Contro la guerra. Ritratti dall’infanzia negata

· Inserito in Bertelli, Da non perdere

PIOMBINO 30 dicem­bre 2019 — Da Saba­to 21 dicem­bre è in cor­so, pres­so le sale del Cen­tro Espos­i­ti­vo del Comune in piaz­za Guer­razzi a Ceci­na, la mostra “Con­tro la guer­ra. Ritrat­ti dall’infanzia nega­ta” del fotografo Pino Bertel­li: sto­rie di bam­bi­ni attra­ver­so i loro volti, le loro espres­sioni, i loro trat­ti e le loro sper­anze rubate e calpes­tate. La mostra, cura­ta da Alessan­dro Schi­avet­ti, nar­ra la guer­ra e la sua forza dis­trut­trice, attra­ver­so i volti teneri e del­i­cati di un’infanzia smar­ri­ta e feri­ta; il tut­to gra­zie all’attento obi­et­ti­vo di Pino Bertel­li, che con rispet­to ed emo­tiv­ità, rac­con­ta l’infanzia di chi sof­fre nel silen­zio del mon­do nel men­tre questo va avan­ti calpe­s­tandone le vite.
L’autore espone opere magis­trali scat­tate in tut­to il mon­do, dall’Iraq all’Amazzonia, dal Burk­i­na Faso fino a Cher­nobyl. Nato in una cit­tà-fab­bri­ca del­la Toscana, tra ‘Il mio cor­po ti scalderà’ e ‘Roma cit­tà aper­ta’. Dot­tore in niente, fotografo di stra­da, film-mak­er, criti­co di cin­e­ma e fotografia. I suoi lavori sono affab­u­lati su tem­atiche del­la diver­sità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, del­la migrazione, del­la lib­ertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia pos­si­bile. È uno dei pun­ti cen­trali del­la crit­i­ca rad­i­cale situ­azion­ista ital­iana.
“Come si può negare l’infanzia? Come si può togliere ai bam­bi­ni il dirit­to di esser­lo? Sono par­ti­co­lar­mente felice che Ceci­na e il Cen­tro Espos­i­ti­vo Comu­nale ospiti­no la mostra di Bertel­li – ha det­to il sin­da­co Samuele Lip­pi — tra l’altro in un peri­o­do come quel­lo natal­izio che più di ogni altro è lega­to al mon­do dei bam­bi­ni, alla loro spen­sier­atez­za e gioia. Pro­prio per questo è impor­tante dedi­care una rif­les­sione a quei bam­bi­ni ai quali non è affat­to con­ces­so di essere spen­sierati e gioiosi”.
“Non pos­si­amo sen­tir­ci estranei in quan­to non diret­ta­mente in guer­ra: tut­ti i Pae­si pro­dut­tori ed esporta­tori di armi sono coin­volti in ques­ta strage dimen­ti­ca­ta o accetta­ta con pie­tis­ti­ca rasseg­nazione. Per questo moti­vo — ha aggiun­to l’assessora alla Cul­tura Lucia Val­ori — la mostra fotografi­ca di Pino Bertel­li ci è sem­bra­to un pic­co­lo con­trib­u­to ad una rif­les­sione col­let­ti­va pro­prio in con­comi­tan­za delle feste natal­izie”.

Il cura­tore del­la mostra, Alessan­dro Schi­avet­ti, ha sot­to­lin­eato: “Gli scat­ti di Pino Bertel­li in mostra colpis­cono per il forte impat­to che han­no, ma tes­ti­mo­ni­ano con estrema del­i­catez­za e dol­cez­za gli sguar­di smar­ri­ti dei bam­bi­ni ritrat­ti in una silen­ziosa con­tem­plazione car­i­ca di rispet­to; gri­dano una vera e pro­pria incrim­i­nazione alla guer­ra, un’accusa vera e pro­pria con­tro la fol­lia depra­va­ta e colpev­ole che ha inquina­to in pro­fon­dità ogni cen­timetro dell’uomo stes­so. Più di 350 mil­ioni di bam­bi­ni attual­mente, vivono in aree col­pite da con­flit­ti. E allo­ra è bene ricor­dare che il silen­zio uccide in questo caso, che l’immobilismo dete­ri­o­ra le pos­si­bil­ità, che il para­dos­so dell’io pen­sante e capace di agire è il suo stes­so fer­mar­si inde­ciso e rilut­tante, e che in ogni sec­on­do che pas­sa i nos­tri sforzi devono aumentare costan­ti e mai stanchi, mai domi e uni­ti nel nome del­la pace e del­la bellez­za pura del­la pace stes­sa”.
“Rumori di bombe, urla di bam­bi­ni, pianti di gen­i­tori dis­perati sono descrit­ti e ripor­tati nel lavoro del reporter. Il “fotografo” di guer­ra – ha con­clu­so il pres­i­dente di Arus­pic­i­na Marzio Por­ri — ha la pos­si­bil­ità e la capac­ità di dar voce a una qual­si­asi per­sona che sta viven­do la lot­ta, l’ostilità, la fat­i­ca. Vive tra i sol­dati, tra la gente nelle trincee, il cam­po di battaglia diven­ta la sua redazione. Questo è quel che ha fat­to il fotografo Pino Bertel­li a cui van­no i miei com­pli­men­ti sen­ten­do­mi orgoglioso di “aver­lo por­ta­to” a Ceci­na con i suoi scat­ti che regalano emozioni e soprat­tut­to rif­les­sioni in questo momen­to così par­ti­co­lare”.
La mostra, ad ingres­so gra­tu­ito, orga­niz­za­ta da ACS Art Cen­ter e asso­ci­azione Arus­pic­i­na con il patrocinio del Comune di Ceci­na, si tiene dal 21 dicem­bre al 26 gen­naio dal mart­edì al ven­erdì dalle 17 alle 19, il saba­to e la domeni­ca dalle 16.30 alle 19.30.

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