IL GESTORE DEI RIFIUTI NON HA PAGATO IL SERVIZIO PER TUTTO IL 2017

Costi della trasferenza, Asiu fa causa a Sei Toscana

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PIOMBINO 2 novem­bre 2018 - Dal­la trasferen­za a Ischia di Cro­ciano alla trasferen­za in un palaz­zo di gius­tizia. La movi­men­tazione ques­ta vol­ta non riguar­da i rifiu­ti ma la som­ma che il gestore del servizio del­la net­tez­za urbana, ovvero Sei Toscana, deve a RIMa­te­ria per lo stoccag­gio dei mate­ri­ali in dis­car­i­ca per tut­to il 2017.
Il 10 agos­to scor­so gli azion­isti di Asiu, pre­sente il liq­uida­tore Bar­bara Del Sep­pia e anche quat­tro dei cinque com­po­nen­ti del col­le­gio dei sin­daci revi­sori, han­no deciso di “pro­cedere con le azioni legali a tutela del cred­i­to” con­seguente alla trasferen­za del 2017.

Bar­bara Del Sep­pia

Va ricorda­to che, pri­ma dell’ingresso dei pri­vati in RIMa­te­ria, Asiu possede­va l’87,75 per cen­to delle quote del­la Spa (il resto era di Luc­chi­ni con il 12,25%) e per questo l’azienda, anche se in liq­uidazione, ha tito­lo di pro­muo­vere l’azione legale.
Nel pas­sag­gio all’Ato sud di tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia e nel­la scelta del gestore per il ciclo inte­grale dei rifiu­ti, la situ­azione è cam­bi­a­ta in un com­pren­so­rio che è l’unico livor­nese nell’Ambito  ter­ri­to­ri­ale che com­prende i Comu­ni delle province di Gros­se­to, Siena e Arez­zo.
Sei Toscana, gestore dell’Ato, il pri­mo novem­bre 2015 è suben­tra­to a Asiu ril­e­van­done il ramo di azien­da rel­a­ti­vo al ciclo dei rifiu­ti urbani. Gli impianti di Ischia di Cro­ciano sono sta­ti invece ricol­lo­cati nel­la nuo­va soci­età RIMa­te­ria, che nel 2016 ha assor­bito Asiu. Sei ha quin­di con­fer­ma­to l’uso degli impianti gros­se­tani delle Stril­laie anche per con­fer­i­men­to dei rifiu­ti del­la Val di Cor­nia. Tut­tavia l’eccessiva dis­tan­za del com­pren­so­rio dalle strut­ture finali in Marem­ma ha impos­to l’uso  di una adegua­ta ed orga­niz­za­ta super­fi­cie per un pre­ven­ti­vo stoccag­gio dei rifiu­ti pri­ma del loro defini­vo trasfer­i­men­to. Quan­do, a fine 2015, Sei è suben­tra­ta ad Asiu, è appar­so nat­u­rale con­tin­uare ad usufruire delle aree di Ischia di Cro­ciano come sito di pri­mo ricovero dell’immondizia.

Vale­rio Cara­mas­si

Il gestore ha, allo scopo, sot­to­scrit­to con RIMa­te­ria un accor­do nel quale ven­nero indi­cati in 23 euro i costi per espletare il servizio, appun­to indi­ca­to come “trasferen­za”. Risul­ta che Sei abbia rego­lar­mente fat­to fronte ai paga­men­ti in favore del­la nuo­va soci­età durante tut­to il 2016. Tan­to è che, nonos­tante le con­tra­ri­età di RIMa­te­ria ed in par­ti­co­lare del suo pres­i­dente Vale­rio Cara­mas­si, l’accordo per la trasferen­za venne con­fer­ma­to, alle stesse con­dizioni, anche per il 2017. Sec­on­do quel che riferiscono fonti pri­marie, nel cor­so del­lo scor­so anno, il gestore non ha tut­tavia fat­to fronte ai ver­sa­men­ti (800 mila euro in totale) e si è trova­to perfi­no a sot­tostare ad una deci­sione del pro­prio Ato di rifer­i­men­to che, a Sei  Toscana, non ha riconosci­u­to per la trasferen­za i 23 euro a ton­nel­la­ta fis­sati nell’accordo con RIMa­te­ria ma si è lim­i­ta­to ad accor­darne solo 8. Una con­sid­erev­ole dif­feren­za di 15 euro a ton­nel­la­ta des­ti­na­ta ad aumentare prob­le­mi e diver­gen­ze. Che infat­ti sono emer­si in questi tem­pi.
Al riguar­do i con­trasti sono evi­den­ti se è vero che nel ver­bale dell’assemblea ordi­nar­ia di Asiu si può leg­gere: “…è oppor­tuno pre­cis­are in ques­ta sede che Sei Toscana non ha dato disponi­bil­ità neanche ad una sua liq­uidazione parziale e riferi­bile all’ammontare derivante dall’applicazione delle tar­iffe riconosciute da Ato…”.

Leonar­do Car­oli­ni

Una pre­sa di posizione a cui si aggiunge il sig­ni­fica­ti­vo inter­ven­to del sin­da­co revi­sore Leonar­do Car­oli­ni, per­al­tro  pre­sente anche nel col­le­gio dei con­trol­lori di RIMa­te­ria, il quale, nell’occasione, ha ril­e­va­to che “il cred­i­to è liq­ui­do, cer­to e esi­gi­bile e, vista la situ­azione finanziaria di RIMa­te­ria, non sus­sistono soluzione alter­na­tive ad un’azione legale ver­so Sei Toscana”. Parole nette, sot­to­scritte dall’assessore del Comune di Piom­bi­no Ilvio Cam­beri­ni (“Agire in coeren­za a quan­to rac­co­manda­to dal Col­le­gio”) e dai sin­daci di Suvere­to e di San Vin­cen­zo.
Da ril­e­vare che dal pri­mo gen­naio 2018 la trasferen­za non ha più luo­go alle Stril­laie. Nonos­tante le pres­sioni, che pare siano state eserci­tate per con­tin­uare, sarebbe sta­to deci­si­vo il no del pres­i­dente Cara­mas­si da sem­pre favorev­ole a sep­a­rare l’at­tiv­ità  di RIMa­te­ria da quel­la di Sei. Oggi i rifiu­ti del­la Val di Cor­nia ven­gono stoc­cati a Valpi­ana dove esiste un impianto ex Cose­ca, di fat­to di pro­pri­età di Sei. A con­ti fat­ti pare che la nuo­va soluzione garan­tis­ca anche qualche risparmio tan­to che non si riesce a capire per­ché non sia sta­ta adot­ta­ta fin dall’arrivo del nuo­vo gestore.
In ques­ta sin­go­lare vicen­da non può non colpire il fat­to che il ricor­so alle vie legali viene deciso dagli azion­isti di Asiu che altri non sono che i Comu­ni del­la Val di Cor­nia i quali non riescono ad accor­dar­si per definire una situ­azione eco­nom­i­ca con Sei Toscana, ovvero col gestore dell’Ato rifiu­ti i cui azion­isti sono i Comu­ni com­pre­si quel­li del­la Val di Cor­nia. Più o meno Comu­ni che fan­no causa a se stes­si.
La cosa sarebbe perfi­no esi­la­rante se non fos­se anche pre­oc­cu­pante.
Il 10 agos­to 2018 in un forum con Vale­rio Cara­mas­si, il pres­i­dente di RIMa­te­ria così rispose a Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia che gli chiede­va chiari­men­ti sul­la pos­si­bil­ità che le con­seguen­ze delle diver­gen­ze sui costi del­la trasferen­za potessero finire nelle bol­lette degli uten­ti: In questo caso riter­rei asso­lu­ta­mente nor­male che questi costi finis­sero in bol­let­ta così come, fino ad oggi, è sta­to anor­male il fat­to che non ci sono sta­ti inser­i­ti. D’altra parte è la legge che sta­bilisce questo. E, ovvi­a­mente, non solo a Piom­bi­no. L’alternativa in ogni caso sarebbe il paga­men­to attra­ver­so la fis­cal­ità gen­erale, cosa anche peg­giore”.

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