men­ti datati 25 mag­gio e resi pub­bli­ci dal­la grande stam­pa il 7 giug­no. Così Rossi ha potu­to addirit­tura affer­mare, nel suo inter­ven­to alla man­i­fes­tazione, che “se alla riu­nione di lunedì 9 giug­no (ndr: quel­la di oggi) sarà pre­sente il pres­i­dente dell’autorità por­tuale di Gen­o­va e non quel­lo di Piom­bi­no” lui si alz­erà e se ne andrà. Di fat­to però il gov­er­na­tore deve aver suc­ces­si­va­mente ripen­sato ai suoi proposi­ti.

Lo scon­tro tra il gov­er­na­tore Rossi e il prefet­to Gabriel­li
Le prese di posizioni di Rossi e di altri han­no prodot­to la reazione del Com­mis­sario all’emergenza Con­cor­dia, Fran­co Gabriel­li che, in una nota apparsa sul sito del­la Pro­tezione civile, ha così repli­ca­to riban­den­do il dovere di man­tenere la nec­es­saria seren­ità per affrontare, in Con­feren­za dei servizi, la fase di val­u­tazione del prog­et­to pre­sen­ta­to da Cos­ta Crociere: “Sono set­ti­mane che, a mez­zo stam­pa, stan­no uscen­do dichiarazioni, prese di posizioni, con­tenu­ti di doc­u­men­ti che sono al Gabriellivaglio dei mem­bri dell’Osservatorio e di tutte le ammin­is­trazioni pub­bliche con­vo­cate alla Con­feren­za dei Servizi e chia­mate a esprimer­si, ognuna per il pro­prio ambito di com­pe­ten­za, sul rilas­cio delle autor­iz­zazioni e dei nul­la-osta nec­es­sari a nor­ma­ti­va vigente. In tale con­testo, appare dif­fi­cile attribuire a un sogget­to piut­tosto che a un altro la super­fi­cial­ità o il poco rispet­to delle più ele­men­tari regole di cor­ret­tez­za. Comunque, come ormai noto, lunedì 9 tutte le ammin­is­trazioni com­pe­ten­ti avran­no modo di portare sul tavo­lo isti­tuzionale del­la Con­feren­za dei Servizi i rilievi e le richi­este di appro­fondi­men­to che riter­ran­no nec­es­sari, tenen­do pre­sente l’interesse gen­erale di portare lon­tano dal Giglio la Con­cor­dia al più presto e nel­la mas­si­ma sicurez­za, ambi­en­tale e lavo­ra­ti­va, pos­si­bile. Si rib­adisce infine che, con­trari­a­mente a quan­to si tende ad accred­itare, l’Osser­va­to­rio è una strut­tura di con­sulen­za del Com­mis­sario, dal­lo stes­so nom­i­na­ta con appos­i­to decre­to, e nes­suno dovrebbe arrog­a­r­si il dirit­to di par­lare in sua vece, las­cian­do invece che si espri­ma nelle sedi com­pe­ten­ti con la seri­età e la pro­fes­sion­al­ità fino a oggi dimostrate”. La nota del prefet­to non è piaci­u­ta a Rossi che dal can­to suo ha volu­to rib­adire: “Caro Gabriel­li la nos­tra è solo legit­ti­ma dife­sa. Stupisce che lo stes­so richi­amo che riv­ol­gi all’Osser­va­to­rio tu non l’ab­bia riv­olto a Cos­ta Crociere che, sen­za avere i per­me­s­si pub­bli­ci nec­es­sari, inter­viene pub­bli­ca­mente dan­do per scon­ta­to una soluzione che nes­suno ha deciso. Chi ha con­fer­i­to tan­ta Roissisicurez­za a Cos­ta Crociere? Noi no. E allo­ra chi altro? Sarà bene che un pro­nun­ci­a­men­to del gov­er­no ripor­ti tut­ti ai nas­tri di parten­za e con­sen­ta una val­u­tazione ogget­ti­va. Bas­ta con gli inchi­ni a Cos­ta Crociere”. Ne è nato uno vero scon­tro con una suc­ces­si­va rispos­ta di Gabriel­li: “Nes­suno fa inchi­ni: il Com­mis­sario e l’in­tera strut­tura com­mis­sar­i­ale da ormai due anni e mez­zo lavo­ra­no sem­pre e solo nel sol­co di quan­to, di vol­ta in vol­ta, sta­bilisce il Gov­er­no di questo Paese. Gov­er­no che il 16 mag­gio scor­so, con una delib­era, ha indi­ca­to le modal­ità da seguire non per scegliere un prog­et­to per lo smal­ti­men­to del­la Con­cor­dia, ma per val­utare, in base alla nor­ma­ti­va vigente, se il prog­et­to pre­sen­ta­to dal pri­va­to è fat­tibile e autor­iz­z­abile. Se il pres­i­dente del­la Regione Toscana, nelle sue pesan­ti dichiarazioni con le quali si mette in dub­bio il rig­ore del com­por­ta­men­to del Com­mis­sario Fran­co Gabriel­li si riferisce alla nota stam­pa di saba­to del­la strut­tura com­mis­sar­i­ale — si legge nel comu­ni­ca­to — si pre­cisa che non c’è sta­to rim­provero nei con­fron­ti del­l’Osser­va­to­rio (al quale si sono riconosciute, anco­ra una vol­ta, seri­età e pro­fes­sion­al­ità) ma un richi­amo a chi si era arroga­to il dirit­to di par­lare per suo con­to. Si ricor­da, inoltre, allo stes­so Pres­i­dente Rossi che l’Osser­va­to­rio è una strut­tura di con­sulen­za del Com­mis­sario per la ges­tione del­l’e­mer­gen­za, Com­mis­sario del­e­ga­to del Gov­er­no e non del­la Regione Toscana. Il fat­to che l’Osser­va­to­rio sia pre­siedu­to da un rap­p­re­sen­tante del­la Regione fu un atto di sen­si­bil­ità isti­tuzionale del­l’al­lo­ra Gov­er­no su pro­pos­ta del Com­mis­sario. Al con­trario se le sue dichiarazioni a mez­zo stam­pa si riferiscono alla nota inter­na che il Com­mis­sario ha invi­a­to ieri all’Osser­va­to­rio, per chiedere con­to delle uscite medi­atiche pri­ma anco­ra che isti­tuzion­ali, si infor­ma il pres­i­dente che il 30 mag­gio, allorquan­do su una tes­ta­ta nazionale uscirono infor­mazioni e indis­crezioni sul con­trat­to, una nota anco­ra più dura venne invi­a­ta alla soci­età Cos­ta Crociere. Dunque nes­suno fa inchi­ni. Vor­rei riv­ol­gere anco­ra una vol­ta un appel­lo a com­por­ta­men­ti più respon­s­abili da parte di tut­ti, com­in­cian­do con il bandire lin­guag­gi allu­sivi e poco rispet­tosi delle Isti­tuzioni, di cui per­al­tro si chiederà con­to nei modi oppor­tu­ni al fine di tute­lare la pro­pria rispet­ta­bil­ità e onor­a­bil­ità, nonché un invi­to a far valere le pro­prie ragioni nelle sedi com­pe­ten­ti”.

Il prog­et­to per trasportare la Con­cor­dia a Gen­o­va
Vedi­amo cosa dice “La relazione ambi­en­tale rel­a­ti­va al prog­et­to di trasfer­i­men­to del relit­to del­la nave cos­ta Con­cor­dia al por­to di Gen­o­va” che Cos­ta Crociere ha prodot­to e che tan­to clam­ore ha sus­ci­ta­to. Il doc­u­men­to si com­pone di 228 pagine le prime 83 delle quali sono ded­i­cate alle scelte effet­tuate per il trasporto del relit­to a Gen­o­va, men­tre le altre  con­tengono una serie di alle­gati, uno dei quali, prodot­to dal­la Regione Lig­uria e riguardante un polo gen­ovese per il rici­clag­gio e la demolizione delle navi nel por­to di Gen­o­va, è chiara­mente di grande inter­esse anche per Piom­bi­no.

Il con­fron­to tra Piom­bi­no, Gen­o­va e Civ­i­tavec­chia
In quat­tro pagine, all’inizio del­la relazione, viene ripor­ta­ta una sin­te­si del­la val­u­tazione com­p­lessi­va tra i prog­et­ti indi­cati dai tre por­ti che è sta­ta svilup­pa­ta nei par­ti­co­lari dal­la comu­ni­cazione invi­a­ta da Cos­ta alla Con­feren­za dei servizi e che ha per tito­lo: “Con­sid­er­azioni in mer­i­to alla scelta dei prog­et­ti di trasfer­i­men­to e rici­clag­gio del relit­to del­la Cos­ta Con­cor­dia”. In queste quat­tro pagine si pun­tu­al­iz­za che la val­u­tazione obbe­disce a tre cri­teri: “certez­za” del­l’e­si­to, “rispet­to del­l’am­bi­ente” e “con­ve­nien­za eco­nom­i­ca”. Il prog­et­to di cias­cun por­to viene anal­iz­za­to sec­on­do diver­si para­metri come si evince dal­la copia delle quat­tro pagine che alleghi­amo qui di segui­to.
documentone

Da queste tabelle e dal­la più ampie con­sid­er­azioni indi­cate nel­la Comu­ni­cazione, a cui accen­nava­mo, si sono trat­ti giudizi  neg­a­tivi per Piom­bi­no con rifer­i­men­ti che la mag­gior parte dei media ha sin­te­tiz­za­to in una serie di vir­go­let­tati: “A Piom­bi­no i lavori non saran­no com­ple­tati pri­ma di fine set­tem­bre”, “…è per­tan­to da esclud­ere che il relit­to pos­sa essere por­ta­to a Piom­bi­no che non ha un cantiere per cui la demolizione non potrà iniziare pri­ma del­la fine del 2014”, “Piom­bi­no non è sta­to in gra­do di dimostrare il pos­ses­so di alcune cer­ti­fi­cazione rel­a­ti­va al cantiere né di pot­er garan­tire che una vol­ta real­iz­za­to, esso sod­dis­ferà i req­ui­si­ti nec­es­sari”, “…la pro­pos­ta di Piom­bi­no è meno van­tag­giosa sot­to il pro­fi­lo eco­nom­i­co di quel­la pre­sen­ta­ta da Gen­o­va”.

Lo sta­to del relit­to
Tut­to il sec­on­do capi­to­lo del­la relazione viene ded­i­ca­to alla descrizione del­lo sta­to attuale del relit­to. Tra i dati che emer­gono si seg­nala l’indi­cazione cir­ca la resisten­za strut­turale del­lo scafo, il cari­co di acqua dei cas­soni, il col­lega­men­to tra scafo e cas­soni e, al riguar­do, si assi­cu­ra una resisten­za a carichi indot­ti dalle onde marine alte fino a due metri. Par­ti­co­lare atten­zione viene quin­di ded­i­ca­ta alle acque anco­ra pre­sen­ti all’in­ter­no del relit­to per le quali viene indi­ca­to un “piano di mon­i­tor­ag­gio”, val­u­ta­to pos­i­ti­va­mente dal­l’Osser­va­to­rio ambi­en­tale e che ha pre­so in con­sid­er­azione il cam­pi­ona­men­to delle acque in pun­ti indi­vid­uati, le modal­ità di pre­lie­vo, i para­metri da anal­iz­zare e le rel­a­tive metodiche. Al momen­to sono già state effet­tuate tre cam­pagne di mon­i­tor­ag­gio. Alla fine del­la terza cam­pagna sono risul­tati al di sopra dei val­ori di rifer­i­men­to: i sol­fu­ri (1 pun­to), i ten­sioat­tivi anion­i­ci (1 pun­to), il rame (1 pun­to), gli fta­lati (14 pun­ti), gli idro­car­buri pesan­ti (6 pun­ti), i bat­teri di orig­ine fecale (11 pun­ti). La relazione dà, quin­di, notizia di una serie di inter­ven­ti di mit­igazione pre­ven­tivi di fronte agli agen­ti inquinan­ti e infor­ma sul­l’­op­er­azione di recu­pero dei com­bustibili e delle acque nere. Al ter­mine del­la quale è sta­ta prodot­ta una sti­ma del com­bustibile recu­per­a­to (2.036,5 metri cubi) e di quel­lo defini­to “impom­pa­bile” (163 metri cubi). Altri inter­ven­ti han­no già riguarda­to e restano anco­ra all’at­ten­zione per il recu­pero di idro­car­buri all’in­ter­no dei relit­to, sui volu­mi di acque interne al relit­to e sulle sostanze inquinan­ti che per­man­gono nei mag­a­zz­i­ni del­la nave. In una tabel­la ven­gono indi­cati dieci prodot­ti a pri­or­ità alta di inter­ven­to e ven­titré a pri­or­ità media.

Con­testo ambi­en­tale — la rot­ta del relit­to al traino
Il capi­to­lo rel­a­ti­vo al con­testo ambi­en­tale è più lun­go del­la relazione. In esso ven­gono pre­si in con­sid­er­azione le diverse carat­ter­is­tiche del mare, del­la fau­na pro­tet­ta, delle attiv­ità che sul mare si svol­go­no. Il pun­to di parten­za è quin­di l’indi­cazione par­ti­co­lare del­la rot­ta che il relit­to al traino seguirà per giun­gere fino a Gen­o­va attra­ver­san­do l’Arcipela­go toscano, il canale di Cor­si­ca, il Mar lig­ure ed il gol­fo di Gen­o­va. La nave sarà inizial­mente traina­ta in direzione est, fino a cir­ca cinque chilometri dall’isola del Giglio. La rot­ta piegherà poi in direzione sud, pas­san­do a cir­ca dieci chilometri dall’isola di Gian­nu­tri, e suc­ces­si­va­mente in direzione ovest, ver­so la Cor­si­ca.
rotaQuesto trat­to, lun­go cir­ca cen­to chilometri, è local­iz­za­to nell’Arcipelago toscano merid­ionale, e pas­sa cir­ca quindi­ci chilometri a sud dell’isola di Mon­te­cristo. La batime­tria pre­sen­ta una grande vari­abil­ità arrivan­do a cir­ca mille metri a nel­la zona a sud-ovest dell’isola del Giglio a cir­ca due­cen­to metri a sud di Mon­te­cristo. A cir­ca ven­ticinque chilometri dal­la Cor­si­ca la rot­ta pie­ga in direzione nord e corre par­al­lela all’isola nel Canale di Cor­si­ca. In questo trat­to, lun­go cir­ca ottan­ta chilometri, si riscon­tra­no l’isola di Pianosa (cir­ca ven­ti chilometri in direzione est), la cit­tà di Bas­tia, sull’isola cor­sa (cir­ca trenta chilometri in direzione ovest), l’isola d’Elba (cir­ca ven­ticinque chilometri in direzione est) e l’isola di Capra­ia (cir­ca dieci chilometri in direzione est). Lun­go il canale di Cor­si­ca la pro­fon­dità del fon­dale oscil­la tra i quat­tro­cen­to e gli otto­cen­to metri. All’altezza dell’isola di Capra­ia la rot­ta pie­ga in direzione nord-ovest e attra­ver­sa il Mar lig­ure fino al gol­fo di Gen­o­va. In questo trat­to, lun­go cir­ca cen­toset­tan­ta chilometri, si riscon­tra­no le mas­sime pro­fon­dità dei fon­dali (1700 metri). A cir­ca cinque chilometri dal­la cos­ta lig­ure la rot­ta pie­ga ver­so nord-est in direzione del por­to di Gen­o­va Voltri.

Con­testo ambi­en­tale — i vin­coli
Ven­gono pre­si in con­sid­er­azione i prin­ci­pali vin­coli pre­sen­ti nel­l’area attra­ver­sa­ta dal­la rot­ta e seg­nata­mente le aree nat­u­rali soggette a tutela, le restrizioni nau­tiche e mil­i­tari, i vin­coli legati ai beni cul­tur­ali. Per cias­cu­na cat­e­go­ria ven­gono pre­sen­tati stu­di par­ti­co­lari. Da notare l’indi­cazione cir­ca l’al­lon­tana­men­to del­la rot­ta di almeno due miglia nau­tiche dai perimetri esterni di parchi ed aree pro­tette marine e costiere che sono pre­cisa­mente indi­vid­uati dal­la legge.

Con­testo ambi­en­tale — attiv­ità tur­is­tiche e com­mer­ciali
Il capi­to­lo trat­ta del­la sal­va­guar­da delle attiv­ità tur­is­tiche e com­mer­ciali in rifer­i­men­to alla pre­sen­za tur­is­ti­ca soprat­tut­to nelle isole e sul­la cos­ta lig­ure e anche alla pesca. Al riguar­do si scrive che “la rot­ta al traino del­la Cos­ta Con­cor­dia, una vol­ta allon­tana­ta dal­l’iso­la del Giglio, si mantiene il più pos­si­bile lon­tana dalle isole e dalle coste”. Una par­ti­co­lare atten­zione viene ded­i­ca­ta al traf­fi­co navale per il quale non si sot­tace l’in­ten­sità dei mezzi che carat­ter­iz­za le aree inter­es­sate dal­la rot­ta del­la nave.

Con­testo ambi­en­tale — carat­ter­is­tiche meteo­ma­rine
Per la buona rius­ci­ta del trasfer­i­men­to in maniera sicu­ra e rap­i­da un peri­o­do di cinque giorni di buone con­dizioni meteo­ma­rine è essen­ziale. Per questo è sta­to par­ti­co­lar­mente cura­to il capi­to­lo che attiene alle diverse con­dizioni e alle diverse carat­ter­is­tiche del mare inter­es­sato dal­la rot­ta.  Lo stu­dio sulle carat­ter­is­tiche del ven­to si con­clude con l’as­si­cu­razione che nes­sun trasfer­i­men­to ver­rà effet­tua­to se si reg­istr­erà una veloc­ità del ven­to supe­ri­ore a quindi­ci nodi (27,78 chilometri orari). Analoga­mente non ver­rà effet­tua­to il trasfer­i­men­to se l’al­tez­za d’on­da sig­ni­fica­ti­va pre­vista sarà supe­ri­ore ai due metri. Stu­di, nel capi­to­lo riguardano anche la cir­co­lazione delle masse d’ac­qua nel mare inter­es­sato dal traino.

Con­testo ambi­en­tale — ambi­ente meteo­mari­no
Lo stu­dio è par­ti­co­lar­mente cura­to qua­si a pre­venire even­tu­ali e preved­i­bili addeb­iti (leg­gi San­tu­ario dei ceta­cei più volte già richiam­a­to anche nelle cronache). Le specie ven­gono elen­cate e stu­di­ate alcune anche rel­a­ti­va­mente ai tas­si di incon­tro. Lo sfor­zo è quel­lo di dimostrare che la rot­ta non inter­ferirà con i prog­et­ti di dife­sa e pro­tezione del­la fau­na pre­sente nel mare attra­ver­sato dal relit­to. In par­ti­co­lare per quan­to riguar­da gli habi­tat sen­si­bili di Aren­zano, si evi­den­zia come essi siano sit­uati a cir­ca tre chilometri in direzione nord-ovest rispet­to alla direzione del traino.

Prog­et­to di trasfer­i­men­to
Il prog­et­to di trasporto del­la Cos­ta Con­cor­dia dal­l’iso­la del Giglio a Gen­o­va” è un doc­u­men­to elab­o­ra­to dal con­sorzio Titan/Micoperi. L’ob­bi­et­ti­vo prin­ci­pale del­l’­op­er­azione, come si legge nel­la relazione, è quel­lo di “iden­ti­fi­care le mis­ure da adottare per­ché la parten­za del­la nave dal­la sua attuale ubi­cazione e il trasporto ver­so il por­to di ricon­seg­na avvengano in modo sicuro, pro­fes­sion­ale e sen­za inter­ruzioni, indi­vid­uare le risorse disponi­bili per effet­tuare il rimor­chio e definire i prepar­a­tivi da effet­tuare pri­ma del­la parten­za”. rimorchiatoreLa dura­ta com­p­lessi­va del trasfer­i­men­to è sti­ma­ta in cinque giorni nec­es­sari per per­cor­rere le cir­ca 200 miglia marine (370 chilometri) che sep­a­ra­no il Giglio da Gen­o­va. La deter­mi­nazione dei tem­pi si riferisce ad una veloc­ità media del traino fis­sa­ta in 1,5 nodi (2,77 chilometri all’o­ra). La veloc­ità mas­si­ma pos­si­bile è invece indi­ca­ta in 2,5 nodi (4,63 chilometri all’o­ra). Le oper­azioni di trasfer­i­men­to inizier­an­no dopo il rigal­leg­gia­men­to del­la nave, un inter­ven­to il cui inizio è pre­vis­to per il 20 luglio e la cui dura­ta sarà di cir­ca sette giorni. A rigal­leg­gia­men­to avvenu­to il relit­to in asset­to drit­to pre­sen­terà un’im­mer­sione durante il rimor­chio di 18,4 metri e la larghez­za mas­si­ma dei cas­soni instal­lati sulle fian­cate dal­la nave sarà di 62 metri. Sono sta­ti effet­tuati ovvi­a­mente i cal­coli per  il rimor­chio che avver­rà attra­ver­so due rimorchi­a­tori col­le­gati a prua e due rimorchi­a­tori di pop­pa che forni­ran­no sup­por­to alle oper­azioni di trasfer­i­men­to fino al por­to di Gen­o­va. È sta­to pre­vis­to un tiro a pun­to fis­so com­pre­so tra 130 e 140 ton­nel­late per i rimorchi­a­tori prin­ci­pali e un tiro a pun­to fis­so di 50 ton­nel­late per i rimorchi­a­tori por­tu­ali di sup­por­to. Per gli esper­ti la Con­cor­dia sarà rimorchi­a­ta dal­la posizione di rigal­leg­gia­men­to medi­ante due rimorchi­a­tori di tipo AHT con l’as­sis­ten­za tem­po­ranea di due rimorchi­a­tori costieri. trainoIl con­voglio per il trasfer­i­men­to sarà cos­ti­tu­ito dai seguen­ti mezzi: relit­to del­la Cos­ta Con­cor­dia, due rimorchi­a­tori prin­ci­pali di prua, due rimorchi­a­tori di sup­por­to di pop­pa, una imbar­cazione di guardia/controllo, due imbar­cazioni nec­es­sarie per le oper­azioni di rac­col­ta di mate­ri­ali soli­di even­tual­mente cadu­ti dal relit­to, tre imbar­cazioni a sup­por­to del sis­tema di skim­mer­ag­gio, cioè di quel­la par­ti­co­lare attiv­ità che si dovesse ren­dere nec­es­saria per sep­a­rare e rimuo­vere dal­l’ac­qua gli idro­car­buri che even­tual­mente fuo­rius­cis­sero dal relit­to durante il trasfer­i­men­to. Nel­la relazione ven­gono anche trat­tate le prin­ci­pali inter­azioni con l’am­bi­ente con­nesse alle oper­azioni di traino del relit­to. I para­grafi rel­a­tivi alle emis­sioni in atmos­fera e ai pre­lievi e agli con­seguen­ti scarichi idri­ci ven­gono liq­ui­dati facen­do rifer­i­men­to al nec­es­sario adegua­men­to dei rimorchi­a­tori e delle altre attrez­za­ture agli adeguati stan­dard ambi­en­tali e di sicurez­za. Molto più defini­to ed inter­es­sante il para­grafo che riguar­da il rilas­cio delle acque dal­l’in­ter­no del relit­to dove si sti­ma che siano anco­ra pre­sen­ti 139mila metri cubi di liq­ui­di.
olioDurante il trasfer­i­men­to al por­to di Gen­o­va, si prevede che, in relazione all’assetto del relit­to, alla veloc­ità di rimor­chio e sul­la base delle aper­ture pre­sen­ti a scafo (oblò, zone dan­neg­giate) pos­sano avvenire rilas­ci a mare di: acque interne al relit­to, sostanze e preparati cen­si­ti all’interno del­la nave e idro­car­buri. Al riguar­do la relazione dà notizia di una serie di sim­u­lazioni effet­tuate per ver­i­fi­care i poten­ziali impat­ti sul­la qual­ità delle acque. Nelle sim­u­lazioni sono state con­sid­er­ate le seguen­ti sostanze nei val­ori mas­si­mi riscon­trati dal mon­i­tor­ag­gio delle acque interne allo scafo effet­tuate a feb­braio 2014: fta­lati, sostanze e preparati, idro­car­buri con­tenu­ti nelle acque interne al relit­to. Una sim­u­lazione ha anche riguarda­to il com­bustibile anco­ra pre­sente del­la Con­cor­dia ipo­tiz­zan­do una quan­tità rilas­ci­a­ta in mare equiv­a­lente a 0,373 chilo­gram­mi al sec­on­do. Per gli fta­lati e per le sostanze e i preparati le con­cen­trazioni var­i­ano a sec­on­da del­la pro­fon­dità di rilas­cio ma per­man­gono comunque a liv­el­li min­i­mi. In super­fi­cie dove si reg­is­tra­no le con­cen­trazioni mas­sime non si super­a­no mai gli 0,1 μg/l per gli fta­lati e i 100 μg/l per le sostanze e i preparati. Com­p­lessi­va­mente la fas­cia inter­es­sa­ta da tale dis­per­sione ha ampiez­za vari­abile intorno ai sei chilometri, con val­ori mas­si­mi lun­go la rot­ta e via via degradan­ti allon­tanan­dosi dal­la stes­sa. Per agli idro­car­buri con­tenu­ti nelle acque interne al relit­to è sta­to osser­va­to che il trat­to di mare inter­es­sato dal­la pre­sen­za di queste sostanze sarà in gen­erale lim­i­ta­to ad un ristret­to cor­ri­doio lun­go la rot­ta di nav­igazione e l’estensione di tale area dipen­derà dal­la pro­fon­dità a cui si fa rifer­i­men­to. A meno 4,5 metri (pro­fon­dità ipo­tiz­za­ta di rilas­cio) le con­cen­trazioni mas­sime riscon­trate si preve­dono molto rego­lari lun­go tut­to il per­cor­so, mag­giori invece saran­no rispet­to alle altre pro­fon­dità, ma cir­co­scritte ad un cor­ri­doio di alcune centi­na­ia di metri intorno alla rot­ta del­la nave. Con­cen­trazioni di idro­car­buri rilas­ciati assai mod­este, infe­ri­ori a 0,020 μg/l, si potran­no riscon­trare fino ad una dis­tan­za mas­si­ma dal­la rot­ta di cir­ca due-tre chilometri. Alla pro­fon­dità di dieci metri al di sot­to del­la lin­ea di gal­leg­gia­men­to le con­cen­trazioni si preve­dono ridotte. I val­ori rag­giun­ti in un trat­to di mare, este­so cir­ca due chilometri intorno alla rot­ta di nav­igazione, potran­no risultare dell’ordine di 0,015 μg/l. Infine in super­fi­cie, sec­on­do quan­to si legge nel­la relazione, le con­cen­trazioni pre­sen­ter­an­no un anda­men­to più irre­go­lare a segui­to del­la mag­giore  influen­za delle cor­ren­ti nel fenom­e­no di dis­per­sione. In super­fi­cie, in alcu­ni trat­ti, si potran­no riscon­trare con­cen­trazioni mas­sime degli idro­car­buri dis­ci­olti rilas­ciati local­mente pari o lieve­mente supe­ri­ori a quelle riscon­trate alla pro­fon­dità di rilas­cio, ma comunque mai supe­ri­ori a 0,35 μg/l. Qualche pre­oc­cu­pazione in più esiste invece per il com­bustibile anco­ra pre­sente nelle casse. ReteNelle sim­u­lazioni è sta­to ipo­tiz­za­to  il rilas­cio di tut­to il com­bustibile attual­mente sti­ma­to all’interno dei 19 doppi fon­di del­la nave, ovvero alla rot­tura di tutte le casse durante il tragit­to. I  risul­tati del mod­el­lo han­no evi­den­zi­a­to che alla pro­fon­dità di rilas­cio (-18 metri) le con­cen­trazioni mas­sime riscon­trate si pre­sen­tano assai rego­lari tan­to da far ritenere costante il rilas­cio di car­bu­rante lun­go tut­ta la rot­ta. Si è ver­i­fi­ca­to che l’estensione dell’area inter­es­sa­ta (con­sideran­do come soglia min­i­ma di rap­p­re­sen­tazione del­la con­cen­trazione di idro­car­buri un val­ore di 0,03 mg/l) è cir­co­scrit­ta ad un ristret­to cor­ri­doio lun­go la rot­ta di nav­igazione, ampio cir­ca mille metri, nell’ambito del quale si pos­sono osser­vare con­cen­trazioni mas­sime dell’ordine di 0,3 mg/l. Per lo stra­to super­fi­ciale, si osser­va che le con­cen­trazioni mag­giori di idro­car­buri si pre­sen­tano in un ristret­to cor­ri­doio lun­go la rot­ta di nav­igazione, ampio cir­ca mille metri, ma com­p­lessi­va­mente si può riscon­trare la pre­sen­za di idro­car­buri, sebbene in con­cen­trazioni trascur­abili, anche a dis­tan­za mag­giore dal­la rot­ta di nav­igazione. Ne è deriva­ta l’op­por­tu­nità di adottare, durante il trasfer­i­men­to, mis­ure di mit­igazione al fine di rimuo­vere even­tu­ali idro­car­buri rilas­ciati dal­lo scafo: è pre­vis­to di instal­lare panne assor­ben­ti, trainate da due mezzi navali, ed effet­tuare lo skim­ming, cioè la rip­uli­tu­ra dal car­bu­rante fini­to in mare, con un ulte­ri­ore mez­zo navale, posizion­a­to al ver­tice dell’arco di traino. Una pre­cauzione da uti­liz­zare in caso di neces­sità. La con­sid­er­azione finale del­la Titan/Micoperi  par­la di “lieve entità per quan­to riguar­da l’impatto asso­ci­a­to alla fuo­rius­ci­ta di acque marine poten­zial­mente inquinate da prodot­ti e preparati chimi­ci e da idro­car­buri. Il  prog­et­to indi­vid­ua inoltre le pro­ce­dure per il recu­pero di mate­ri­ali even­tual­mente cadu­ti dal relit­to. Al riguar­do si prevede di ten­dere, ad una dis­tan­za adegua­ta, una rete da pesca a pop­pa del relit­to. La rete sarà man­tenu­ta in ten­sione da due imbar­cazioni ded­i­cate.

Gli alle­gati alla relazione
La relazione di Cos­ta Con­cor­dia è corre­da­ta di numerosi alle­gati con i quali si vuole inte­grare la parte nar­ra­ti­va iniziale del­la stes­sa relazione, con adeguate nozioni tec­niche. Ben quar­an­tot­to pagine sono ded­i­cate alla val­u­tazione sul­la rimozione di prodot­ti chimi­ci. In essa ven­gono in par­ti­co­lare esam­i­nate le diverse zone del­la nave per orga­niz­zare modi e tem­pi degli inter­ven­ti. Alcune pagine sono ded­i­cate alla car­tografi­ca men­tre trentasette atten­gono a sim­u­lazioni mod­el­lis­tiche in mare con rifer­i­men­to par­ti­co­lare a quelle sui volu­mi e sul­la sostanze rilas­ci­ate durante il trasfer­i­men­to e sug­li sce­nari meteo­mari­ni com­pat­i­bili con il traino ver­so Gen­o­va. Con­sis­tente (45 pagine) è l’al­le­ga­to affida­to al con­sorzio Titan/Micoperi e rel­a­ti­vo ai dati tec­ni­ci sul­la alla nav­igazione ver­so il por­to di Gen­o­va. In questo alle­ga­to viene descrit­ta, pas­so per pas­so, l’op­er­azione di trasfer­i­men­to. La con­clu­sione è carat­ter­iz­za­ta dal­la mis­ure di emer­gen­za con la pre­sa in con­sid­er­azione dei pos­si­bili guasti agli appa­rati ed alle attrez­za­ture ed i con­seguen­ti rime­di. infine un alle­ga­to di non molte pagine, appe­na sette, è comunque di grosso inter­esse anche per Piom­bi­no. Si trat­ta nel­la sostan­za di due doc­u­men­ti, stret­ta­mente col­le­gati, del­la Regione Lig­uria. Il pri­mo è un decre­to diri­gen­ziale fir­ma­to il 7 mag­gio 2014 nel quale viene esam­i­na­to, ai fini di un even­tuale assogget­ta­men­to alla val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale, un prog­et­to del­la soci­età San Gior­gio del Por­to la quale intende portare avan­ti un’at­tiv­ità di rici­clag­gio delle navi in base, tra l’al­tro, al recente rego­la­men­to del­l’U­nione euro­pea n. 1257 del 2013. Esat­ta­mente lo stes­so prog­et­to che si  vuol pro­muo­vere nel por­to di Piom­bi­no. Per la cronaca il diri­gente del­la Regione Lig­uria ha dec­re­ta­to che “l’at­tiv­ità pre­vista nel­l’impianto di rici­clag­gio navi, pre­sen­ta­ta dal­la soci­età San Gior­gio del Por­to di Gen­o­va, non deb­ba essere assogget­ta­ta a pro­ce­du­ra di Val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale”. Il sec­on­do doc­u­men­to non è altro che l’istrut­to­ria che appog­gia il decre­to diri­gen­ziale. Nel­la con­clu­sione di questo atto si può leg­gere: “…si ritiene che l’at­tiv­ità pre­vista nel­l’impianto di rici­clag­gio navi in ques­tione non pre­sen­ti effet­ti sig­ni­fica­tivi e neg­a­tivi sul­l’am­bi­ente in quan­to ver­ran­no adot­tate mis­ure cautel­a­tive e ges­tion­ali, basate anche sulle indi­cazioni con­tenute nel nuo­vo Rego­la­men­to 1257/2013/Ue rel­a­ti­vo al rici­clag­gio delle navi, che garan­tis­cono che le attiv­ità ver­ran­no con­dotte in modo da evitare o ridurre al min­i­mo gli impat­ti sui vari com­par­ti ambi­en­tali coin­volti, anche in fun­zione del­l’u­bi­cazione del­l’impianto e del­l’as­set­to orga­niz­za­ti­vo e ges­tionale già con­sol­ida­to da parte del­l’azien­da, nonché in con­sid­er­azione del fat­to che il recu­pero e il riu­ti­liz­zo di mate­ri­ali può essere con­sid­er­a­to come attiv­ità avente effet­ti ambi­en­tali pos­i­tivi”. Indub­bi­a­mente la posizione assun­ta dal­la Regione Lig­uria ver­so il prog­et­to del­la soci­età San Gior­gio , non pare cer­to di osta­co­lo per un’at­tiv­ità di demolizione e di rici­clag­gio delle navi in osse­quio alle nuove regole europee. Ed in questo con­testo, pro­prio come si è sper­a­to per mesi a Piom­bi­no, lo smal­ti­men­to del relit­to del­la Con­cor­dia può rap­p­re­sentare un buon viati­co. Se i lavori in atto al por­to di Piom­bi­no sono final­iz­za­ti, come si è sem­pre affer­ma­to, alla creazione di un polo per la demolizione e il rici­clag­gio delle navi, appare evi­dente che la sca­lo toscano, che dista dal capolu­o­go lig­ure non più di 280 chilometri, finirà pri­ma o poi per entrare nuo­va­mente in con­cor­ren­za con Gen­o­va. Ammes­so che esista la pos­si­bil­ità ed il mer­ca­to per due poli che a così breve dis­tan­za vogliano impeg­nar­si nel­la medes­i­ma attiv­ità.

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