Contro la violenza stringati comunicati di condanna

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SUVERETO 1 dicem­bre 2015 — Leg­gere il pez­zo di Alfon­so M. Iacono ha sol­lecita­to rif­les­sioni sul­la situ­azione nel­la quale vivi­amo, sem­bra che niente ci spin­ga a cer­care gli altri per difend­ere la nos­tra lib­ertà e la democrazia, l’esempio tut­to neg­a­ti­vo è arriva­to pro­prio dopo i vili atten­tati e assas­sinii di Pari­gi, per i quali nelle piazze abbi­amo vis­to solo la FIOM, le comu­nità mus­sul­mane con i loro rap­p­re­sen­tan­ti e qualche spo­rad­i­ca e sparu­ta inizia­ti­va imme­di­a­ta di qualche par­ti­to, che comunque è servi­ta soltan­to a lavare la coscien­za civi­ca ma non cer­to a dif­fondere e difend­ere una visione col­let­ti­va del bisog­no di unire gli sforzi per il nos­tro domani.
Dal mio modesto pun­to di vista la cosa più grave è sta­ta la asso­lu­ta man­can­za di richi­amo alla mobil­i­tazione popo­lare da parte delle isti­tuzioni, trascu­ran­do pro­prio loro un pez­zo impor­tante delle com­pe­ten­ze socio cul­tur­ali che ogni ente pub­bli­co dovrebbe incen­ti­vare a par­tire pro­prio dal­la Pace, dal­la toller­an­za, dal rispet­to per gli altri e dal dirit­to alla lib­ertà, ricor­dan­do sem­pre che la nos­tra lib­ertà finisce la dove inizia quel­la degli altri. È sta­to pro­prio un silen­zio assor­dante che non tro­va uguali nel­la sto­ria del­la nos­tra repub­bli­ca. Abbi­amo sem­pre avu­to il piacere e l’onore di vedere le isti­tuzioni alla tes­ta dei movi­men­ti che esprimevano sem­pre chiara e forte con­dan­na per ogni atto di vio­len­za ovunque per­pe­tra­to. Invece solo stringati comu­ni­cati di con­dan­na e qualche vol­ta nem­meno quel­li. Sarebbe utile una chiara rif­les­sione che met­ta le isti­tuzioni al pos­to gius­to e alla tes­ta del­la soci­età che vor­rem­mo. Così facen­do potran­no anche essere sti­mo­lo alle stesse forze politiche per indurle a com­pren­dere che la dife­sa di questi obi­et­tivi è, o dovrebbe essere, anche il loro pri­mor­diale inter­esse di bot­te­ga.
Con­fes­so che in ques­ta occa­sione ho trova­to i nos­tri ammin­is­tra­tori trop­po super­fi­ciali e privi di sti­mo­lo propos­i­ti­vo per indurre i cit­ta­di­ni a pen­sare e trovare strade giuste per il nos­tro domani. Ognuno di noi dovrebbe sen­tire forte l’orgoglio di pot­er dire c’ero anch’io, ma le piazze non pos­si­amo cer­to mobil­i­tar­le ognuno per con­to pro­prio.

Wal­ter Gasperi­ni

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